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Repubblica: Ecco la Disneyland del sapere a Enna l´ateneo più ricco qui lo sponsor è la politica

la quarta università della Sicilia, la più nuova e la più ricca, super finanziata, super sponsorizzata, super coccolata a destra e a sinistra, amatissima dai siciliani, odiatissima dalle famiglie accademiche di tutta Italia

22/11/2008
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la Repubblica

ATTILIO BOLZONI

EMANUELE LAURIA

dai nostri inviati

ENNA - La scala mobile sarà lunga un chilometro e mezzo e scavalcherà colline di ulivi e dirupi. Il residence studentesco avrà sopra una piramide di vetro come quella che c´è a Parigi, al Louvre. Il simbolo dell´università sarà una torre di cento metri e dominerà la città capoluogo più alta d´Italia, un grattacielo che si chiamerà «il Mirellone». Da Mirello, Vladimiro Crisafulli detto Mirello, il ras politico della zona, quello che è diventato il padrone della Sicilia più profonda e l´inventore di una Disneyland del sapere nel deserto siciliano.
Eccola la Kore, il quarto ateneo dell´isola nato nel 2005, due secoli dopo quello voluto dai Borboni a Palermo, tre secoli dopo quello voluto dai gesuiti a Messina e otto secoli dopo quello voluto dagli aragonesi a Catania. Eccola qui la quarta università della Sicilia, la più nuova e la più ricca, super finanziata, super sponsorizzata, super coccolata a destra e a sinistra, amatissima dai siciliani, odiatissima dalle famiglie accademiche di tutta Italia. È bellissima, modernissima, ipertecnologica, un maxi schermo in ogni corridoio (con gli orari delle lezioni, i risultati degli esami, le comunicazioni per i docenti), gli studenti riconosciuti a mensa dall´impronta digitale, 10 mila iscritti e 20 corsi di laurea, un campus avveniristico nella Sicilia delle pecore e delle miniere di zolfo abbandonate. Alla Kore di Enna non ci sono baroni e non ci sono svergognati assi ereditari, c´è solo la politica. In tutte le salse. Quella consociativa in stile siciliano e quella del grande palcoscenico, la caccia ai finanziamenti di quel bizzarro personaggio ennese del Partito democratico che è Mirello Crisafulli e le «lectio magistralis» di Ciampi e Scalfaro, di Violante e Amato, di Cuffaro e Bertinotti. Una miscela di clientelismo e grandi ambizioni, favori e voglia di cambiamento, soldi e cattedre, una Sicilia inedita che cancella tanti luoghi comuni - nel bene e nel male - su cosa si fa e cosa si può fare in un luogo che nelle classifiche del reddito procapite è all´ultimo posto nella Penisola.
Questa Università ha un primato. Con il ministro Gelmini dappertutto ci sono «tagli» ma qui piovono quattrini. Sempre. Dal 2003 dodici milioni di euro, immancabilmente due all´anno dalla Regione. Ci sono stati nel 2008, ci saranno pure nel 2009. Da Palermo, negli ultimi dieci anni, hanno fatto avere altri 15 milioni pure al consorzio universitario che ha partorito la Kore.
E adesso c´è la scommessa del «Politecnico del Mediterraneo»: Enna si candida a diventare il cuore di un mega ateneo che guarda all´Africa e all´Asia. Da Napoli in giù il cinese si insegna soltanto qui. Ha stipulato 28 «collaborazioni» con atenei del Magreb e del Medio Oriente, 20 stranieri studiano già in Sicilia e ne vogliono portare altri 500. Intanto la Kore ha già incassato dall´Europa tanti fondi quanto Palermo (quasi 1,7 milioni di euro) e più di Catania e di Messina. Intanto ha gia chiesto a Bruxelles altri 2 milioni che, prima o poi, sicuramente arriveranno ai registi di questa sofisticata e spericolata operazione cultural - economica.
