Conoscenzanews - la newsletter della FLC Cgil
Conoscenzanews ed. università
  Direttore responsabile Ermanno Detti
Periodico telematico a cura della FLC Cgil
Via Leopoldo Serra, 31 - 00153 Roma
Tel. 06.585480 - fax 06.58548434
per contatti conoscenzanews@flcgil.it
 
Anno II n. 47 del 6 luglio 2006
   
Editoriale
   
Notizie
   
Servizi e Rubriche

 

Il Ministro Mussi presenta il suo programma sull'università alle Camere

Il nuovo Ministro dell’Università e Ricerca Fabio Mussi ha tenuto audizioni davanti alle Commissioni competenti di Camera e Senato nel corso delle quali ha esposto i principi e le linee guida del programma di Governo in questi settori.

Le premesse sulle quali poggia il programma appaiono del tutto condivisibili, in piena sintonia con quanto la Cgil da sempre sostiene:  il valore strategico della ricerca e dell’alta formazione, che si configurano oggi come la soglia di accesso ad una nuova epoca dello sviluppo umano fondato sulla conoscenza;  la loro natura di fattori decisivi per la valorizzazione  delle opportunità e diritti delle persone, e per uno sviluppo sostenibile che coniughi la crescita dei sistemi produttivi con la qualità. La natura globale del sapere e delle istituzioni di alta formazione e ricerca, e al tempo stesso il loro legame profondo con il territorio di riferimento. Del tutto apprezzabili appaiono anche le premesse di metodo, a partire dalla sottolineata volontà di rompere con la pratica delle “riforme dall’alto”, e di utilizzare una pratica diffusa di ascolto e consultazione di tutte le componenti del sistema. Così come appare condivisibile l’intento di lavorare più per atti amministrativi e regolativi che non per epocali riforme legislative, salvo gli atti di modifica necessari.  Dalla relazione si evince anche una forte tensione etica, e la consapevolezza di dover ricondurre Ricerca ed Università a pratiche trasparenti e di valorizzazione del merito.

Il Ministro indica una fitta agenda di lavoro, che affronta tutti i nodi anche dalla Cgil indicati come prioritari: Le risorse finanziarie ed umane, l’offerta didattica, la valutazione, i sistemi di governo degli Atenei e degli Enti e la partecipazione alle scelte, il diritto allo studio, la ricerca di base e l’innovazione, gli assetti degli Enti di ricerca, la dimensione europea e internazionale.  Molti di questi argomenti sono trattati con un certo dettaglio; per altri, come le risorse finanziarie, si indicano gli obiettivi, rimandando alla Legge Finanziaria.  Su molti argomenti rileviamo una significativa coincidenza di analisi e proposte con il nostro programma, a partire dalla volontà dichiarata di attuare un piano a lungo termine di reclutamento di giovani che affronti il nodo insopportabile del precariato.

Ci sarà certamente bisogno di confronti attenti e pazienti su molti punti, di scendere nel dettaglio di analisi e proposte; ci pare tuttavia di poter dire che sia gli interventi di correzione già attuati nel primo mese, sia le dichiarazioni rese in Parlamento indicano chiarezza di idee e la possibilità di un dialogo proficuo e di una nuova stagione per la Ricerca e l’Università italiane.

Torna su

Rinnovi contrattuali: ritardi, prospettive, difficoltà

Si riportano di seguito alcuni passaggi della relazione svolta al Direttivo Nazionale da Rita Candeloro, Segretaria nazionale FLC Cgil.

I ritardi
I nostri comparti pubblici, tutti,  sono fermi ai contratti scaduti a dicembre 2005 e solo giovedì scorso, il 22 giugno, anche l’Enea, con la sottoscrizione dell’ipotesi di Accordo, si avvia alla fase conclusiva del rinnovo del quadriennio normativo e di  entrambi i bienni dopo 54 mesi.
L’unico contratto non rinnovato resta quello dell’area 1 della dirigenza universitaria e della ricerca per il quale non è mai stato neppure emanato un atto di indirizzo.
Il quadro è quindi chiaro, soprattutto ai lavoratori: tutti i comparti  sono fermi al dicembre 2005, quelli pubblici subiscono “il ritardo” ulteriore dell’attesa della prossima finanziaria  su cui pesano gli annunci, le voci, le indiscrezioni e i tanti, troppi, allarmi lanciati dal Governo prima del confronto con le parti sociali sul prossimo Documento di programmazione economica e finanziaria.

