Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
Direttore responsabile Ermanno Detti
Periodico telematico a cura della FLC Cgil
Via L. Serra 31, 00153 Roma - 06 585480 - fax 06 58548434
per contatti conoscenzanews@flcgil.it

Anno I n. 22 del 1 dicembre 2005
Editoriale
Notizie
Servizi e Rubriche

Una grande giornata di lotta

Lo sciopero generale proclamato dalle Confederazioni CGIL, CISL e UIL ha fatto del 25 novembre una grande giornata di lotta

Non solo è riuscito lo sciopero (si parla del 80% nei pubblici uffici, dell'80% alla Fiat, del 70% nella grande distribuzione commerciale, del 90% dell'industria veneta, fra l'80 e il 100% nell'industria friulano-giuliana, ecc.) ma è riuscita soprattutto la mobilitazione che ha invaso le strade e le piazze: 100.000 a Milano, 80.000 a Roma, 30.000 a Palermo, dove ai comizi parlavano rispettivamente Pezzotta, Epifani e Angeletti, mentre a Bergamo Enrico Panini ha parlato di fronte a 10.000 persone. 

50.000 a Torino, dove le coriste del Teatro Regio hanno intonato il Requiem di Mozart, 4.000 a Locri, dove la manifestazione è stata un'altra occasione per esprimere l'opposizione alla malavita organizzata, 8.000 a Catanzaro, 5.000 a Crotone, 6.000 a Vibo, 20.000 a Castrovillari (lo sciopero in Calabria era di 8 ore), 30.000 a Bologna, oltre 15.000 a Modena, 15.000 a Parma, 10.000 a Ferrara, 10.000 a Ravenna, 2.500 a Rimini, 8.000 a Forlì, 4.000 a Cesena, 3.000 a Imola, 1.500 a Piacenza, 20.000 a Reggio Emilia, 10.000 a Siracusa e a Ragusa, 8.000 ad Agrigento, 5.000 a Caltanissetta, 2.000 a Trapani, 6.000 a Milazzo, 1.500 ad Enna, oltre 2.000 a Perugia, dove lo sciopero era di 8 ore, 4.000 a Cagliari, 4.000 a Udine, 1.000 a Monfalcone, 5.000 a Trieste, dove in serata al Teatro Verdi è andata in scena la Messa da Requiem per protestare contro i tagli al Fondo per lo Spettacolo, 6.000 ad Ancona, 20.000 a Padova, dove è stata letta l'adesione alla manifestazione del rettore dell'università, 15.000 a Mestre, 5.000 a Belluno, 10.000 a Treviso, 12.000 a Vicenza, 8.000 a Verona, 2.000 a Rovigo.

Insomma, una grande partecipazione di lavoratori ma anche di studenti e di cittadini, a cui hanno contribuito i lavoratori dell'università, delle accademie e dei conservatori, della formazione professionale. Grande la partecipazione anche nella scuola, dove lo sciopero era di una sola ora, non essendo stata possibile una condivisione unitaria della richiesta della FLC Cgil di andare allo sciopero dell'intera giornata.

Come è noto al centro della protesta c'erano numerosi obiettivi: l'emergenza sociale, l'emergenza sanitaria, l'emergenza occupazionale, il Mezzogiorno, la restituzione del fiscal drag per i lavoratori. Obiettivi rinfocolati dall'ultimo colpo propagandistico del governo che giovedì  ha finto di intervenire sulla riforma del TFR rinviandola in realtà al 2008.

"Uno sciopero di fronte al quale il governo sa rispondere solo con insulti" ha detto Angeletti. "Uno sciopero che non è preelettorale, ma cade oggi solo perché il governo ha voluto rinviare le questioni senza confrontarsi con i sindacati" ha detto Pezzotta. "Uno sciopero imponente in tutta Italia, da cui vengono le stesse indicazioni, e cioè che i lavoratori, i pensionati e i giovani condividono le nostre critiche alla finanziaria e al governo" ha detto Epifani, ed ai giornalisti che lo sollecitavano sul rinvio della riforma del TFR ha risposto "Ci sono talmente tanti motivi per scioperare che possiamo aggiungere pure quello del TFR!".

