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La Nuova Ferrara-Mancano i soldi e «saltano» i supplenti

Niente sostituzioni brevi, i presidi delle elementari in difficoltà

21/03/2006
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Nuova Ferrara

Direzione scolastica regionale chiama a tagli e risparmi i capi istituto. Forse si spenderanno i fondi per i progetti
Niente supplenti se l’assenza è inferiore a cinque giorni alle scuole elementari e a quindici nelle medie e nelle superiori. La decisione, che ieri è diventata «l’auspicio a un’attenta applicazione», è del dirigente regionale Lucrezia Stellacci e ha suscitato un’ondata di preoccupazione tra i presidi e di proteste sindacali. «Non possono esserci interruzioni di pubblico servizio» precisa il provveditore Vincenzo Viglione, mentre per la Cgil scuola si rischia d’impoverire l’offerta formativa.
Il vento di bufera soffia dal 7 marzo scorso, quando alle scuole è arrivata una circolare dell’Ufficio scolastico regionale nella quale, per via delle difficoltà finanziarie causate dai tagli governativi, s’indicava ai presidi la strada dei risparmi sulle supplenze. Niente sostituzioni brevi, c’era scritto, «visite fiscali fin dal primo giorno di malattia» e via di questo passo. Ad allarmarsi sono stati da subito soprattutto i dirigenti scolastici delle elementari, dove le supplenze brevi sono più frequenti: «In questi giorni abbiamo continuato a nominare i supplenti - racconta ad esempio Licia Piva, delle scuole Govoni - ma anche noi, come gli altri istituti ferraresi, abbiamo ormai esaurito il budget finanziario. Attendiamo lumi da parte del Centro servizi amministrativi per capire gli spazi entro i quali possiamo muoverci». I dirigenti delle elementari si sono riuniti alla fine della scorsa settimana per concordare una linea, e hanno chiesto a Vincenzo Viglione un incontro: «Li vedrò giovedì, assieme a tutti gli altri presidi. Anche a seguito del chiarimento del Dirigente regionale sulla precedente circolare - anticipava ieri il provveditore - posso escludere che dal regionale ci fossero intenzioni coercitive. I supplenti, quando servono davvero, possono essere assunti, però ove possibile bisogna usare risorse interne e gestire al meglio il budget». Traduzione: piuttosto che lasciare gli studenti senza docente, o addirittura suddividerli in altre classi, meglio attingere ai soldi per i progetti extra.
«E’ proprio quello che temiamo - replica prontamente Sandro Succi, segretario della Cgil Flc - Questa situazione rischia di danneggiare i soggetti deboli, dagli immigrati ai disabili, cioè i destinatari della maggioranza dei progetti. Parlare, poi, di coprire i buchi con il reperimento di risorse interne significa non conoscere la situazione delle nostre elementari, dove ormai tutti gli insegnanti sono al limite del loro impiego. La legge Finanziaria dice che sono semmai i Csa a dover trovare le risorse tra i fondi accantonati». Di modificare il meccanismo delle compresenze, il sindacato non vuole nemmeno sentir parlare, «significherebbe andare al di là di quanto previsto dal contratto». Non appare preoccupato di come arrivare alla fine dell’anno scolastico il dirigente delle medie “De Pisis”, Gabriele Pavani, che è anche presidente dell’Associazione scuole: «Noi già oggi cerchiamo di evitare sostituzioni brevi, non servono agli studenti e possono essere evitate. Non credo che questo provvedimento possa creare sconvolgimenti nelle scuole secondarie». (s.c.)


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