Le prospettive
La settimana tra il 12 ed il 17 giugno è stata cruciale nel rapporto con il governo: oltre ad aver registrato il primo  incontro con il Ministro dell’Istruzione, infatti, la CGIL ha incontrato ufficialmente il Governo Prodi (è scaturita lì, nel luogo più autorevole ed alto,  la proposta di Epifani del tavolo di confronto sui nostri settori) ed il neo Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Nicolais (nella nuova struttura di governo questo Ministero sostituisce il Ministero della Funzione Pubblica).
In quest’ultima sede si è avviata una ricognizione sui tanti temi legati agli assetti delle amministrazioni pubbliche, oltre che il rinnovo dei contratti pubblici, la previdenza integrativa ed il precariato nella pubblica amministrazione. Un incontro, in cui abbiamo indicato con nettezza due priorità, il rinnovo dei contratti e la lotta alla precarietà, dal quale dovranno scaturire specifici tavoli tecnici, con la partecipazione delle organizzazioni sindacali. In particolare è stata annunciata, tra tanti argomenti, anche  l’intenzione di “rivedere” il Decreto Legislativo 165/2001, modificato e stravolto dagli interventi di legge del governo Berlusconi. Non c’è dubbio che si tratta di un intervento di grande interesse che può rimettere al centro  la contrattualizzazione del rapporto di lavoro pubblico, dopo la destrutturazione operata dal centro-destra, per ricondurre il ruolo dell’ARAN  allo spirito per cui è nata, un soggetto contrattuale terzo sganciato da logiche politiche, per aumentare il suo grado di autonomia nella contrattazione anche  in rapporto ai comitati di settore. Ed ancora: per  sciogliere il legame dell’inderogabilità  tra legge e contratto; per definire meglio,  tra i poteri di organizzazione,   l’organizzazione degli uffici e le relative  dotazioni organiche   il ruolo dell’organizzazione del lavoro e accrescere le materie demandate alla contrattazione; per semplificare e rendere cogenti le parti sul procedimento di contrattazione; affrontare il  complicato tema dei controlli sulla “compatibilità” della contrattazione integrativa; per la certezza dei tempi di avvio ed approvazione della contrattazione…. E’ ancora questo il luogo in cui affrontare il tema delle RSU nella dirigenza e quello dell’estensione della platea elettorale al personale con rapporto di lavoro non a tempo indeterminato.
Infine anche per la definitiva contrattualizzazione dei docenti universitari: strada appena tracciata, in relazione all’autonomia di cui gode il comparto,  nel testo attuale.
Argomenti rilevanti per tutte le organizzazioni sindacali e per la CGIL che non possono e non devono diventare l’alibi  per riproporre due tempi,  con l’unico esito di ulteriori allungamenti dei rinnovi contrattuali già in ritardo.

Le difficoltà
L’ultima finanziaria, quella per il 2006, oltre ad aver pesantemente limitato l’intervento pubblico ed i servizi alle persone, ha anche ridotto  concretamente la stessa occupazione nei nostri comparti e   “negato”  il sistema contrattuale del Pubblico Impiego con l’introduzione di norme dichiarate “inderogabili” dai contratti (mobilità; quinquennio di permanenza nella sede di prima assegnazione; etc.), ferendo pesantemente il valore del contratto di diritto privato.
Sulle risorse contrattuali, in particolare, la finanziaria 2006 ha finanziato appena  l’accordo di Maggio 2005, prevedendo le risorse per tutti i comparti in relazione a quanto ottenuto in più da quell’accordo (0.7%) pari a 978 milioni di €. Si trattava di quanto necessario per chiudere i contratti 2004/2005, del biennio precedente.
Per il biennio 2006/2007, invece, la carenza di copertura delle risorse rende problematica la stessa Indennità di Vacanza Contrattuale, anche a volerla richiedere,  e a maggior ragione impedisce e nega ogni ragionamento ampio, di respiro, sui contratti quadriennali 2006/2009: infatti la stima del nostro dipartimento settori pubblici definisce il valore della sola inflazione programmata intorno a 2000 milioni di €.
Per il solo anno 2006, a tale cifra andrebbe almeno aggiunto lo scostamento dall’ inflazione del biennio 2004/2005!