Uno è il solito Mirello, oggi senatore della Repubblica, fino a due anni fa vicepresidente dell´Assemblea regionale ma soprattutto anima di quella sinistra pragmatica e riformista che tanti sospetti alimenta in una terra come la Sicilia. Mirello Crisafulli è tutt´ora sotto processo - il pm farà la sua requisitoria il 2 dicembre - per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Nel 2004 si è incatenato sulle corsie dell´autostrada Palermo-Catania in attesa di un decreto di «riconoscimento» dell´Università di Enna. L´allora ministro dell´Istruzione Letizia Moratti si precipitò dal Marocco per accontentarlo. Il secondo protagonista di questa avventura siciliana è l´ex ministro della Difesa Salvo Andò, uno dei pezzi grossi del Psi di Craxi, catanese, anni burrascosi a cavallo fra la prima e la seconda repubblica, nominato rettore della Kore soltanto qualche mese dopo la conquista di una cattedra da ordinario e a dispetto di tanti suoi colleghi che non l´avrebbero mai voluto Magnifico. «Ci detestano perché la nostra gestione non è ortodossa, siamo fuori dalle logiche di potere accademico, il nostro progetto ha provocato ostilità diffuse».
Se a Palermo o a Bari o a Roma l´Università è infettata dal cancro delle parentele e delle dinastie, alla Kore comanda la politica.
Quella che porta soldi. E qui, a Enna, non mancano mai. È una passerella no stop. Fatta di ripetute e quasi «necessarie» esibizioni cattedradiche dei grandi nomi dei partiti, l´ultima quella del Guardasigilli Angelino Alfano che all´inaugurazione dell´anno accademico ha trovato - a sorpresa - la contestazione di un gruppo di studenti. «Tutte presenze che servono poco agli universitari e tanto a chi cerca agganci nei palazzi romani», racconta Sigrfrido Fadda, ex segretario della Cgil di Enna e coordinatore della Sinistra democratica.
Ma per molti la Kore di Enna fa scandalo anche per la scelta dei docenti. Chi sono i professori della Disneyland del sapere siciliano? C´è di tutto. Nel bosco e nel sottobosco del potere.
Dall´ex giornalista dell´Avanti - e consulente di Fabrizio Cicchitto - Ciro Sbailò a Giacoma Chiarelli, moglie di Totò Cuffaro. Dal capo di gabinetto - Fabio Cintioli - dell´ex presidente del Senato Pera ai due deputati del Pd Giuseppe Beretta e Vincenzo Marinello. Altri trenta docenti di ruolo sono in arrivo quando il ministro Gelmini sbloccherà i concorsi. C´è chi giura che «appartengano» tutti alla razza degli amici, quelli di Mirello e quelli di Salvo. Qualcuno sparge veleno però Andò garantisce: «Tutti ottimi cattedratici, la politica non sporca i curriculum».
Di sicuro alla Kore devono fare presto per fronteggiare l´altissimo numero di studenti che hanno invaso Enna. Anche per quelle «convenzioni» con tanti enti - dall´Aci alla Regione siciliana - che hanno consentito a molti studenti di laurearsi in anticipo. Cosa significa? Per esempio un funzionario dell´Assemblea può far valere le sue competenze acquisendo crediti formativi e abbreviando il cammino verso la laurea. Una scorciatoia presa anche da tanti altri atenei - ora stoppata da un decreto - che non ha portato buona fama pure alla Kore. Così come assai ambigua era sembrata la sua nascita. Nel consiglio di amministrazione c´erano sette uomini politici del posto, che sedevano pure nella società dello smaltimento dei rifiuti.
Spazzatura e cultura nelle stesse mani. Dopo l´avvio contorto, la Kore cerca di scrollarsi di dosso le croste del passato e affida la sua immagine a firme illustri della nuova Sicilia. Uno per tutti: Ivan Lo Bello, il presidente degli industriali che ha dichiarato guerra al racket. E´ il nuovo corso o solo una vetrina?. Autonomia e gerarchie rovesciate. Soltanto a Enna può accadere che un semplice riocercatore possa diventare anche presidente di un corso di laurea. E l´Onda? «Qui non c´è e non ci sarà mai, l´Onda siamo noi», dice Cataldo Salerno, il presidente della fondazione che sostiene la Kore.
Il primo diploma di laurea di Enna è stato stampato ieri, 21 novembre 2008. Consegnato a un ragazzo di 22 anni che ha trovato lavoro come ingegnere un quarto d´ora dopo.

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