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Edizione Università

Direttore responsabile Ermanno Detti

Periodico telematico a cura della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
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Anno VI n. 12 del 13 maggio 2010

   
Editoriale
   
Notizie
   
Servizi e Rubriche

Settimana di mobilitazione dal 17 al 22 maggio

Martedì 18 maggio, Assemblee di Ateneo con occupazione simbolica dei Rettorati.

Mercoledì 19 maggio, Manifestazione nazionale davanti al Senato inizio alle ore 10,30.

 

L'Università nella tempesta

L'Università italiana è al centro di un insieme di azioni e scelte politiche di Governo destinate a mutarne radicalmente il profilo e la missione. I provvedimenti già adottati e quelli in corso di predisposizione, a partire dalla Legge 133/08 per arrivare al DDL Gelmini attualmente in discussione al Senato, mordono profondamente nella carne del sistema universitario, attaccano in profondità i punti nevralgici del suo funzionamento, e determinano un'alterazione genetica radicale della sua identità.

Il taglio del finanziamento programmato fino al 2013 dalla Legge 133/08 è solo in parte ascrivibile alla logica del risparmio che ha colpito tutta la spesa pubblica. In realtà c'è, nella logica del Governo, anche l'idea di usare la leva finanziaria per "domare" un sistema troppo autonomo, in qualche modo percepito come non amico, o non sufficientemente amico, o decisamente ostile, per la libertà critica che istituzionalmente esprime. Il taglio, oltre a fare cassa, mette il sistema universitario di fronte ad un'alternativa drammatica: o sottomettersi e cooperare al progetto di Governo di ridisegno dell'identità di sistema, o lottare per l'autonomia e la sopravvivenza. Di fronte all'attacco profondo alla natura pubblica, autonoma e democratica del sistema, esiste a nostro avviso un'unica strada: un'azione coerente e coordinata di tutti gli Atenei, e di tutti coloro che nell'Università operano, per riconquistare un terreno di agibilità e sostenibilità del funzionamento. Purtroppo finora non è andata così: la gravità della situazione ha stentato a farsi strada nella consapevolezza degli attori, e la stessa rappresentanza istituzionale del sistema, la Conferenza dei Rettori, non ha prodotto iniziative all'altezza dei problemi in campo. Il Governo ha lavorato bene: la martellante campagna contro l'Università baronale, sede primaria di ogni genere di nequizie, si è accompagnata con la scelta oculata di parole d'ordine del tutto vuote di significato, ma utili a corroborare l'immagine del Governo del "fare", che affronta di petto i problemi, e ristabilisce ordine, merito e trasparenza. Per questo, il processo di smantellamento dell'Università si sta realizzando in una bolla di silenzio, con un'opinione pubblica del tutto disinformata e non avvertita delle conseguenze a lungo termine dell'azione di Governo, quando non esplicitamente e ideologicamente prevenuta. Spesso anche dentro l'Università, tra i docenti, si stenta a cogliere la portata radicale e strutturale dei provvedimenti, e ci si attarda su punti parzialissimi e specifici, nel tentativo inconscio di trovare qualche lato positivo nel disegno.

A nostro avviso, non è il momento di lavorare di cesello su un impianto che ha bisogno di qualche messa a punto: è il momento di contrastare una vera e propria contro-riforma, e riaffermare i nodi veri che l'Università dovrebbe affrontare: meccanismi di finanziamento, reclutamento ordinario e straordinario, modelli di stato giuridico, diritto allo studio, forme di governo efficace e partecipato, offerta didattica, valutazione e riconoscimento del merito e della qualità. Su tutti questi punti la FLC CGIL, e la maggior parte delle Associazioni della docenza, hanno elaborato da tempo proposte concrete di merito, radicalmente alternative alla ricetta Gelmini di cui oggi si discute.

