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Manifesto: Professore, oggi la boccio io

Sul web si diffonde il social rating: dagli utenti valutazioni per tutte le categorie Insegnanti, medici e avvocati e altri nel mirino dei navigatori

03/04/2008
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il manifesto

Sul web si diffonde il social rating: dagli utenti valutazioni per tutte le categorie
Insegnanti, medici e avvocati e altri nel mirino dei navigatori. Che, a suon di voti, ne giudicano impietosamente le performance. Tra servizio pubblico e rischio di diffamazione
Patrizia Feletig
Social rating. L'ennesimo neologismo nato su internet indica un comportamento della rete con portentosi effetti sul mondo reale: siti collaborativi dove è possibile votare le performance di lavoro di insegnanti, medici, avvocati e idraulici e chi più ne ha più ne metta. Insomma, conquistati dalle piattaforme sociali che danno voce ai loro giudizi, i navigatori premiano eccellenze, denunciano inettitudini, si tolgono sassolini dalle scarpe. Il tutto a cavallo tra servizio di pubblica utilità e rischio diffamazione. Nato negli Stati Uniti, il fenomeno trova eco anche nella vecchia Europa. E i primi ad essere messi sotto giudizio sono, manco a dirlo, proprio quelli che i voti sono pagati per darli: gli insegnanti.
Tra i più popolari servizi di questo tipo c'è il francese Jenotemonprof.com. L'intento dichiarato è di aprire agli scolari uno spazio per i commenti sui docenti e le loro metodologie. I criteri di valutazione rimandano al classico passaparola che, in ogni istituto, affibbia ai prof un'etichetta : «compiacente», «terribile», «esigente ma corretto». Il sito ha l'accortezza di non pubblicare i nomi degli insegnanti, indicando solo materia, classe e liceo. Abbastanza per permettere l'identificazione, sufficiente per garantirsi 4 anni di sopravvivenza senza condanne per diffamazione. Meno bene è andata al concorrente Note2be.com, chiuso il 3 marzo scorso. Il sito, che nei momenti di massimo fulgore ha raggiunto 70mila registrazioni e i 100mila contatti al giorno, è stato cancellato per ordine del tribunale di Parigi e condannato a versare un risarcimento simbolico di un euro a cinquanta professori costituitisi parte civile. Gli insegnanti, tra l'altro, si erano organizzati su internet dando vita a Contrenote2be, blog di controinformazione. E in Italia? Per ora l'unico sito tricolore del genere è Votailprof.com, nato lo scorso giugno, dove si danno pagelle virtuali ai docenti universitari. Gli studenti si registrano e, protetti dall'anonimato, giudicano sulla base di sei criteri: puntualità, disponibilità, presenza a lezione, equanimità di giudizio, motivazione, aggiornamento tecnologico. «L'obiettivo è superare il sentito dire e usare un algoritmo per sviluppare una valutazione seria e affidabile», spiega Roberto Chibbaro, ideatore del servizio. Ad oggi, sono circa 600 i prof recensiti. Quanto al rendimento, inutile dire che, in media. le pagelle dei docenti sono sotto la sufficienza. Sull'attendibilità dei giudizi, Chibbaro tira comprensibilmente acqua al suo mulino: «Sono stranamente imparziali», sostiene il fondatore di Votailprof, che snocciola ricerche condotte negli Stati Uniti sulla validità scientifica di questi sistemi di valutazione soprattutto se realizzati su una base ampia di utenti compensando così le eventuali storture. «Come spesso accade, quelli che si manifestano si sentono in dovere di dire la verità». Giudizio confermato anche da qualche professore che vede in queste iniziative una possibilità di introdurre per vie virtuali quei sistemi di valutazione dei professori che esistono in altri Paesi. «Dell'assenza di valutazioni - scrive sul forum di Votailprof Pasquale Costanzo, docente a Genova - a farne le spese sono gli insegnanti bravi, indistinguibili dai mediocri». Del medesimo parere il tribunale di Colonia che, lo scorso agosto, ha assolto il sito Spickmich.com, 400mila utenti registrati e 170mila valutazioni online.
Ma la scuola non è l'unico ambiente scosso dall'ondata del social rating. In Francia il nuovo bersaglio sono i medici, finiti nel mirino di Note2bib.com ("toubib" vuol dire "medico" in argot, lo slang francese). «Non diamo voti alla preparazione ma una valutazioni sul comportamento con i pazienti: rispetto degli orari, capacità di ascolto, umanità. Aiutiamo a scegliere», puntualizza il fondatore Jean-Claude Fargialla che ritiene così di sfuggire alle diffide dei corpo medicale. Nel frattempo, però, si è beccato una causa per plagio da Note2be.com e l'attività del sito è sospesa.
Più previdente, DeMedica.com, altro sito di valutazione sociale dei camici bianchi francesi. Lanciato a marzo conta già 324mila referenze, e ha registrato i server sull'isola Maurice per aggirare il diritto transalpino. Tanto più che il suo modello di business è al limite dell'estorsione. Se un medico ritiene che i contenuti pubblicati siano un «attacco ai propri diritti» può chiederne la cancellazione pagando 100 euro. «Non è mai accaduto», si schermisce il portavoce David Vindaloo. Eppure qualche sistema di finanziamento, l'avranno in mente visto che hanno lanciato a ruota DeJuridica.com e DeDomestica.com. Ovvero, lo stesso principio applicato agli avvocati e agli artigiani.


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