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Mess.Veneto-Difesa del tempo pieno Consegnata dalle famiglie la petizione ad Antonaz

Scuola. Vasta partecipazione, ieri in Regione, all'assemblea con l'assessore Difesa del tempo pieno Consegnata dalle famiglie la petizione ad Antonaz L'assessore: proporrò maggiori riso...

18/12/2003
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MessaggeroVeneto

Scuola. Vasta partecipazione, ieri in Regione, all'assemblea con l'assessore
Difesa del tempo pieno Consegnata dalle famiglie la petizione ad Antonaz
L'assessore: proporrò maggiori risorse e una nuova legge


Una scuola ferita, un comitato allargato in rivolta contro la riforma Moratti che consegna all'assessore regionale Roberto Antonaz tremila firme a sostegno dell'istruzione statale in Friuli Venezia Giulia. Serata dedicata alla scuola quella di ieri, all'auditorim della Regione di Pordenone con la regia del neonato Comitato per la scuola pubblica per salvare il tempo lungo in classe e il servizio mensa senza fidarsi della retromarcia sull'orario corto promessa dal ministro Moratti ai Comuni italiani.
"Una retromarcia parziale quella del ministro Moratti sul decreto attuativo della riforma - ricentra il problema del tempo pieno, prolungato e per la mensa tagliati, l'assessore regionale all'istruzione Roberto Antonaz -. La Regione Friuli ha votato contro alla proposta e il fallimento della riforma è evidente: bocciata nelle piazze e nelle scuole da docenti, genitori, cittadini. La Regione interviene per tamponare le falle degli interventi taglia-spese del Governo sulla scuola statale e la mia proposta in bilancio 2004 è aumentare il contributo per il tempo pieno territoriale con 175 mila euro aggiunti a 225 mila, dare risorse ai centri di formazione per adulti, varare una legge regionale per la scuola nel quadro dell'istruzione nazionale. Nel 2003 le scuole non statali in Friuli hanno ricevuto 5 milioni 780 mila euro di risorse regionali, mentre le statali che rappresentano il 95 per cento dell'utenza appena 4 milioni di euro: vogliamo invertire rotta con uno stanziamento per l'istruzione statale di 9 milioni di euro e per le paritarie riduzione a 4 milioni 290, più tagli ai cosiddetti "diplomifici". Raddoppiato l'assegno agli studenti e comodato dei libri di testo nella scuola dell'obbligo e nel biennio delle superiori".
Al coraggio delle scelte per il 2004 fa eco il Comitato per la scuola pubblica (sulla petizione firme eccellenti come del dirigente scolastico Sergio Chiarotto) nel ribadire priorità dell'equiparazione dei redditi per il diritto allo studio ("per tutte le famiglie il tetto a 52 mila euro" sostiene la docente Rita Orecchio), lo stop al "buonismo" verso le paritarie ("rimandiamo al mittente la riforma Moratti e stimoliamo la Regione perché approvi in bilancio le proposte dell'assessore Antonaz" afferma Giuseppe Rizzardo, genitore di Porcia) e il massimo impegno per la difesa del tempo pieno, prolungato e della mensa ("riforme per la scuola sì, ma non all'insegna di una sottocultura liberista e manageriale" si indigna Giovanni Polizzi docente al liceo "Leopardi-Majorana").
Platea in fibrillazione sul braccio di ferro statale/paritaria (per il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese "occorrono verifiche sulle scuole paritarie e la Regione deve trovare unità nel mantenere fede al programma elettorale" mentre Trevisan dell'associazione famiglie delle paritarie afferma "un no deciso alle discriminazioni a spese delle scuole non statali") e sul tempo scuola lungo (Pio De Angelis e Piero Colussi, consiglieri regionali, sono convinti dell'urgenza di una nuova legge sul diritto allo studio). L'intervento di Roberto Guarini, genitore provinciale rilancia la discussione: "Sono deluso: per le assenze vistose dei sindaci del Pordenonese - si sfoga - e di molte sigle sindacali, dai toni di comizio politico che assume l'incontro. Le leggi sbagliate non hanno colore nè bandiere: vanno eliminate e la riforma va corretta".
Prossimo appuntamento del Comitato il 22 dicembre alle 18 nella Casa del Popolo di Torre.
Chiara Benotti


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