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Anno II n. 52 del 15 settembre 2006
   
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Riprende l’attività dopo la pausa estiva

E’ appena ripresa l’attività dopo la pausa estiva ed i problemi da affrontare sono numerosi.

Il quadro politico è mutato, ma le apprensioni per le scelte che il Governo dovrà fare a fronte della situazione economica dissestata avuta in eredità dal precedente Governo, permangono e ci inducono ad essere vigili. Occorre saper cogliere per tempo le intenzioni sulle scelte che il Governo intende mettere in campo e intervenire, se del caso, prima che sia troppo tardi perché il sindacato possa ottenere una loro modifica.

Il più grosso problema è costituito dalla necessità di finanziare adeguatamente le Università e la Ricerca. Necessità divenuta pressante ed indifferibile per il prossimo anno atteso che anche questo Governo, con uno dei primi provvedimenti messi in atto, ha pesantemente sottratto alle Università risorse del 2006 nella misura del 10% delle spese di gestione. Questo prelievo, unito ai tagli già subiti ad opera del precedente Governo, hanno reso difficile la vita degli Atenei. Né sono valse le proteste, dell’intero mondo accademico, dei sindacati e persino del Ministro Mussi, volte ad evitare che ciò avvenisse. Rimane a questo punto solo l’impegno del Ministro ad operare perché la Finanziaria del 2007 abbia finanziamenti adeguati per l’Università.

Il problema delle risorse economiche non è l’unico e ad esso ne sono connessi tanti altri: la necessità di stanziare le risorse occorrenti per i rinnovi contrattuali di tutto il pubblico impiego; la necessità, per il comparto Università,  di stanziare risorse aggiuntive per proseguire nell’opera di riallineamento del trattamento economico medio del personale a quello degli altri comparti;  l’impegno a fermare il fenomeno della crescita dell’esercito dei precari  e il varo di provvedimenti,  adeguatamente finanziati, volti a ridurlo e/o azzerarlo, tanto per citare i più importanti.

Per quanto riguarda le Università è anche necessario rilanciare il processo di autonomia, eliminando le ambiguità e la confusione creata dal precedente Governo relativamente ai corsi di laurea, ridare agli atenei la capacità di svolgere il ruolo di alta formazione per il Paese, sviluppare una cultura ed una abitudine alla valutazione che guardi sia alla didattica, sia alla ricerca, sia alla efficienza ed efficacia della macchina organizzativa. Molto devono fare gli atenei e tutto il personale che vi opera, ma molto è anche nelle mani della politica e del Governo.

La FLC ha condiviso molti dei programmi del Ministro e del Governo su questo settore, anche se ad oggi manca un quadro strategico complessivo. Ora vuole vedere i fatti e chiede con forza che riparta il confronto con chi rappresenta i lavoratori in tutte le loro professionalità ne conosce i problemi, la loro urgenza e le loro conseguenze. Ascoltare e confrontarsi con le OO.SS. è una condizione necessaria e preliminare per ogni buona azione di governo.

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Riunione unitaria sull’università

Si è tenuto ieri un incontro intersindacale tra le segreterie di CGIL, CISL e UIL del nostro settore sui problemi dell’università e delle aziende ospedaliere.

Sta per essere prodotto un comunicato unitario che fa il punto della situazione e che sarà presente sul sito quanto prima.

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Classi di laurea

Il 4 agosto il Ministro Mussi ha inoltrato per i pareri del CUN, del CNSU e delle Commissioni parlamentari, il nuovo schema di decreto ministeriale relativo alle nuove classi di laurea sia triennali che magistrali.

Le principali modifiche riguardano le modalità attuative del nuovo ordinamento con una sostanziale riduzione della frammentazione didattica, dalla FLC, ma anche dagli studenti più volte denunziata.

Nel decreto vengono anche ridefiniti i criteri per il riconoscimento dei crediti nel passaggio tra atenei e tra corsi di laurea, con una mediazione che cerca di andare incontro alle esigenze degli studenti senza forzati riconoscimenti legali dei singoli esami e senza violare l’autonomia universitaria. Contestualmente vengono anche fissate limitazioni sul numero di crediti  riconoscibili per le conoscenze e abilità professionali nei due livelli di laurea.

Inoltre, un vincolo importante posto è quello che almeno il 50% dei docenti dei nuovi corsi siano di ruolo: in questo modo si potrà realizzare una migliore programmazione dell’offerta didattica nell’interesse degli studenti e contemporaneamente ridurre il ricorso al precariato selvaggio.

La responsabilità ritorna ora nelle mani dell’autonomia che deve dimostrare di essere in grado di aumentare la qualità della formazione che offre e riassumere quel ruolo fondamentale di cui il paese ha urgente bisogno.

