Anticipi scuola dell’infanzia: per fermare l’inserimento selvaggio…
…firmata l’Intesa ANCI-Coordinamento per le politiche dell’infanzia e la sua scuola
Ieri, dopo un lavoro durato alcuni mesi, è stata firmata una Intesa nazionale tra l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani e il Coordinamento per le politiche dell’infanzia e della sua scuola. L’Intesa, che di seguito pubblichiamo, è stata siglata con lo scopo di far da riferimento ad Intese regionali indispensabili per la definizione di condizioni ed impegni che favoriscano una offerta formativa ed educativa di qualità a tutti i bambini che frequentano la scuola dell’infanzia.
Questo documento, non certo risolutivo dello stato di abbandono che questo governo ha riservato al “gioiello di famiglia” – la scuola dell’infanzia appunto-, è molto utile per ribadire che:
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la generalizzazione della scuola dell’infanzia è un obiettivo irrinunciabile e non ancora traguardato e quindi vanno garantite le risorse per eliminare le liste d’attesa
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per garantire la qualità formativa di cui tutti i bambini da tre a sei anni hanno diritto, è indispensabile che si riavvii il percorso delineato dall’art.8 del Regolamento dell’Autonomia che prevede, tra l’altro, la individuazione degli standard di qualità per il funzionamento e il governo deve mettere a disposizione le necessarie risorse perché siano assicurati;
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l’anticipo nella scuola dell’infanzia, non può essere attuato se non ci sono le Intese regionali e se non si definiscono le condizioni indispensabili per l’accoglimento dei bambini anticipatari.
Quest’ultimo punto è anche oggetto di intervento chiarificatore nella sentenza emessa dalla Corte Costituzionale il 7 luglio 2005 a seguito di ricorsi presentati dalle Regioni Emilia-Romagna e Friuli.
Nella sentenza si dice chiaramente che per attuare l’anticipo il Ministro deve stabilire accordi con la Conferenza Unificata Stato-Regioni (della quale fa parte anche l’ANCI).
Se gli accordi non si fanno l’anticipo è illegittimo.
Per questo l’Intesa raggiunta è un importante punto fermo per arginare l’anticipo selvaggio e per far valere i diritti dei bambini a non avere una “sistemazione” pur che sia, ma ad aver garantiti i diritti loro propri ad una formazione di qualità, già a partire dalla scuola dell’infanzia.
La “Nota a verbale” che segue l’Intesa è stata voluta dalle Organizzazioni Sindacali firmatarie per ribadire che l’accordo raggiunto vale per questo anno scolastico. Per il prossimo, infatti, già a partire dalla predisposizione della Circolare per le iscrizioni relative all’anno scolastico 2006/2007 il Miur dovrà, come dice la sentenza dell’Alta Corte, sentire e prendere accordi con la Conferenza Unificata Stato-Regioni. Se non lo farà non sarà possibile neppure prevedere l’iscrizione dei bambini anticipatari.
Inoltre nella Nota a verbale sono stati ribaditi sia il ruolo decisionale del Collegio dei docenti sia le prerogative del Contratto di Scuola, precisando che le “nuove figure professionali e modelli organizzativi” previsti dalla L.53/03 per attuare gli anticipi, costituiscono materia di natura pattizia e quindi di competenza esclusiva delle Organizzazioni Sindacali e dell’Aran.
L’Intesa nazionale è strumento indispensabile per creare anche localmente le necessarie sinergie di intenti ed azioni per concretizzare Intese regionali e locali con l’obiettivo di qualificare gli interventi a favore dell’infanzia e della sua scuola.
Inoltre, l’Intesa rappresenta, per la nostra organizzazione, anche un ulteriore riferimento allo sviluppo di iniziative nell’ambito della Vertenza per l’infanzia, promossa da tempo da CGIL, FLC Cgil e FP Cgil.
Roma, 14 settembre 2005
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