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ItaliaOggi: Stangata sull'inglese

Il blocco del ministero, dopo la sospensiva del Tar . Non sarà potenziato alle medie

30/06/2009
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ItaliaOggi

Di Antimo Di Geronimo

Il ministero dell'istruzione rinuncia all'inglese potenziato alle medie. Almeno per quest'anno. E comunque fino a quando il Consiglio di stato non si pronuncerà nel merito dell'appello che l'amministrazione è intenzionata a presentare, se il Tar Lazio confermerà nel merito l'illegittimità della circolare sull'inglese.
Lo ha fatto sapere il ministero dell'istruzione con una nota emanata il 25 giugno scorso. Il dicastero di viale Trastevere ha ritenuto di non rischiare di mettere a repentaglio l'avvio dell'anno scolastico. E dunque, la seconda lingua resta dov'è. D'altra parte la legge parla chiaro: le pronunce del Tar sono immediatamente esecutive. E ciò vale anche se l'amministrazione impugna il provvedimento davanti al Consiglio di stato.

Fermo restando che se i giudici di II grado la pensano diversamente dal Tar, tutto ritorna come prima. Come se nulla fosse accaduto. Nel frattempo, però si fa come dice il Tar.

E quindi il ministero ha deciso di rispettare la legge e di obbedire agli ordini dei giudici amministrativi.

E ha sospeso circolare n. 4/2009, nella sola parte in cui si precisa che «le famiglie possono chiedere che il complessivo orario settimanale riservato all'insegnamento delle lingue comunitarie, per un totale di cinque ore, sia interamente riservato all'insegnamento della lingua inglese, compatibilmente con le disponibilità di organico».

Al 1° settembre prossimo, dunque, gli alunni delle medie troveranno non solo l'insegnante di inglese, ma anche quello di francese o di spagnolo o comunque della seconda lingua comunitaria prevista dall'ordinamento. Va detto subito che l'ìnglese potenziato non sarebbe comunque entrato in vigore a tappeto. La normativa dispone, infatti, che questa possibilità sarebbe stata comunque subordinata alla non insorgenza di situazioni di soprannumerarietà. E in più avrebbe dovuto essere comunque introdotto a domanda degli interessati. Insomma, si sarebbe trattato di situazioni non molto diffuse che, in ogni caso, non sarebbero state introdotte nel caso in cui l'insegnante della seconda lingua, per effetto dell'inglese potenziato, avesse perso il posto.

Come sempre, infatti, le modifiche ordinamentali devono fare i conti con le necessità di bilancio. E siccome la cancellazione delle cattedre della seconda lingua, avrebbe comunque comportato un ampliamento dell'organico dell'inglese, al quale non avrebbe fatto seguito una riduzione del numero di stipendi da pagare ai docenti della seconda lingua, il governo è corso ai ripari fin da subito, inserendo nella normativa questa clausola di salvaguardia. Resta il fatto che la norma esiste ed ha alimentato le aspettative di molte famiglie, che non potranno giovarsi di questa opzione. Anche se gli addetti ai lavori hanno mosso diverse critiche alla soprressione della seconda lingua. Secondo gli esperti, infatti, quasta opzione renderebbe più povera l'offerta formativa e sarebbe in contrasto con le direttive europeee.


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