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Prime riflessioni sul rinnovo del Contratto Università

Si sono svolte riunioni nazionali dei responsabili CGIL degli Atenei per discutere la situazione contrattuale, la fase politica, il nuovo assetto organizzativo della FLC e la proposta di formazione rivolta alle RSU.

La segreteria nazionale, ha indicato alcuni obiettivi prioritari quali l’estensione della contrattazione integrativa, il tema del precariato, la previdenza integrativa e l’allargamento dei diritti sindacali.
Dal dibattito sono emerse ulteriori e più specifiche proposte ed indicazioni che dovranno trovare una prima sintesi in un documento di linee e orientamenti della FLC che verrà discussa in una prossima riunione e dai comitati degli iscritti e dagli eletti CGIL nelle RSU; nel frattempo inizierà il confronto con CISL e UIL per arrivare alla piattaforma unitaria.

Nel corso della riunione è stata consegnata la proposta di piano di formazione sindacale rivolta alle RSU che si svolgerà in tutte le regioni. Questa iniziativa, così come l’avvio in tempi brevi della rete intranet rivolta ai nostri delegati, è finalizzata a sostenere, fin da ora, la campagna per il rinnovo delle RSU prevista per la fine del 2007.

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Affidamento di supplenze ai lettori e collaboratori ed esperti linguistici

Il diniego delle Università ad ammettere i Lettori ed i Coordinatori ed esperti linguistici alle procedure per l’affidamento di supplenze di insegnamento è stato giudicato dal TAR del Veneto illegittimo.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca, preso atto della sentenza, con note dell’11.7.2006 e del 2.8.2006 ha invitato i Rettori a tenerne conto prevedendo la partecipazione dei lettori e dei collaboratori ed esperti linguistici ai concorsi per l’affidamento di supplenze.

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L’applicazione dell’art. 28 CCNL nelle Aziende Ospedaliere

Si è svolta una riunione dei responsabili di Ateneo sulle Aziende per fare il punto sui rapporti fra Università ed Aziende Ospedaliere Universitarie ed Integrate a partire dall’applicazione dell’art. 28 del CCNL, a questo scopo era stato inviato un questionario.

Nel dibattito sono emersi ulteriori contributi e proposte di cui si terrà conto nelle predisposizione dei materiali contrattuali, che troveranno una prima sintesi in un documento di linee e orientamenti della FLC che verrà discusso in una prossima riunione e dai comitati degli  iscritti e dagli eletti CGIL nelle RSU. Nel frattempo inizierà il confronto con CISL e UIL per arrivare alla piattaforma unitaria.

La segreteria, nel trarre le conclusioni, oltre a sottolineare l’importanza di applicare al più presto nelle sedi l’art. 28, ha indicato come problema da approfondire quello del rapporto con gli specializzando di medicina e ricordato che si sta lavorando per l’apertura di un’area riservata in cui inserire tutti gli accordi sottoscritti nelle sedi e alla predisposizione di corsi di formazione per le RSU.

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Medici specializzandi: incontro con il Sottosegretario Modica

A seguito della lettera inviata al Sottosegretario al Ministero dell’Università e della Ricerca, prof. Modica dalla FLC CGIL sulla necessità di prevedere per i medici specializzandi un vero contratto di lavoro e una formazione adeguata, si è svolto il 6 settembre un incontro durante il quale sono state esplicitate e illustrate le richieste già anticipate nella richiesta d’incontro.

L’incontro, ancorché interlocutorio, è stato positivo per la concordanza del Sottosegretario sull’urgenza di portare a soluzione il problema.

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Codice etico dell'Università di Bologna

L'Università di Bologna si è dotata di un codice etico. Il documento, redatto da un'apposita commissione, sancisce regole di comportamento contro discriminazioni e abusi.

Il Codice etico rappresenta il punto di riferimento per regolare le corrette relazioni sia interne che esterne all'Università.

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Le commissioni per i progetti PRIN

Con nuovi criteri di incompatibilità e di rotazione è stata costituita la commissione per la valutazione dei progetti di ricerca di interesse nazionale.

Parte ora la valutazione dei progetti di ricerca da finanziare.

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La CRUI si trasforma in associazione di Università

La Conferenza dei Rettori ha un nuovo statuto che da organizzazione di singoli individui la trasforma in associazione di Università.

Le Organizzazioni Sindacali valuteranno se ciò avrà effetti positivi e se, come afferma la CRUI, renderà più incisiva la sua azione al servizio del sistema universitario.

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Le elezioni del CUN

A dicembre si svolgeranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) dopo le numerose proroghe.