Contemporaneamente, in questa stessa finanziaria, per rispondere ad una richiesta “lobbistica”, già introdotta per legge, si prevedono incrementi retributivi per  più di  9000 € annui solo per la Vicedirigenza ministeriale; un “ricco” rinnovo contrattuale la cui attuazione può comportare ulteriori manomissioni al sistema contrattuale dei nostri comparti. Paradossale se poi si rammenta che invece per la dirigenza universitaria e della ricerca, già istituita, non si stanzia un’euro.
Insomma questo è il quadro negoziale che il centro destra ha lasciato in “eredità” al nuovo Governo e tornano alla mente i dati, rimbalzati sulla stampa nei due mesi precedenti le elezioni, sulle retribuzioni contrattuali dei dipendenti pubblici. Una situazione di finanza pubblica molto difficile; lo squilibrio dei conti pubblici sta tornando prepotentemente nell’agenda politica, con la manovra bis, il prossimo DPEF e la nuova legge finanziaria in arrivo ed un Governo ripetutamente allarmista che non manda i segnali di discontinuità e speranza che tanti cittadini ed elettori attendono.
Tra l’appello alla “moderazione salariale” di Padoa Schioppa e le voci di moratoria contrattuale sembra delinearsi quindi  una stagione contrattuale aspra e difficile, che vedrà la CGIL in prima linea.

Torna su

Riprendere e completare con urgenza la riforma dell’Alta Formazione Artistica e Musicale

L’Alta Formazione Artistica e Musicale è considerata dall’art. 33 della Costituzione Italiana di pari grado e dignità del sistema Universitario cui è assimilata anche dalla Legge 508/99, poiché essa rappresenta la sede primaria della formazione e della ricerca nel campo delle arti.
In questi quasi sette anni trascorsi dall’approvazione della legge di riforma - la quale mostra di avere necessità di interventi correttivi anche di ordine legislativo - la fisionomia delle Accademie e dei Conservatori di Musica per certi versi è venuta progressivamente caratterizzandosi secondo una modellistica tipicamente universitaria, quanto a principi di autonomia statutaria, ad ordinamenti didattici, a tipologie, varietà e validità dei titoli di studio rilasciati (laurea di primo e secondo livello, master, dottorato di ricerca…).

Tuttavia, la transizione verso un sistema universitario compiuto e coerente ha subito evidenti rallentamenti e condizionamenti, portando a provvedimenti incompleti e contraddittori, espressione di una diffidenza politica e culturale diffusa.
Per tale ragione, i DPR governativi emanati, anziché favorire la piena osmosi del comparto con il complessivo sistema universitario così come è avvenuto negli altri Paesi Europei ed Extraeuropei, hanno trovato solidale alleanza nei settori della politica più conservatori e avversi alle arti, timorosi del grado di innovazione e trasformazione culturale che le arti stesse sono in grado di introdurre nell’ambito più generale dei saperi.

E’ dunque necessario che la FLC si impegni ad una riflessione a tutto campo che possa riavviare e condurre a conclusione in tempi rapidi il processo riformatore.
In tale ottica la Segreteria nazionale è impegnata a farsi carico in ogni sede di confronto istituzionale e politico delle seguenti priorità:

