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ScuolaOggi: Elezioni politiche. Un terremoto che cambierà la scuola ?

Pippo Frisone

17/04/2008
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ScuolaOggi

Le elezioni del 13 e 14 aprile danno al Popolo delle libertà e alla Lega una maggioranza schiacciante con circa 100 deputati in più e 40 senatori. Sono numeri che, tanto per cominciare, mettono al riparo da ogni insidia e trabocchetti il terzo Governo Berlusconi.
Ma cosa succederà adesso alla scuola italiana? Al di là di chi andrà a fare il Ministro, la prima novità è che l’istruzione tornerà ad essere accorpata com’era all’epoca della Moratti con Università e Ricerca ( M.I.U.R.).

La seconda novità, come preannunciato dallo stesso Berlusconi in campagna elettorale, è che si andrà a completare la riforma Moratti, nella parte ancora sospesa, vale a dire nel secondo ciclo dell’istruzione . Si tornerà alle tre “I” (Informatica, Inglese e Impresa ).

L’autonomia delle scuole si trasformerà in Fondazioni , con aumentate capacità in materia di autogoverno e di reclutamento del personale docente e ATA ,come nel privato

Valutazione e merito del corpo docente torneranno al centro del dibattito professionale, con ovvie ricadute contrattuali.

Formazione iniziale e reclutamento ripartiranno là dove li aveva lasciati la Moratti.

Ritornano nell’incertezza le risorse sul tempo pieno e prolungato.

Delle 100mila assunzioni residue per il biennio 08/09 e 09/10 o se ne perderà traccia o si andrà a un corposo ridimensionamento. Già oggi si parla di non più di 25mila assunzioni docenti e 7mila ata.

Il recupero dei debiti formativi, fortemente voluto da Fioroni sarà azzerato

Ma il bersaglio grosso per il nascente governo Berlusconi III era e rimane il sindacalismo scolastico!

Un sindacato fonte di ogni male e di ogni conservatorismo e in quanto tale da ridimensionare, come andava dicendo in campagna elettorale l’on.Aprea!

Magari decontrattualizzando il lavoro docente, eliminando le RSU, modificando lo stato giuridico degli insegnanti , trasformandoli in liberi professionisti, con tanto di Albo professionale , a chiamata libera, in Scuole-Fondazioni tanto simili alle scuole private .

All’epoca del Berlusconi II si discusse a lungo in Parlamento un ddl in tale direzione,poi accantonato!

Come anche di eliminare il valore legale del titolo di studio!

La nuova maggioranza con quei numeri potrebbe anche farcela a rivoltare la scuola come un calzino !

L’incognita è come reagirà la scuola in carne ed ossa allo tzsunami del 13 e 14 aprile?

Sarà più malleabile della volta precedente? E soprattutto, i docenti delle superiori saranno più propensi al cambiamento o si arroccheranno a difesa dell’esistente ?

Nel ’74 , ai tempi del leader della CGIL Lama, bastò alle parti sociali minacciare uno sciopero generale per avere il primo stato giuridico del personale della scuola e i decreti-delegati!

Oggi, a situazione completamente rovesciata, basteranno a Berlusconi III, 100 deputati e 40 senatori in più per “rivoluzionare” la scuola italiana, privatizzandola , contro il parere della maggioranza degli insegnanti e dei sindacati scuola?

Questo sarà uno dei primi veri scogli sul quale rischierà d’incagliarsi la corazzata di Berlusconi.


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