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RSU Scuola: scippate le elezioni di dicembre. Ora si proceda a tutte le suppletive

Quanto previsto dalle note ministeriali rende impraticabile il completamento delle procedure elettorali. La FLC procederà per via giudiziaria, ma non intende aprire conflitti nelle scuole.

18/11/2009
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Con gli ultimi atti del Ministero per la Pubblica Amministrazione e innovazione e del Ministero dell’Istruzione la gestione del conflitto nella vicenda elezioni RSU viene scaricata sulle scuole.

La FLC Cgil ritiene intollerabile essere costretta a procedere nel contenzioso scuola per scuola. Ci si troverebbe di fronte le Istituzioni scolastiche che non hanno nessuna responsabilità rispetto alla situazione determinata da quegli atti.

La FLC Cgil, per rispetto verso il ruolo delle RSU e delle regole democratiche che ne sovrintendono l’elezione, ritiene pertanto che la consultazione elettorale non si possa più svolgere in una situazione in cui non ci sarebbero più regole certe e l’esigibilità stessa delle elezioni sarebbe pregiudicata e avverrebbe a geometria variabile.

La FLC Cgil conferma, comunque, l'intenzione di impugnare in sede giudiziaria quanto previsto nel Dlgs 150/09 e nelle note dei due Ministeri facendo seguito alla diffida notificata il 4 novembre scorso.

In un articolato documento, approvato dal Comitato Direttivo Nazionale il 17 novembre 2009, vengono illustrate le motivazioni di questa scelta e tutte le argomentazioni a sostegno della nostra iniziativa.

Ribadiamo con forza lo sdegno per lo scippo di democrazia perpetrato ai danni dei lavoratori della scuola e il nostro impegno per impedire che questo primo atto abbia come conseguenza la modifica delle regole sulla rappresentanza e la sostanziale abolizione delle rappresentanze sindacali democraticamente elette in ogni luogo di lavoro.

Anche questo sarà uno dei motivi dello sciopero di tutti i comparti della conoscenza indetto per l’11 dicembre 2009.

Avere presentato le liste in oltre l’80% delle scuole con circa 25mila candidati, pur in una situazione così complicata, è motivo di orgoglio per la nostra organizzazione e un chiaro segnale dell'interesse dei lavoratori verso le RSU. Va espresso, per questo, un forte ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso il raggiungimento di questo importante risultato.

Perché questo patrimonio non vada disperso le strutture della FLC convocheranno nei giorni 1, 2 e 3 dicembre assemblee nelle scuole con le RSU in carica e con le migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno dato la disponibilità a candidarsi per le elezioni negate.

In considerazione della situazione che si è determinata vanno a questo punto indette le elezioni suppletive in tutte le scuole in cui le RSU sono decadute in modo da garantirne il pieno funzionamento.

Roma, 18 novembre 2009
_____________________

Ordine del giorno del Comitato Direttivo nazionale della FLC Cgil
Elezioni RSU e decreto legislativo 150/2009

Il CDN della FLC CGIL riunito a Roma il 17 novembre 2009 denuncia l’irresponsabile condotta del Ministero per la Pubblica Amministrazione e innovazione, del Ministero dell’Istruzione e delle Direzioni Scolastiche Regionali che, evitando qualsiasi assunzione di responsabilità, scaricano sulle scuole la gestione del conflitto nella vicenda elezioni RSU.

La nota del Ministero della Funzione Pubblica del 4 novembre, inviata al MIUR e all’ARAN, e quella del MIUR del 9 novembre, inviata alle Direzioni regionali e all’ARAN, non aggiungono nulla di nuovo a quanto già si conosce, evidenziando al contrario l’estrema prudenza dei due Ministeri nel maneggiare questa materia.

Prudenza dettata dalle contraddizioni contenute nell’art. 65 del decreto legislativo 150/2009 che, stabilisce la proroga delle attuali RSU in carica. Infatti tale decreto, così come denunciato sia dalla FLC che dalla CGIL, è di per sé inefficace a tale scopo, intervenendo indebitamente su materia che la legge stessa, all’art. 42 del dlgs. 165/2001, riserva alla regolamentazione pattizia.

Nonostante l’inconsistenza dei due atti che, si limitano a ricordare il contenuto dell’art. 65, gli effetti impliciti sono altrettanto gravi. Infatti, i direttori degli uffici scolastici regionali, alcuni anticipando i tempi rispetto al 15 novembre, data dalla quale entra in vigore il decreto legislativo 150/2009, hanno trasmesso la nota del Ministero della Funzione Pubblica a tutte le istituzioni scolastiche, sulle quali quindi si scaricherà tutto il peso e la responsabilità di scelte altrui.