La FLC ritiene che tale organismo, anche se occorrerebbe ridefinirne la composizione riducendone la frammentazione delle discipline e riportandolo ad essere pienamente un organismo di rappresentanza del mondo universitario, debba continuare ad essere un elemento centrale nel sistema dell’autonomia universitaria. Per questo è importante che la complessa fase di individuazione delle candidature veda la presenza attiva di quanti alla CGIL fanno riferimento. I nostri compagni presso tutti gli atenei devono quindi operare perché siano candidate ed elette persone che intendono valorizzare il ruolo del CUN per un rilancio della formazione universitaria.

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AFAM: elezioni CNAM

Con il DM 31/7/2006, il Ministro ha emanato la nuova tempistica per le elezioni del CNAM.

E’ in via di pubblicazione il nostro vademecum con tutti gli adempimenti relativi alle candidature e operazioni elettorali. Si tratta di un “evento” atteso che dà l’avvio alla composizione del nuovo organismo rappresentativo del comparto dell’Alta Formazione Artistica e Musicale.

Avremmo voluto che si arrivasse a questa importante scadenza con norme condivise, con modalità realmente coerenti e funzionali ai compiti che l’art.3 della legge 508/99 assegna a tale organismo. Così non è stato. Il DM 236/2005 che disciplina la composizione, i criteri, la rappresentanza professionale, ecc…..,  presenta elementi di criticità che la FLC ha in più occasioni rappresentato,  pur tuttavia riteniamo che l’attuale organismo, eletto nel 2000 in via provvisoria, abbia esaurito il suo compito.

La nostra opinione ha trovato la condivisione della maggioranza del personale coinvolto e pertanto, siamo impegnati a far sì che le prossime elezioni siano partecipate e vissute anche come occasione e opportunità per una riflessione comune sulla trasformazione in atto, sulla valenza culturale dei provvedimenti emanati, sugli obiettivi e sugli esiti della riforma stessa.

Non si tratta di elezioni in cui il Sindacato è presente con proprie liste, ma la FLC e gli iscritti sono impegnati a sostenere i candidati che attraverso la loro candidatura lavoreranno per sostenere, accelerare, “disegnare” la sinopia entro cui sviluppare e portare a regime la riforma in sintonia con le scelte politiche, culturali, formative e professionali proposte dalla FLC Cgil.

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AFAM: mobilità del personale

Con l’emanazione delle ordinanze dei trasferimenti del personale docente, tecnico e amministrativo del 22 agosto u.s., si chiude un “capitolo” che ci ha coinvolti in più riprese negli ultimi sette mesi dell’anno. L’Amministrazione, dopo vari tentativi di imporre una modifica sostanziale alle regole contrattuali vigenti senza portare al tavolo della trattativa alcuna proposta che potesse trovare convenienze per il personale e per il sistema, ha dato il via alle operazioni di mobilità per l’anno accademico 2006/2007.

La FLC ha ribadito e preteso l’applicazione del contratto vigente dichiarandosi disponibile, visto anche il cambio di Governo, ad affrontare la problematica con uno spirito volto a favorire l’attuazione della riforma senza però che il tutto sia fatto ancora una volta a totale discapito di chi nel settore lavora, si impegna e mette a disposizione la propria professionalità per far sì che l’alta formazione artistica e musicale acquisti piena cittadinanza anche in ambito europeo.

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L’Accademia di Belle Arti di Perugia

Nel comparto dell’Alta Formazione Artistica e Musica sono presenti istituzioni statali e istituzioni legalmente riconosciute. L’Accademia di Belle Arti di Perugia è un’accademia storica, è stata fondata nel 1573, è parificata e, quindi, sottoposta a tutte le norme che disciplinano le accademie statali, ma finanziata da soggetti diversi dallo Stato. Oggi si trova in grandi difficoltà perché la Fondazione che la sostiene ha comunicato di avere scarse risorse finanziarie e di conseguenza di non riuscire a dare certezze al futuro dell’istituzione.

La FLC CGIL non è assolutamente disponibile ad assistere a tale “scempio”. L’Accademia di Perugia  fa parte della nostra storia, del nostro patrimonio artistico e culturale e come tale ci sentiamo l’obbligo morale di garantirle il futuro. Incomprensibile e inaccettabile che sino ad ora lo Stato non l’abbia voluta considerare tra i destinatari di finanziamenti così come avviene per la scuola privata.

La FLC CGIL è determinata ad intraprendere azioni per far sì che il nuovo anno accademico ormai alle porte, rappresenti l’occasione per dare definitivo assetto all’istituzione.

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Brevissime

Concorsi e trasferimenti per docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo nelle gazzette ufficiali n. 59 e 60, n. 61, 62, 63, 64 e 65, n. 66, 67, 68 e 69.
Provvedimenti per le Università, in Gazzetta Ufficiale.
Regolamento per l’accesso all’impiego dell’Università di Trieste.

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