Conoscenza news - la newsletter della FLC Cgil
Conoscenza news ed. Università
 

Edizione Università

Direttore responsabile Ermanno Detti

Periodico telematico a cura della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
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Anno V n. 19 del 25 aprile 2009

   
Editoriale
   
Notizie
   
Servizi e Rubriche
 

L'Università dell'Aquila deve continuare a vivere

Il terremoto che ha colpito la città dell'Aquila e decine di altri centri minori abruzzesi ha ucciso e ferito centinaia di persone, ha distrutto il patrimonio culturale, le strutture produttive, i servizi e gli esercizi pubblici e privati;  le città sono state sconvolte da un devastante evento sismico i cui effetti sono stati amplificati oltre misura dalla mancata prevenzione e dal mancato rispetto delle normative antisismiche.
Non è ammissibile che qualcuno voglia impedire alla magistratura di individuare le responsabilità.  
Gli abruzzesi non hanno bisogno di passerelle televisive, di promesse aleatorie, di falsa efficienza.
Questa tragedia poteva forse essere evitata se non ci fosse stata una colpevole sottovalutazione del rischio, ora la drammaticità e la vastità dell'evento richiedono risposte serie e rapide da parte del Governo a cominciare dalla fonte di finanziamento che a tutt'oggi non è chiara. E' necessario che il Governo, invece di fare annunci estemporanei, proponga un progetto coerente e condiviso dalla popolazione in grado di garantire l'emergenza, la transizione e la ricostruzione.

La tragedia che ha colpito l'Abruzzo ha colpito anche il mondo dell'educazione e della formazione. Nel contesto di un dramma umano collettivo, il crollo della casa dello studente - con il suo carico di vite umane e di speranze immanenti alla condizione studentesca è un fatto che lascia sgomenti. Ma è anche un simbolo della devastazione che spesso per incuria e mancanza di fondi colpisce gli edifici pubblici tanto quanto, se non di più, delle stesse residenze abitative.

Il Presidente Berlusconi e il Ministro Gelmini con la solita sapiente regia televisiva e sotto i riflettori, hanno inaugurato una scuola sotto una tenda, ma non hanno speso una parola per l'università che pure è una realtà fondamentale per la città e per l'intera Regione, sia dal punto di vista culturale e sociale, sia dal punto di vista economico.

L'Università ha subito danni pesanti, con la distruzione di intere strutture. Il nostro impegno, insieme a coloro che all'Università operano, deve in primo luogo essere volto a garantire la continuità di funzionamento dell'istituzione, assicurare il completamento dell'anno accademico, di lezioni ed esami.

La Cgil abruzzese e la FLC chiedono al sistema universitario regionale e alle istituzioni di Governo che la ricostruzione della realtà universitaria aquilana sia tra le priorità assolute del dopo-terremoto.

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Un'occasione per riflettere sulla nostra democrazia. Il 25 aprile, la festa di tutti gli italiani

Il 25 aprile è festa nazionale. Ricorre la liberazione del nostro Paese da 20 anni di dittatura fascista e dall'occupazione militare nazista. È una data importante, fondativa della nostra storia.
È responsabilità della politica e di chi governa, prima che di tutti noi cittadini, difendere il senso di appartenenza alla comunità che ci deriva dalla nostra storia nazionale. La nostra Repubblica nasce da lì. La democrazia e la Costituzione democratica nascono da lì.
È grave che in Italia si discuta se il Presidente del Consiglio debba o meno presidiare alla celebrazioni: è semplicemente suo dovere farlo.

Il 25 aprile, la Liberazione, è frutto dell'insurrezione contro il fascismo e il nazismo. Una parte della popolazione italiana ha avuto la forza e il coraggio di ribellarsi, di prendere le armi e rischiare la vita per la libertà di tutti noi. Migliaia di giovani la vita l'hanno lasciata sul campo. C'è bisogno di ricordare che quei combattenti per la libertà e tanti oppositori sono stati vittime della guerra civile scatenata dalla reazione rabbiosa del fascismo e di coloro che, schierandosi con la Repubblica di Salò, consegnarono tanti italiani ai nazisti e alla deportazione nei lager? Molti non sono ritornati. C'è bisogno di ricordare la violenza con la quale i zelanti repubblichini torturarono e uccisero per conto dell'occupante o tollerarono le stragi di civili inermi?