E’ un gioco allo scaricabarile, irresponsabile, che costringerebbe la nostra organizzazione sindacale ad attivare un contenzioso, scuola per scuola, per esigere quello che ancora nessuna norma ha cancellato: il diritto di rinnovare le RSU nel nostro comparto, così come previsto dal protocollo firmato il 2 settembre scorso, dall’art. 42 comma 4 del Dlgs 165/2001 e dall’accordo costitutivo delle RSU del 7/08/1998.

La FLC non intende percorrere questa strada, perché si troverebbe di fronte come controparte, non certo chi ha la responsabilità di aver creato questa situazione.

La FLC Cgil, per rispetto verso il ruolo delle RSU e delle regole democratiche che ne sovrintendono l’elezione, nonostante abbia presentato liste in oltre l’80% delle scuole con circa 25mila candidati, ritiene di non poter svolgere la consultazione elettorale in una situazione, determinata dagli atti dei due Ministeri e dal comportamento delle altre sigle sindacali, in cui non ci sarebbero più regole certe e l’esigibilità stessa delle elezioni sarebbe pregiudicata e avverrebbe a geometria variabile.

E’ singolare che adesso alcune organizzazioni agitino il velo delle elezioni suppletive quale esempio di difesa concreta delle RSU di scuola e del loro funzionamento. Singolare perché in questi anni sono state, nei territori, spesso iniziativa della sola nostra organizzazione sindacale, con scarso entusiasmo degli altri. La FLC non si sottrarrà anche in questa occasione all’impegno di garantire in tutte le scuole la presenza di RSU democraticamente elette. Lo faremo con la coerenza di sempre e non con l’estemporanea solerzia di chi cerca di spostare l’attenzione dai problemi veri e gravi che questa fase ci pone.

Il CDN, quindi:

  • dà mandato alla segreteria nazionale di intraprendere insieme all’ufficio legale nazionale e all’ufficio legale della CGIL tutte le strade possibili che diano seguito alla diffida già notificata il 4 novembre scorso, alla luce delle note del Ministero per la Pubblica Amministrazione e innovazione e del MIUR;

  • dà mandato alla segreteria nazionale di individuare tutte le possibili soluzioni, affinché venga tutelata la possibilità dei lavoratori della scuola, dell’università, della ricerca e dell’AFAM di votare le proprie rappresentanze a fronte dell’obiettivo implicito di questo Governo di limitare l’esercizio delle libertà sindacali nei luoghi di lavoro;

  • impegna la segreteria nazionale a predisporre una petizione sui temi della democrazia e dei diritti contrattuali e a promuovere tutte le iniziative per la sua massima diffusione;

  • impegna le strutture a tutti i livelli ad avviare una informazione capillare, nei luoghi di lavoro, per dare conto ai lavoratori su come e perché è stato loro scippato il diritto al voto per le proprie rappresentanze a fronte, tra l‘altro, di ricostruzioni false e strumentali per iniziativa di quelle organizzazioni sindacali, che non avendo presentato le liste, vivono la contraddizione di richiedere il rinvio ai tavoli istituzionali e di fingere di essere contrari davanti ai lavoratori;

  • invita le strutture della FLC a convocare nei giorni 1, 2 e 3 dicembre assemblee nelle scuole con le RSU in carica e con le migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno dato la disponibilità a candidarsi per le elezioni negate.

  • impegna le strutture della FLC a indire, dopo il 3 di dicembre prossimo, le elezioni suppletive nei luoghi di lavoro, laddove necessario.

Il nostro impegno in difesa delle RSU e della loro presenza nei luoghi di lavoro prosegue, perché crediamo che siano in gioco principi importanti:

  • la democrazia sindacale nei luoghi di lavoro, che non può essere piegata a mere logiche di convenienza legate al momento;

  • il valore della rappresentanza nei luoghi di lavoro, che si vorrebbe cancellare, spostandola su livelli dove irrimediabilmente perderebbe il suo significato e la sua forza;

  • i diritti delle persone nei luoghi di lavoro, attraverso lo smantellamento di un presidio democratico quali sono le RSU;

  • la difesa delle regole sulla rappresentanza nel pubblico impiego che affida agli accordi sindacali sottoscritti e alle prerogative esclusive delle organizzazioni sindacali il compito di disciplinare le elezioni delle RSU;

La FLC non si fermerà e su questo come sulle altre questioni gravissime che impegnano tutti i settori della conoscenza in questa fase, chiederà ai lavoratori di mobilitarsi per dare un segnale forte e una risposta inequivocabile.

Roma, 17 novembre 2009

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