  1. intervenire urgentemente sulla decretazione emanata a termine legislatura dal precedente Ministro, in particolare: sospensione del DM 142/2006 relativo alle declaratorie dei Conservatori di Musica e degli Istituti Musicali Pareggiati; possibilità di integrazioni al DM 141/2006 declaratorie Accademie di Belle Arti; definizione di un metodo operativo nella costruzione dei nuovi percorsi formativi con il coinvolgimento degli addetti ai lavori quale condizione necessaria per la condivisione e di conseguenza, per lo sviluppo futuro della formazione artistica e musicale;
  2. sollecitare l’emanazione della direttiva utile a definire la Sequenza Contrattuale relativa all’orario dei professori nei termini stabiliti dalla piattaforma unitaria presentata ormai tre anni fa. Tale atto deve consentire alle Istituzioni dell’AFAM l’avvio regolare di un nuovo anno accademico;
  3. la necessaria ricognizione e rivalutazione della dotazione organica del comparto che ha visto un significativo aumento degli studenti (+ 21% nel settore musicale, + 28% nel settore artistico);
  4. individuazione di risorse finanziarie, per il sistema e per il personale, in netta controtendenza con i tagli irresponsabili praticati negli ultimi anni;
  5. completamento dell’emanazione dei D.P.R. relativi: requisiti e idoneità della docenza e delle sedi, reclutamento, programmazione triennale, ovvero di tutte le materie di cui all’art. 2 – c.7 – L. 508/99;
  6. accelerazione delle procedure di statalizzazione delle istituzioni pareggiate e legalmente riconosciute che ne hanno già fatto richiesta;
  7. programmazione di una iniziativa nazionale da tenersi nel prossimo autunno a Roma nell’ambito della quale affrontare tutte le problematiche evidenziate nell’odg al fine di costruire una linea operativa della FLC in grado di farsi motore di sviluppo e riforma del settore.

Torna su

Intervento del Direttivo Nazionale sulla previdenza integrativa/complementare per Università, Ricerca e AFAM

Il Direttivo Nazionale della FLC Cgil esprime la più viva preoccupazione riguardo all’accumulo di un forte ritardo nella costituzione dei fondi per la previdenza integrativa nei comparti dell’università, della ricerca e dell’AFAM.

Va inoltre considerato che tale ritardo danneggia in particolare i lavoratori e le lavoratrici con un passato contributivo più giovane soprattutto, quindi, coloro che sono entrati nel mondo del lavoro a partire dal 1996, le cui prospettive al momento del pensionamento sono assai esigue, in termini di importo pensionistico e, di conseguenza, di qualità della vita.

Il Direttivo Nazionale impegna quindi la Segreteria Nazionale ad attivare tutte le iniziative necessarie affinché si trovi una soluzione unitaria con la CISL e la UIL che eviti ulteriori dilazioni, proponendo di estendere anche ai comparti summenzionati la possibilità di partecipare al fondo Espero, possibilità che eviterebbe costi aggiuntivi di costituzione e gestione, tempi lunghi di preparazione e che consentirebbe di raggiungere la massa critica necessaria per una buona riuscita del fondo, massa critica che i settori di università, ricerca e AFAM da soli non riuscirebbero a conseguire.

Torna su

Elezioni del CUN e dello CNAM

Sono state fissate per il mese di novembre le elezioni per il rinnovo del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) e del Consiglio Nazionale per l’Alta Formazione Artistica e Musicale (CNAM), elezioni attese da troppo tempo.

Ci auguriamo che presto venga fatta vivere l’Assemblea della Scienza e della Tecnologia, uccisa dal precedente governo prima della nascita.

Torna su

Sentenza del Consiglio di Stato a favore dei lettori di madrelingua/CEL

Il Consiglio di Stato con decisione del 1 marzo 2005, ha respinto un ricorso in appello proposto dall'Università di Verona contro la sentenza del TAR del Veneto del 12.04.1999 che condannava l’università perché aveva negato la possibilità di accesso alle supplenze universitarie ad un lettore di madrelingua.
In esecuzione di detta sentenza del Consiglio di Stato, ci si chiede perché il Governo Berlusconi non si sia preoccupato, com’era suo dovere, di dare attraverso il suo Ministero indicazioni a tutti gli atenei italiani di seguire la stessa pratica.

Troppe mancanze e discriminazioni si sono susseguite in questi anni e nell’attesa dell’ultima sentenza della Corte di Giustizia Europea prevista per il 18 luglio 2006 ci si aspetta che questo governo metta finalmente fine ad un atteggiamento beffardo ed irrispettoso nei confronti delle leggi italiane ed europee.

Il nostro paese è passato da 21 procedure d’infrazione richieste dall’Europa contro l’Italia all’inizio del Governo Berlusconi, a più di 270 alla fine della legislatura.
Una vera pratica dell’illegalità in tutti i campi che noi abbiamo più volte denunciato e che il Governo Prodi dovrà cominciare ad affrontare subito nel caso dei lettori/cel di madrelingua se non vuole rischiare di pagare una multa pari a 256.500 euro al giorno, come richiesto dall’Avvocato Generale Luis Miguel Poiares Maduro alla Corte di Giustizia del Lussemburgo, per non aver applicato l’ultima sentenza del 2001.

