Conoscenza news - la newsletter della FLC Cgil
Conoscenza news ed. Università
 

Edizione Università

Direttore responsabile Ermanno Detti

Periodico telematico a cura della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
Via Leopoldo Serra, 31 - 00153 Roma - Tel. 06.585480, fax 06.58548434
e-mail conoscenzanews@flcgil.it sito internet www.flcgil.it Feed RSS flcgil.it

 

Anno V n. 48 del 4 dicembre 2009

   
 
5 buone ragioni per aderire allo sciopero
e partecipare alla manifestazione
   

1. Cancellazione dei tagli previsti dalla legge 133/08

2. Ritiro del ddl Gelmini sull'Università

3. Piano pluriennale di reclutamento

4. Risorse sufficienti ed adeguate per i rinnovi contrattuali

5. Conferma dei diritti contrattuali e delle rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro attaccati dal "decreto Brunetta"

 
sciopero 11 dicembre 2009

1. Cancellazione dei tagli previsti dalla legge 133/08

A partire dal 2010, i tagli previsti dalla legge 133/08 incominceranno a dispiegare per intero ed in modo visibile i loro effetti, e la situazione è destinata rapidamente ad aggravarsi con gli step successivi di riduzione del FFO.

La distribuzione di un 7% del FFO in forma di premio o penalità, attuata per la prima volta quest'anno, premia le università più forti, soprattutto al nord, e penalizza quelle più deboli.

In questo modo si avvia una spirale nella quale risorse tendenzialmente crescenti del finanziamento (fino al 30%, secondo le dichiarazioni del Ministro), sono destinate anno dopo anno a migrare verso le aree e gli Atenei di eccellenza, desertificando la aree e gli Atenei meno competitivi.

Già oggi molti Atenei non riescono ad assicurare la copertura delle spese per la gestione ordinaria, ma a partire dal 2010 i tagli renderanno la situazione insostenibile: il Fondo di Finanziamento Ordinario viene ridotto a regime di circa il 17-18% rispetto al 2008. La preoccupante situazione è stata descritta in una lettera ai Parlamentari in vista della approvazione della prossima legge finanziaria.

È questo il modo di costringere gli Atenei a razionalizzare la spesa e migliorare l'utilizzo delle risorse?

Torna su

2. Ritiro del ddl Gelmini sull'Università

Nelle scorse settimane è stata varata la bozza di DDL sull'Università, che contiene per noi almeno tre elementi di dissenso radicale: l'assetto del governo degli Atenei, con soluzioni verticistiche che risolvono il tema complesso e delicato della democrazia d'Ateneo in modo sbrigativamente liquidatorio attraverso la diminutio del Senato; la conferma e accelerazione della messa ad esaurimento dei ricercatori, senza alcun riconoscimento della funzione e stato giuridico docente; l'attivazione di una figura di ricercatore a tempo determinato che non sostituisce, ma si aggiunge agli strumenti di flessibilità esistenti, con ciò, prevedibilmente, estendendo l'area di un precariato intollerabile. E le procedure di reclutamento previste non sono realmente destinate ad incrementare trasparenza e merito.

La FLC ha scritto ai Rettori delle Università italiane perché ritiene che il complesso degli interventi attuati ed annunciati prefigura per il sistema universitario un destino di riduzione e di impoverimento qualitativo e quantitativo che non risolvono le criticità del sistema, ma anzi le aggravano, stravolgendo un'idea di sistema universitario che voglia svolgere un ruolo positivo al servizio del Paese, come hanno concordato le associazioni della docenza e le organizzazioni sindacali in un documento unitario.

Il Ministro pensa davvero di superare con queste norme, imposte e non discusse, i difetti e le distorsioni del sistema universitario?

Torna su

3. Piano pluriennale di reclutamento

Il DDL Gelmini "non risolve in nessun modo il problema della precarietà né del ricambio generazionale – come propagandato dal Governo – aumentando, invece, il fossato tra tutelati e non tutelati, tra chi è dentro e chi è fuori dal sistema di garanzie sociali": è quanto affermano i precari riuniti il 20 novembre in assemblea per discuterne approfonditamente.

All'eterno precariato previsto dal DDL si aggiunga l'inquietante episodio della sparizione dei finanziamenti già stanziati da due anni per l'assunzione dei ricercatori precari.
 
Già in alcuni Atenei la necessità di ridurre i costi sta portando al licenziamento dei precari ed alla cancellazione di alcuni corsi di insegnamento.

È questo il metodo per dare una risposta alla enorme massa di giovani precari? E' così che fermiamo la fuga dei giovani all'estero? Che si prepara il necessario ricambio generazionale? Che si tutela e si estende il diritto allo studio?

Torna su

4. Risorse sufficienti ed adeguate per i rinnovi contrattuali

Per il triennio 2010/2012 nella proposta di legge finanziaria sono previsti aumenti pari a 12 € lordi.
L'accordo separato per la riforma dei contratti prevede la possibilità di recuperare lo scostamento rispetto all'inflazione solo al termine del triennio di vigenza contrattuale; come se non bastasse, il recupero non è certo.

Il contratto della dirigenza università e ricerca è scaduto dal 2005.

Torna su

5. Conferma dei diritti contrattuali e delle rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro attaccati dal "decreto Brunetta"

Con il decreto legislativo 150/09 il Ministro Brunetta vuole mettere in atto la sua dissennata lotta ai lavoratori e alle lavoratrici del pubblico impiego creando meccanismi punitivi di valutazione individuale, taglieggiando il salario accessorio di tutti per darlo a pochi in base alla valutazione del merito, prevedendo sanzioni disciplinari eccessive, riducendo fortemente il ruolo della contrattazione nazionale e integrativa, indebolendo ancora di più i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, rinviando le elezioni delle RSU, strumento di rappresentanza democratica.

La previsione per legge delle fasce di merito, delle percentuali di personale da inserirvi, delle voci che compongono il salario accessorio è un violento e inaccettabile attacco alla contrattazione ed un ritorno al passato.

È questo il grande piano di riforma industriale delle pubbliche amministrazioni?
O non avverrà che invece di avere un'amministrazione pubblica snella e più flessibile gli utenti avranno un'amministrazione ingessata in controlli e paure, e un personale impoverito e demotivato?

Modalità di adesione allo sciopero

I docenti ed i ricercatori devono inviare all'ufficio del personale una nota in cui dichiarano di essere in sciopero.

Torna su

Appuntamenti

 

Manifestazione nazionale a Roma

11 dicembre 2009 ore 9.30
da Piazza della Repubblica a Piazza del Popolo

Torna su

 

RIPRODUZIONE RISERVATA

Per consultare i numeri pubblicati clicca questo link.
Per iscrivere un'altra persona vai al sito.