Il giudizio della storia sull'esperienza delle dittature europee e della seconda guerra mondiale è definitivo e a prova di revisionismo. Tutti i tentativi di riscrivere le pagine di quella storia per mitigare colpe, per opacizzare la realtà non sono suffragate da fatti, ma da pure ricostruzioni ideologiche.
Partigiani e repubblichini non sono equiparabili. Per fortuna dell'Italia, dell'Europa e del mondo i secondi hanno perso. E questo ha salvato l'Italia dalla vergogna e dalla catastrofe che ha invece vissuto la Germania. Una catastrofe che è finita nel 1989, dopo 44 anni, con la riunificazione del Paese.
La guerra di liberazione, l'alleanza con le forze antifasciste e antinaziste, una classe dirigente che si era formata in esilio, nelle patrie galere, al confino, la pluralità dello schieramento antifascista ha permesso all'Italia, che aveva perso la guerra (una guerra, ricordiamolo, che Mussolini aveva dichiarato), di sedere al tavolo dei vincitori e di autodeterminarsi nel processo di normalizzazione politica e istituzionale e di ricostruzione.

Le figure, i personaggi che consideriamo padri della patria provengono dal Risorgimento, da cui nacque l'Italia come entità politica, e dalla Resistenza da cui l'Italia risorse dalle ceneri di una dittatura.
Alcuni di questi padri vivono ancora, hanno firmato la nostra Costituzione, hanno animato la vita culturale e politica del nostro paese. Oggi in Parlamento non siedono più forze politiche che derivano da quelle radici, ma questo non è un buon motivo per riscrivere la storia. La legittimazione i partiti e i governi dovrebbero cercarsela nei loro programmi, senza bisogno di inventarsi una storia a proprio uso e consumo.

Il 25 aprile appartiene, dunque, agli italiani. E anche al sindacato, che rinasce appunto con la caduta del fascismo. In Italia abbiamo molte sigle sindacali, alcuni dicono che sono troppe. Può darsi. Ma almeno è segno di pluralismo. Tutti i tentativi di creare sindacati di regime – come era durante il fascismo – sono fortunatamente falliti, perché il movimento dei lavoratori ha dimostrato sempre grande maturità democratica e consapevolezza. Ci auguriamo che continui a essere così, nonostante il mondo del lavoro sia messo a dura prova e si tenti in tutti i modi di togliere al lavoratore non solo diritti, ma anche consapevolezza, spazi di partecipazione competente ai processi lavorativi; si tenti di far diventare gli individui parti di un ingranaggio che non possono e non devono controllare. Una deriva del genere è un pericolo per la democrazia, perché la democrazia si regge su cittadini colti, competenti, consapevoli e con una forte capacità di critica.
Proponiamo che il 25 aprile sia l'occasione per riflettere anche su questo.

La rivista della FLC "Articolo 33" ha voluto dedicare quest'anno il ricordo del 25 aprile a un protagonista della Resistenza italiana, Leo Valiani, di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita, e al movimento "Giustizia e Libertà", nelle cui file militò. E tra i protagonisti che la rivista ha voluto ricordare non poteva mancare una persona molto cara alla Cgil e che quest'anno mancherà all'appuntamento col 25 aprile: Vittorio Foa.

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Incontro Organizzazioni della docenza - Consiglio Universitario Nazionale

Il 21 aprile, le Organizzazioni e Associazioni della docenza universitaria hanno incontrato il Consiglio Universitario Nazionale, rappresentato dal Presidente, dal Vicepresidente e dalla Giunta.
Il confronto verteva sulle condizioni dell'Università e sui decreti annunciati del MIUR su reclutamento, stato giuridico e governance.  

