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Il rinnovo dei CCNL della scuola non statale: lo stato dell’arte

Per il momento il confronto è iniziato solo con l’Agidae e la Fism. Manca all’appuntamento ancora l’Aninsei. Dopo un “andamento lento” il confronto per il rinnovo dei ccnl dovrebbe entrare nella sua fase più calda

27/10/2006
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Seppure in sordina il negoziato per il rinnovo dei CCNL della scuola non statale è iniziato o sta per iniziare come nel caso del confronto con l’Aninsei, l’associazione padronale legata a Confindustria.

Di questo “andamento lento” non c’è da stupirsi più di tanto. Coincidendo l’avvio del negoziato con il dibattito sulla finanziaria 2007 era inevitabile un atteggiamento di “cautela” articolata da parte delle associazioni padronali e datoriali in attesa degli esiti di alcune scelte contenute nel documento presentato dal Governo che direttamente o indirettamente si ripercuotono nel comparto.

Ci si riferisce in particolare alla riduzione del cuneo fiscale, alle politiche sul lavoro, alla lotta al lavoro sommerso e irregolare, alla lotta all’evasione contributiva e fiscale, alla politica scolastica e così via.

Si tratta di un attendismo articolato e diversificato a seconda dell’interlocutore contrattuale e dei tavoli negoziali di riferimento dettato più da logiche strumentali che non da una visione politica globale.

Come si ricorderà i CCNL della scuola non statale da rinnovare sono tre: quello delle scuole religiose con l’Agidae, quello delle scuole laiche con l’Aninsei e quello delle scuole materne con la Fism. Ma vediamo nel merito lo stato delle rispettive trattative.

Con l’Agidae il confronto negoziale – ci sono stati due incontri nel mese di ottobre e il prossimo è previsto per il 16 novembre – seppure in sordina è partito. In questi primi incontri la discussione si è cristallizzata sulla flessibilità, sull’utilizzo del contratto a termine e sulla centralità del rapporto di lavoro subordinato e a tempo indeterminato nelle scuole e negli istituti di tendenza.

Se su quest’ultimo aspetto registriamo una sostanziale convergenza tra organizzazioni sindacali e associazione padronale, sugli altri due punti le posizioni sono sostanzialmente diverse. L’Agidae ha chiesto un uso più esteso del contratto a termine in base al D.Lgs 368/2001 e la previsione del ricorso a tipologie contrattuali di cui alla legge 30/2003 e al D.Lgs 276/2003. Per le organizzazioni sindacali la previsione dei contratti a termine non può essere lasciata ad una definizione generica e, quindi, ad una applicazione a maglie larghe delle norme legislative ma va invece ricondotta, per scongiurarne un uso distorto che genererebbe pericolosi processi di precarizzazione, ad una rigoroso disciplina contrattuale che individui con chiarezza il loro utilizzo solo in circostanze ben definite.

Mentre sul ricorso alle nuove tipologie contrattuali introdotte dalla legge 30 le organizzazioni sindacali hanno ribadito la loro volontà di escluderne alcune e di regimentarne le altre riducendonel’uso al minimo e limitandolo solo ad alcune fattispecie previste dalla contrattazione.

Si prefigura invece più complicato il negoziato con la Fism. Questa associazione, infatti, in occasione del primo incontro ha subordinato il rinnovo del CCNL agli esiti della finanziaria e in particolare alle risorse statali destinate alle scuole materne non statali. Pregiudiziale ritenuta dalle organizzazioni sindacali inaccettabile perché il finanziamento alle scuole non statali è materia che attiene direttamente al Parlamento e non al rinnovo del CCNL.

E’ stato ricordato alla delegazione contrattuale della Fism che le scuole materne federate usufruiscono di altri canali di finanziamento, oltre quelli delle rette, provenienti dagli enti locali tali da “reggere” un rinnovo contrattuale e che pertanto appare strumentale la pregiudiziale posta. Nel prossimo incontro previsto per il 13 e 14 novembre p.v. la trattativa riprenderà ed entrerà nel merito del rinnovo contrattuale.

E’ preoccupante, invece, il silenzio dell’Aninsei. Nonostante le sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali l’Associazione, socio aggregato di Confindustria, non dà segnali di vita. Sul rinnovo di questo contratto pesa di più rispetto agli altri uno scenario di fondo complicato e contorto che certo non facilita il negoziato. Il settore della formazione, dell’educazione e dell’istruzione laica è stato attraversato in questi ultimi anni da forti fenomeni di deregulation.

Qui più che altrove la flessibilità si è coniugata con precarietà. Qui più che altrove il mercato del lavoro è stato frantumato grazie agli interventi legislativi contemplati nella legge 30 e nel D.Lgs 368/2001 e grazie agli interventi di legislazione secondaria avviati con le discutibili disposizioni messe in campo dall’allora MIUR in tema di parità. La circolare “Criscuoli”, secondo la quale non costituisce requisito indispensabile per il riconoscimento della parità l’applicazione ai lavoratori del CCNL di categoria così come invece previsto dalla legge 62/2000, ha segnato negativamente l’uso improprio o oltremisura del ricorso del lavoro a progetto e di contratti di sottotutela innescando pericolosi fenomeni di dumping contrattuale. Qui più che altrove il lavoro irregolare, sottopagato e a nero ha raggiunto dimensioni preoccupanti.

Nella proposta di legge finanziaria 2007 è stata recepita la piattaforma unitaria Cgil, Cisl e Uil sul lavoro sommerso e irregolare. Questo a significare che sono state poste le premesse per un’inversione di tendenza in tema di politiche del lavoro e per la lotta al lavoro nero e irregolare. Però le iniziative del Governo su questo tema potrebbero risultare non sufficienti per una bonifica diffusa del settore della scuola non statale se non sono accompagnate da altrettanti interventi rigorosi da parte del Ministero dell’Istruzione tesi a rimuovere tutte le “regalie” concesse alla scuola non statale nella precedente legislatura a cominciare dalla cancellazione della famigerata circolare “Criscuoli”.

E’ dentro questo quadro che ci aspettiamo da parte dell’Aninsei un’azione contrattuale coerente accompagnata da un salto di qualità della sua iniziativa politica.

Sapevamo, fin dalla presentazione delle piattaforme contrattuali, che questa stagione dei rinnovi dei CCNL delle scuole non statali sarebbe stata difficile e irta di ostacoli e insidie, questo però non ci impedisce di guardare con un prudente ottimismo ad una definizione delle vertenze contrattuali soprattutto se dovesse essere confermata la strada imboccata dal Governo in tema di mercato del lavoro e se il Ministero dell’Istruzione dovesse rimuovere rapidamente le inique disposizioni sopra ricordate.

Roma, 27 ottobre 2006

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