Da qui occorre ripartire: da come si tiene insieme la natura pubblica e democratica dell'Università, (condizione indispensabile perché essa possa svolgere quel ruolo di garante dell'opportunità dell'accesso al sapere per tutti che la nostra Costituzione prevede), con la qualità media degli esiti formativi e di ricerca per grandi numeri di studenti. Nel progetto di Governo, la risposta alla difficile sfida dell'equilibrio tra Università di massa e Università di qualità è formulata in modo brutalmente semplificatorio: un'Università ridotta nei numeri, povera di risorse pubbliche, governata in modo autoritario e centralizzato da piccole élites, fortemente sottoposta al centralismo ministeriale, in cui il lavoro servile dei precari e degli stessi ricercatori si consolida come modalità stabile di funzionamento, senza reclutamento che nei prossimi anni sostituisca i tanti pensionamenti previsti. Un'Università senza qualità, abbandonata a se stessa; ma anche un'Università per pochi, non in grado di rispondere alla domanda di formazione superiore del Paese.

Per questo la FLC CGIL, insieme con tutte le Organizzazioni e Associazioni della docenza, ha proclamato una settimana di mobilitazione dal 17 al 22 maggio, nella quale si renda visibile, in ogni forma possibile, il malessere che percorre i nostri Atenei: lezioni pubbliche, dibattiti con gli studenti, informazione all'opinione pubblica; una settimana che avrà come momenti clou l'occupazione simbolica dei Rettorati il 18, e la manifestazione davanti al Senato la mattina del 19.

Perché il momento di mobilitarsi è adesso, non a ottobre o novembre, adesso che il DDL è in discussione, prima che il danno venga prodotto.
E occorre mobilitarsi tutti insieme: docenti, ricercatori, precari, lettori, tecnici e amministrativi, studenti. Sbaglia chi si illude di ritagliarsi nel quadro generale soluzioni parziali e di continuare a pensare "io speriamo che me la cavo". In questo quadro, le soluzioni sono complessive e interdipendenti: non c'è una soluzione vera ai problemi dei ricercatori se non si affrontano in modo adeguato i nodi del reclutamento, del futuro dei giovani, dello stato giuridico che riconosca il lavoro svolto. Non c'è soluzione per il diritto allo studio se non si affronta il nodo del finanziamento. Non c'è soluzione ai temi del merito se non si realizza un vero meccanismo di valutazione.

Si potrebbe continuare a lungo. Vi chiediamo, a tutti voi che operate nell'Università, uno sforzo corale e collettivo di mobilitazione, perché non c'è solo in gioco il destino delle tante persone che hanno fatto dell'Università il centro della propria vita: c'è in ballo il destino di un'istituzione decisiva per la nostra società e il nostro Paese.

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Le organizzazioni sindacali e le associazioni della docenza universitaria proclamano lo stato di agitazione

Alla luce degli emendamenti già approvati in Parlamento le organizzazioni sindacali e le associazioni della docenza ribadiscono in un comunicato unitario tutte le critiche e le preoccupazioni già manifestate ed invitano tutte le componenti universitarie a partecipare alla settimana di agitazione indetta dal 17 al 22 maggio:

  • si invitano tutte le componenti universitarie a riunirsi insieme nelle Assemblee di Facoltà e di Ateneo per discutere sul DDL governativo anche alla luce degli emendamenti presentati.
  • Si invitano tutti gli Organi accademici (Senati Accademici, Consigli di Amministrazione, di Facoltà, di Dipartimento e di Corso di Studio) a pronunciarsi sul DDL governativo.

Si chiede, in particolare, ai professori e ai ricercatori di protestare contro il DDL governativo anche attraverso la rinuncia a ricoprire ogni incarico didattico aggiuntivo, come hanno già cominciato a fare soprattutto i ricercatori in tante sedi.

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Assemblea nazionale dei precari FLC CGIL sabato 15 maggio a Roma

L'obiettivo è ragionare insieme delle priorità che la nostra organizzazione deve perseguire nell'iniziativa sindacale dei prossimi mesi e delle lotte da praticare per i precari e con i precari di tutti i comparti della FLC CGIL.