Marco Broccati, della Segreteria Nazionale FLC, ha introdotto l'incontro a nome delle Organizzazioni ed Associazioni, ringraziando il C.U.N per la disponibilità e sottolineando l'apprezzamento per il prezioso lavoro dell'organismo; ha manifestato le fortissime preoccupazioni per i provvedimenti già assunti dal Governo, che mettono gli Atenei in una condizione d'insopportabile carenza di risorse e, dal prossimo anno, in un sostanziale blocco del reclutamento.

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Dati conclusivi 2008 della programmazione delle Università

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la tabella che riassume i dati conclusivi del 2008 della programmazione delle università, dei Politecnici e degli Istituti universitari, elaborati con la procedura PROPER/CINECA.

La tabella riporta, per ogni Ateneo, il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), il numero di Ordinari, Associati, Ricercatori, Assistenti e Tecnici-amministrativi in servizio al 31.12.2008 e la spesa degli assegni fissi corrispondente a ciascuna categoria, la spesa totale degli assegni fissi (AF) comprensiva degli oneri ed il rapporto "puro" AF/FFO. L'ultima colonna evidenzia il valore del rapporto AF/FFO ridotto in applicazione della normativa in vigore che tiene conto delle entrate per convenzioni, delle spese per l'attività assistenziale e quelle per gli incrementi stipendiali annuali.

Appare evidente la diversità tra i due rapporti. Se non vi fosse la normativa che ha introdotto i correttivi prima citati la maggior parte delle Università sarebbe già oltre il 90%. L'ultima colonna, invece, evidenzia, per la chiusura del 2008, che sono oltre il limite del 90%, nonostante i correttivi, solo quattro atenei, come si evince anche dalla proiezione 2008-2013 (1^ colonna) sul rapporto stipendi/FFO pubblicata sul nostro sito.

I veri problemi cominciano da quest'anno.

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12 maggio incontro pubblico sulle politiche per l'Università e i provvedimenti del Governo

Le Organizzazioni e Associazioni della docenza invitano il Governo, il Parlamento, i Partiti ad un confronto pubblico il prossimo 12 maggio in vista dei prossimi provvedimenti legislativi sull'università.

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Per la liberazione dal precariato, i resoconti di alcune iniziative

Nei giorni scorsi, e in particolare il 6, 7 e 8 aprile 2009, la FLC Cgil e i precari dei comparti della conoscenza hanno dato vita ad una serie di iniziative nelle città italiane. Ecco i resoconti di alcune di queste.

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Firmato definitivamente l'accordo separato della riforma del sistema contrattuale

Siglata l'intesa applicativa della riforma del sistema contrattuale - ultimo atto dopo l'accordo separato del 22 gennaio scorso - è bene ricordare i motivi che hanno indotto la CGIL a non firmare quella sera a Palazzo Chigi la riforma dei contratti.

Queste in sintesi le principali ragioni di merito del NO della CGIL

  • Il nuovo modello contrattuale non allarga la contrattazione ma, al contrario, la riduce. L'accordo separato conferma i due livelli, ovvero il contratto collettivo nazionale di lavoro e la contrattazione di secondo livello. La declinazione è poi rimandata a specifiche intese ma si evince che, riguardo al secondo livello, ci si limiterà alla "attuale prassi" senza quindi un concreto allargamento della contrattazione. Si prefigura così un modello rigido senza alcun punto di innovazione.
  • L'aumento contrattuale deriverà dall'Ipca (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell'Unione) depurato dai prodotti energetici e la verifica su eventuali scostamenti si fa sempre rispetto all'inflazione depurata. Non si recupera così mai l'inflazione effettiva. Il valore punto, o la base di calcolo, su cui misurare la tutela del potere d'acquisto nei contratti viene ridotto e che determinerà una perdita strutturale e definitiva. Il solo utilizzo di un valore punto basato sui minimi tabellari (mediamente 15,74 euro) e, pertanto, tra il 10% e il 30% più basso del valore punto attualmente adottato dalle categorie (mediamente 18 euro).
  • Il soggetto terzo deputato a calcolare il nuovo metro inflattivo, cioè l'Ipca, dovrebbe essere l'Isae che è un ente pubblico di ricerca legato al Ministero del Tesoro e per questo non corrisponde a caratteristiche di imparzialità nella contrattazione
  • Nel testo dell'accordo separato si prevede la possibilità di deroghe sia per crisi che per sviluppo ai contratti collettivi nazionali di lavoro di categoria. Un punto che rischia di diventare un punto di riferimento obbligato per le scelte contrattuali. Una cosa sarebbe prevedere, limitatamente ai casi di crisi aziendale, forme positive di intervento. Altra è prevedere una derogabilità dal contratto nazionale che può scatenare una competizione sleale tra le imprese e al ribasso per i lavoratori.

