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Un'Italia senza conoscenza non ha futuro: da Piazza del Popolo a Villa Pamphili

Si è svolta il 23 maggio la manifestazione "La ricerca calpestata". Insieme ai ricercatori precari e non, anche il mondo della scuola, i genitori e i bambini perché è tutta la filiera della conoscenza ad essere oltraggiata dai provvedimenti del governo. Domenica 24 si è manifestato anche a Villa Pamphili.

25/05/2009
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Contro i tagli alla conoscenza di nuovo in piazza i ricercatori precari sostenuti dalla FLC Cgil.

Le loro facce (1.800) stese su Piazza del Popolo mentre si svolgono in contemporanea lezioni per adulti e bambini. Dal terremoto in Abruzzo a come nascono le stelle i migliori cervelli di questo paese combattono la battaglia per difendere la dignità della ricerca pubblica con il più forte degli strumenti a disposizione: il loro sapere.

I ricercatori dell’INFN (Istituto nazionale di fisica nucleare) quelli dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) quelli dell’INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) quelli dell’ISPRA (Istituto per la protezione e ricerca ambientale) quelli dell’ISS (Istituto superiore di sanità), molti dei quali rischiano di essere licenziati per colpa della norma Brunetta che blocca le stabilizzazioni, portano in piazza se stessi e il loro lavoro.

All’ISPRA è stato annunciato il licenziamento di 300 collaboratori, all’INFN rischiano di perdere il posto 200 precari, all’INGV 400.

Adulti e bambini si sono accalcati davanti agli esperimenti allestiti nei gazebo.

In Italia negli enti pubblici di ricerca lavorano 17.000 ricercatori dipendenti e 12.0000 precari. Le stabilizzazioni riguardano circa 2000 persone. Il governo anziché preoccuparsi di come bloccarle dovrebbe promuovere un piano straordinario di assunzioni non solo per assorbire gli attuali, ma per raddoppiare il numero complessivo di addetti alla ricerca.

La manifestazione del 23 maggio, ha ospitato anche le scuole con i precari, il personale di ruolo, i genitori e i bambini perché è tutta la filiera della conoscenza ad essere oltraggiata dai provvedimenti del governo. Il taglio di 57.000 lavoratori della scuola porterà infatti ad un grave peggioramento dell’offerta formativa mentre i provvedimenti in discussione in Parlamento che annullano la democrazia nella scuola e ne inventano una insensata privatizzazione distruggono l’idea stessa di scuola pubblica.

In continuità con la giornata di sabato, i movimenti sono tornati in piazza anche domenica 24 a Villa Doria Pamphili, per una giornata di festa, musica, teatro e naturalmente denuncia organizzata dal movimento in difesa della scuola pubblica. Non a caso un grande striscione recitava: SENZA SCUOLA NON C'E' RICERCA, SENZA RICERCA NON C'E' FORMAZIONE.

Nella bellissima cornice del parco centinaia di persone, tra cui insegnanti, genitori e bambini hanno assistito alle esibizioni di musica, spettacolo, testimonianze che si sono avvicendate sul palco. Il segretario generale della FLC Cgil Domenico Pantaleo, che è stato presente ad entrambe le iniziative, nel suo intervento ha difeso il ruolo della scuola pubblica, l'importanza del tempo scuola disteso, la valenza del lavoro dei precari per la qualità della scuola pubblica.

L'opposizione alle politiche governative nei settori della Conoscenza è più che mai vitale e la FLC Cgil continuerà ad esserne parte attiva.

Roma, 25 maggio 2009