Organici scuola: in attesa di un altro incontro
In attesa del prossimo incontro, annunciato alla fine della riunione di venerdì sugli organici, la FLC Cgil ribadisce quanto sostiene dall’inizio del confronto
In attesa del prossimo incontro, annunciato alla fine della riunione di venerdì sugli organici, la FLC Cgil ribadisce quanto sostiene dall’inizio del confronto:
• la necessità di emanare tempestivamente il decreto interministeriale non può che essere condivisa in quanto indispensabile alla funzionalità delle scuole ma non può essere condizione per eludere la corretta e trasparente gestione di un decreto che cambia i parametri di distribuzione del personale nelle scuole a fronte di una insostenibile pesantezza dei tagli.
• La Legge Finanziaria interviene non solo sugli obiettivi di aumento del rapporto medio di alunni per classe (il famoso 0,4% di ulteriore taglio) ma anche su altre partite che vanno comunque specificate nel decreto (in particolare EDA, innalzamento dell’obbligo, sezioni primavera).
• Non è quindi accettabile una proposta che si limiti a sistemare l’esistente, già fortemente compresso nella funzionalità, come se si potesse fare una “fotocopia” dei decreti degli anni precedenti.
Le scuole, con il decreto, hanno bisogno di sapere come si risponde “subito” alle iscrizioni, come si organizzerà il lavoro concreto e quotidiano, come formare le classi, inserire gli alunni disabili e gli immigrati rappresenta il primo atto, l’ouverture della programmazione didattica.
Basta sottolineare che persino sulla partita dell’inserimento degli alunni diversamente abili, su cui la Legge Finanziaria rinvia ad un ripensamento di parametri obsoleti che hanno mostrato nel tempo la loro incompatibilità con il diritto all’integrazione, non si è ancora aperto alcun confronto con l’amministrazione.
Le classi in cui devono essere inseriti ed il come si formeranno, i “numeri” che garantiranno l’integrazione resteranno saldamente a quelli del vecchio decreto?
Per questo la FLC Cgil ha chiesto subito un confronto politico: la comprensibile necessità “organizzativa” e normativa di dettaglio su alcuni elementi di novità deve essere comunque presentata alle scuola in un quadro definito, leggibile insieme al decreto sugli organici, pena l’aumento dell’incertezza e della confusione sovrapposta alla insostenibilità dei tagli in molte aree del Paese.
La funzionalità delle scuole, la serenità del lavoro, la doverosa risposta a domande sociali più complesse non nasce dalle buone intenzioni, ma dagli investimenti che si fanno sulla scuola ed il primo è la certezza dell’organico.
Alla conferma del giudizio negativo sulla Finanziaria si accompagna ora la necessità assoluta di certezze sugli effetti concreti: la distribuzione degli organici sarà la misura con cui si assicura il diritto allo studio e la qualità del servizio pubblico, rispondendo alle domande sociali, educative e formative.
Roma, 6 febbraio 2007
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