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Corriere di ROmagna-Scuola ‘in rosso’: stop alle supplenze brevi

Ravenna - Scuola in bancarotta. Niente più soldi, nemmeno per le supplenze.

17/03/2006
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Corriere di Romagna

Ravenna - Scuola in bancarotta. Niente più soldi, nemmeno per le supplenze. Una circolare emessa da Lucrezia Stellacci, direttore dell’Ufficio scolastico regionale - oltre che portare sul piede di guerra i sindacati di Cgil, Cisl e Uil, che chiedono l’immediato ritiro del documento - ha reso manifesto lo stato di difficoltà del sistema scolastico italiano. Attraverso il documento, fatto pervenire a tutti i dirigenti scolastici della regione, si stabiliscono le norme per la “non sostituzione dei docenti ammalati per 15 giorni nelle scuole di istruzione secondaria e per cinque giorni nelle scuole elementari”, estese anche alla scuola dell’infanzia. In pratica, la Stellacci invita i dirigenti scolastici a fare a meno dei supplenti; il tutto per mancanza di fondi dal Governo.“Le indicazioni inviate alle scuole - spiegano Cgil, Cisl e Uil - sono motivate, dalla stessa Stellacci, con tagli ministeriali ai fondi per le supplenze così pesanti, che le risorse effettivamente disponibili ammontano al 44 per cento della spesa sostenuta nell’anno solare 2005”. Cgil, Cisl e Uil avvertono che la circolare, se fosse applicata alla lettera, porterebbe alla negazione del diritto allo studio di migliaia di ragazzi e ragazze, oltre che a una gravissima lesione contrattuale per il personale della scuola.“Dopo cinque anni di tagli selvaggi siamo arrivati a questo punto - spiega Monica Ottaviani della Flc Cgil di Ravenna -. La scuola non è nemmeno più in grado di garantire il diritto allo studio; in alcuni istituti, paradossalmente, mancheranno addirittura le risorse per l’acquisto della carta igienica. A ciò si deve aggiungere la drastica carenza di personale. Nella riunione che le rappresentanze sindacali regionali hanno tenuto ieri a Bologna è emerso che l’Emilia Romagna ha un organico scolastico del tutto insufficiente: tuttora mancano 300 insegnanti all’appello per l’anno scolastico 2006/2007. Un numero indispensabile per fronteggiare il continuo aumento degli studenti. Il ministero dell’Istruzione va, invece, in direzione opposta, sottraendo sempre più risorse all’istruzione”.Le organizzazioni dei lavoratori si preparano alle contromosse: a livello regionale è in calendario per oggi un incontro con l’Ufficio scolastico per affrontare l’emergenza organici. Poi, nei prossimi giorni con ogni probabilità i sindacati incontreranno anche il prefetto di Bologna. “Questa situazione non è accettabile e, nel caso dovesse permanere, porterebbe, da parte di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, alla proclamazione dello stato di agitazione del personale della scuola statale in Emilia Romagna, con l’avvio di una vera e propria vertenza”.“A livello provinciale - conclude Monica Ottaviani - i sindacati si ritroveranno lunedì prossimo, e cercheremo di mettere punto precise strategie per il coinvolgimento degli enti locali e del prefetto. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza”.Intanto, nel pomeriggio di ieri, è giunta dall’Ufficio scolastico regionale una comunicazione in merito: “La nota inviata ai Csa - afferma la Stellacci - non ha carattere coercitivo, in quanto le scuole sono autonome e possono quindi, sotto la propria responsabilità, assumere le loro decisioni. Si limita a richiamare le norme tuttora vigenti, auspicandone un’attenta applicazione da parte dei dirigenti scolastici”. La dirigente rammenta che “già lo scorso anno, a fronte di una spesa effettiva per le supplenze brevi e saltuarie di oltre 73 milioni di euro, c’è stata una copertura di 42 milioni; quest’anno i fondi a disposizione sono circa 31 milioni”.

Roberto Artioli


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