Torna su

Nasce l’Osservatorio sulla Carta Europea dei ricercatori

Si è tenuto il 6 luglio a Camerino, ad un anno dalla sottoscrizione della Carta Europea dei Ricercatori e del Codice di Condotta per la loro assunzione, un convegno per annunciare la nascita di un osservatorio on line realizzato attraverso un portale.

L’iniziativa organizzata congiuntamente dalla CRUI e dall’ENEA è sicuramente positiva perché si pone come strumento per la promozione di ciò che la ricerca è in Italia in presenza di una opinione pubblica poco attenta al problema.

Dalla sottoscrizione della Carta da parte delle università è passato un anno e 7 mesi dalla sottoscrizione da parte dei maggiori enti di ricerca.

Ora si tratta di passare dalle parole ai fatti, di dire no al precariato, di far partecipare i ricercatori alla programmazione scientifica ed alla gestione della ricerca e di mettere in atto procedure di reclutamento e avanzamento di carriera totalmente e solamente basate sul merito.  Molto può essere fatto autonomamente da università ed enti di ricerca, molto deve essere chiesto al Governo ed al Parlamento.

In un anno non è avvenuto nulla, da ora in poi occorre che si inizi ad operare senza perdere altro tempo. Lo chiede anche l’Europa.

Torna su

Elementi positivi, ma anche qualche svista nel decreto legge Bersani

Sul sito un primo nostro commento al decreto legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 luglio che inizia il percorso difficile ma necessario verso lo sviluppo del paese, tocca alcune corporazioni e privilegi e inizia a mettere ordine ad esempio alla giungla delle consulenze su cui si è ampiamente esercitato il precedente governo. Minor fretta avrebbe evitato alcuni errori che la FLC chiederà di eliminare.

Torna su

Università di Lecce: Accordo di contrattazione integrativa

Il giorno 27 aprile 2006 all'Università degli Studi di Lecce è stato sottoscritto l’ipotesi di contratto collettivo integrativo per la utilizzazione del fondo per le progressioni economiche e per la produttività collettiva ed individuale – anno 2004.

L’accordo disciplina le diverse indennità per lavori disagiati e/o rischiosi, per la reperibilità, per incarichi speciali, di responsabilità per le categorie B-C-D e per la produttività e il miglioramento dei servizi.

Torna su

Brevissime

Concorsi e trasferimenti per docenti, ricercatori e personale tecnico amministrativo nelle gazzette ufficiali n. 48, 49 e 50.

Con Decreti Ministeriali del 4 luglio 2006 sono stati stabiliti, per ciascuna Università, il numero di posti per le immatricolazioni ai corsi di laurea delle professioni sanitarie, al corso di laurea specialistica in medicina e chirurgia, al corso di laurea specialistica in odontoiatria, al corso di laurea specialistica in medicina veterinaria e ai corsi di laurea specialistica finalizzati alla formazione di architetto.

Il Politecnico di Bari ha emanato il bando per le Progressioni Economiche Verticali deliberate nella contrattazione integrativa del 31 marzo (vedi nell’archivio università).

Le conclusioni dell’incontro dei ministri dell’Università e della Ricerca dei paesi membri dell’OECD.

Torna su

Appuntamenti

 

"MAI PIÙ PRECARI!"
Aggiornate le iniziative contro il lavoro precario

STOP PRECARIETÀ ORA!
Roma, 8 luglio 2006
Un grande movimento contro il lavoro precario
e per la difesa dei diritti, perché un futuro migliore è possibile

EMERGENZA CNR:
SERVE UN INTERVENTO URGENTE DEL GOVERNO

10 LUGLIO 2006 ore 10.30
MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA

Davanti alla Sede del CNR (P.zza Aldo Moro)

 

Torna su

RIPRODUZIONE RISERVATA
Per ricevere le newsletter è possibile iscriversi dal sito www.flcgil.it.

Per consultare i numeri già pubblicati delle diverse edizioni clicca qui.

Informativa sulla privacy.