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Università di Bologna, il 15 luglio assemblea sul DL 112/08

Proseguono le iniziative di protesta negli atenei italiani.

14/07/2008
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Le iniziative di mobilitazione negli atenei

FLC Cgil Bologna
Dal governo Berlusconi un colpo mortale all'Università pubblica

La FLC CGIL giudica devastante il maxidecreto Tremonti (DL 112 del 25 giugno 2008) per l'intero sistema della formazione e della ricerca e dunque per il futuro del Paese.
Pesantissimo è l'attacco alle condizioni di reddito e di lavoro di tutti i dipendenti pubblici, drammatici i tagli alla scuola (quasi 8 miliardi, con 143.000 esuberi di persone laureate e abilitate che da anni vi lavorano precariamente) al punto da stravolgerne la funzione costituzionale, ma sulle università pubbliche il governo esprime intenzioni punitive senza precedenti e scelte dagli esiti irreversibili.

I tagli al Fondo Finanziamento Ordinario: circa 500 milioni di € nei prossimi 3 anni e 1.500 entro il 2013.
I vincoli: blocco del turn over al 20% nel 2009 per i docenti come per i tecnici e amministrativi: su 10 pensionamenti ne entrano solo 2 e solo 1 può essere uno stabilizzando, sospensione degli accordi in essere sulla stabilizzazione del personale tecnico amministrativo. Di fatto una pietra tombale sulla disperante attesa di giovani e meno giovani precari.
Lo stipendio: per il personale TA contrattualizzato, (oltre alla vessazione sulla malattia) il blocco di qualunque fondo extra integrativo e il taglio del tetto alla spesa per i Contratti Integrativi del 10% per il 2009 e del 20% per il 2010 rispetto alla spesa del 2004; per tutti i docenti gli scatti diventano triennali. I risparmi derivanti non rimangono alle università ma vanno allo Stato.

E' ormai legge dello Stato una sorta di percorso forzato verso la trasformazione delle università pubbliche in fondazioni private. Che cosa significa?

  • la privatizzazione di un immenso patrimonio pubblico

  • una deregulation selvaggia dei rapporti di lavoro: un contratto privato per i lavoratori tecnici e amministrativi (il commercio, come stanno tentando di fare al Cineca?) e contratti individuali di lavoro per tutti i docenti e i ricercatori (fissato sul piano nazionale solo il livello minimo). Quale potere contrattuale potranno mai avere specialmente i più giovani ricercatori? Quale margine enorme di discrezionalità si prefigura?

  • Le tasse universitarie affidate alla legge del mercato: fine del diritto allo studio e dell'università di massa.

  • La fine di qualunque autonomia e degli spazi di democrazia nel governo dell'istituzione.

  • Il drammatico ridimensionamento della ricerca fondamentale, in campo scientifico ed umanistico, in nome di una visione utilitaristica della scienza (ciò che può servire alle imprese oggi e nient'altro) da paese del Terzo Mondo.

Evidenti i vantaggi in termini finanziari, evidente pure il drastico peggioramento dei diritti, delle condizioni di lavoro e di reddito per i “dipendenti” tutti.
Altro che valutazione e premio al merito! Si spara nel mucchio, facendo pagare ai più giovani, ai migliori, a chi è più impegnato sul piano scientifico e didattico scelte puramente ideologiche di privatizzazione.
Non si stimola la concorrenza tra atenei pubblici e privati (che c'è già da sempre, e sul piano internazionale), semplicemente si abolisce il ruolo costituzionale dell'istituzione pubblica.

La CGIL non è da questa parte, il nostro progetto per il Paese è radicalmente diverso.

Ci auguriamo una reazione vivace dei rettori, dei docenti, del personale tecnico e amministrativo, degli studenti.

Da oggi al 2013 possono cambiare molte cose: diamoci da fare per cambiarle.

Per fare una prima analisi dei contenuti del Decreto 112 e per decidere le prime iniziative da mettere in campo è convocata una

Assemblea di tutti gli iscritti FLC Cgil
docenti, tecnici, amministrativi dell'Università di Bologna

Martedì 15 luglio ore 14,30-16,30
CGIL Bologna, Via Marconi, 67/2
sala 1, 3° piano

Bologna, 7 luglio 2008