All'incontro  per la firma definitiva dell'accordo separato sulla riforma contrattuale ha partecipato anche la CGIL con il Segretario generale Epifani che, in una lettera consegnata alla Presidente della Confindustria, ha ribadito i motivi del NO della Cgil ad apporre la propria firma.

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Informazioni editoriali

È uscito il numero 4 di "Articolo 33", la rivista mensile della FLC. Un numero come sempre molto ricco, in parte dedicato al 25 aprile.
Questa data fondante della nostra storia è ricordata attraverso alcune figure importanti della Resistenza: Leo Valiani, di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita e Vittorio Foa. Una scheda sul movimento di "Giustizia e Libertà".

Il 20 aprile si è svolto presso la FLC un forum dal titolo "L'immagine dell'università e le proposte per una vera riforma" a cui hanno partecipato Marino Regini, prorettore dell'Università di Milano, Guido Fiegna del Comitato Nazionale di Valutazione, Paolo Rossi del CUN, Marco Broccati, segretario nazionale della FLC.

La discussione, che sarà pubblicata sul n. 6 di "Articolo 33", ha preso le mosse da una ricerca sull'università italiana a confronto con l'Europa, curata dal prof. Regini e pubblicata da Donzelli.

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Brevissime

Terremoto Abruzzo. CGIL, CISL e UIL hanno attivato un conto corrente bancario. Su iniziativa di FLC Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, anche i lavoratori della conoscenza possono contribuire all'opera di ricostruzione.
Tagli alle Università. Che cosa accade ad ogni Ateneo, con i tagli della Legge 133/2008 fino al 2013. Una proiezione della FLC Cgil.
Contratti. Quello della Dirigenza dell'Università e degli Enti di Ricerca è scaduto da 39 mesi. Il Segretario generale della FLC Cgil invia una lettera ai Comitati di settore.
CUN. Terminato l'esame degli ordinamenti (DM 270). La giunta di presidenza del CUN incontra i sindacati. La sintesi dei lavori del 21, 22 e 23 aprile.
Concorsi università. I bandi in Gazzetta Ufficiale pubblicati sul nostro sito.
Eventi. A Milano un'importante iniziativa di alcuni Atenei lombardi, la presentazione di una ricerca PRIN su "Dove vanno le Università europee".
Europa-Mondo. Dal 20 al 26 aprile "Big Read", la Campagna globale per l'Educazione che prevede una grande lettura collettiva in contemporanea mondiale di una serie di testi.
CGIL. www.radioarticolo1.it, la web radio che parla al mondo del lavoro.
Internet. Il portale della FLC mette a disposizione un estratto dei suoi contenuti con il sistema RSS. Leggi come fare.

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Appuntamenti


25 Aprile, Scalfaro e Epifani a Milano al 64° anniversario

Per difendere la Costituzione italiana nata dalla Resistenza

1° maggio: CGIL, CISL e UIL manifestazione all'Aquila
Una giornata di straordinaria solidarietà per le popolazioni colpite dal sisma

FLC Cgil e Proteo Fare Sapere
Tutti gli appuntamenti del mese

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