L'assemblea si terrà presso il KIRNER, Via Ippolito Nievo, 35 dalle ore 10.00 alle 15.30. Interverranno tra gli altri Domenico Pantaleo, segretario generale FLC CGIL e Fulvio Fammoni, segretario confederale CGIL.

Leggi la notizia.
Il volantino dell'iniziativa.

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In molte università i ricercatori dicono stop alle lezioni

Il 29 aprile si è svolta a Milano l'assemblea nazionale dei ricercatori, su iniziativa degli Atenei di Torino, Milano, Napoli e Cagliari, cui hanno preso parte rappresentanze di 37 Atenei.

Il punto di partenza dell'iniziativa, e della mozione finale, è infatti la condizione di collasso in cui versa il sistema universitario, non solo per effetto del DDL Gelmini in discussione, ma a seguito di una politica di demolizione del sistema pubblico di alta formazione, perseguita attraverso i tagli brutali al finanziamento, oltre che attraverso gli specifici interventi normativi.

I ricercatori hanno dichiarato di non essere disponibili a tutte le forme di didattica frontale non obbligatoria.

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Congresso Cgil, Pantaleo: battere il disegno del governo contro il lavoro, la conoscenza e i giovani

Domenico Pantaleo, segretario generale della FLC Cgil, intervenendo al 16° Congresso Cgil ha sottolineato la necessità di un movimento ampio e di ampie alleanze per uscire dalla crisi investendo in conoscenza. Forte il suo richiamo ad un patto generazionale per dare futuro ai giovani e uscire dalla precarietà. Rapporti unitari e democrazia gli altri temi del suo intervento.

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Ascolta l'intervento integrale.

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Congresso Cgil, Epifani: il sistema della conoscenza, volàno contro la crisi

Nelle sue conclusioni Guglielmo Epifani, rieletto alla guida del nostro sindacato, ha ribadito che al centro delle politiche per affrontare la crisi, che si è ripresentata più aggressiva che mai, va posto il sistema della conoscenza.

In tutti gli altri Paesi per fronteggiare la crisi sono state adottate ricette dolorose per lavoratori e pensionati, ma nessuno ha tagliato, come è successo in Italia, l'istruzione, l'università e la ricerca.

Leggi la notizia sul sito.
Ascolta le conclusioni di Guglielmo Epifani.

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I diritti e le tutele per chi lavora nell'università. Il nostro Vademecum

Le leggi e i contratti collettivi hanno sancito per i lavoratori dipendenti una serie di diritti e di tutele per i tanti casi della vita in cui altre esigenze e circostanze prevalgano sui doveri lavorativi, è il caso della malattia, ma anche dello studio e dell'aggiornamento; è il caso di esigenze di famiglie, gioiose come la nascita di un figlio o un matrimonio, oppure tristi come un lutto o la malattia di un congiunto; è il caso delle ferie, quindi del meritato riposo, oppure di obblighi civili come un mandato amministrativo, oppure ancora di azioni di solidarietà e volontariato.

Questi diritti e queste tutele sono un fatto di civiltà, sono frutto delle lotte dei lavoratori, sono state e sono tra i fondamenti del movimento sindacale.

Chi fosse interessato a ricorrere ai permessi citati nelle pagine del nostro Vademecum deve sapere in virtù di quale norma può farne richiesta al proprio ateneo che indicherà la procedura da seguire.

I contratti di riferimento sono quelli del comparto università.

Scarica il Vademecum.

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Brevissime

Bilancio sociale della FLC CGIL. Le tappe di un percorso "responsabile e partecipato".
Iscritti FLC. Sul sito la pagina dei servizi.
Concorsi università. I bandi in Gazzetta Ufficiale pubblicati sul nostro sito.
CGIL. www.radioarticolo1.it, la web radio che parla al mondo del lavoro.
Internet. Il portale della FLC CGIL mette a disposizione un estratto dei suoi contenuti con il sistema RSS. Leggi come fare.

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Appuntamenti

 

Marcia per la pace Perugia-Assisi
"Abbiamo bisogno di un’altra cultura"
Domenica 16 maggio 2010

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