Torna su

La riforma della costituzione: al via la raccolta di firme per il referendum

Lo scorso venerdì 18 novembre è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la legge di riforma costituzionale: in premessa c'è l'avvertenza che entro tre mesi si può procedere alla richiesta di referendum popolare da parte di un quinto dei membri di una Camera, di 500.000 elettori o di cinque Consigli regionali.

Il Coordinamento Nazionale "Salviamo la Costituzione", di cui fa parte la Cgil , ha deciso di procedere alla richiesta di referendum attraverso la raccolta di firme, che  andranno consegnate entro 90 gg. dal 18.11.05.

Come FLC siamo impegnati in questa campagna, che dovrà sfociare nella cancellazione di questa pericolosa legge di riforma: abbiamo, infatti, oltre agli altri, un motivo specifico per respingere questa legge, che attiene proprio a quanto previsto all'art. 39 comma10 lett.b) e c).

Torna su

Le anomalie del sistema contrattuale

Il procedimento di contrattazione collettiva per i rinnovi dei contratti nazionali dei comparti è disciplinato dall'art. 47 del D.Lgs. 165/2001, il quale stabilisce anche i tempi per i controlli e la verifica delle compatibilità economiche. Tutta teoria, perché, nella realtà, i tempi intercorrenti tra l'avvio del negoziato e i soldi in busta paga sono ben diversi e più lunghi di quelli previsti dalla norma.

Al riguardo, l'ARAN ha analizzato il fenomeno e ha prodotto uno studio i cui risultati sono sintetizzati nella nota che segue: 

"In ogni tornata contrattuale del pubblico impiego le maggiori polemiche riguardano il tempo necessario per raggiungere gli accordi: le scadenze "saltano" anche di anni e spesso l'Aran, l'Agenzia negoziale, si trova nel centro della bufera.

Nel Rapporto trimestrale dell'Aran sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti del novembre 2005, uno studio aggiornato al 15 novembre 2005 analizza le tre fasi dell'iter compiuto da ciascun contratto - preparazione, negoziazione e certificazione e controllo - e fornisce dati sui tempi che sono stati necessari perché un contratto sia divenuto definitivo.

Prima fase: preparazione. Il Governo e i Comitati di settore, che decidono l'atto di indirizzo e lo trasmettono all'Aran, hanno impiegato, in media, 10,3 mesi per il biennio 2002-2003 e 19,1 mesi per il biennio 2004-2005.

Seconda fase: negoziazione. La trattativa tra Aran e Organizzazioni sindacali, che si è conclusa con la firma dell'ipotesi di contratto, è durata, in media 8,4 mesi per il biennio 2002-2003 e 1,8 mesi per il biennio 2004-2005. Nei tempi della contrattazione vanno compresi anche quelli necessari ad ottenere integrazioni o modifiche degli atti di indirizzo.

Terza fase: certificazione e controllo. Governo, Comitati di settore e Corte dei Conti per dare via libera definitiva ai contratti hanno impiegato in media 3,4 mesi nel biennio 2002-2003. Mancano i dati per il biennio 2004-2005 perché alcune ipotesi di contratto sono state firmate da poco.

Fornendo i dati sui tempi dei contratti dei comparti più numerosi e avvertendo che il negoziato per il secondo biennio (2004-2005) riguarda solo la parte finanziaria e non anche quella normativa e che quindi è meno complesso, il bollettino dell'Aran informa che:

Scuola. Nel primo biennio la prima fase è durata dieci mesi e la contrattazione circa sette; nel secondo biennio, rispettivamente venti mesi e un mese e mezzo. 

Ministeri. Nel primo biennio la prima fase è durata otto mesi e il negoziato sei; nel secondo biennio, rispettivamente venti mesi un mese e mezzo.

Enti locali. Nel primo biennio, la prima fase è durata diciannove mesi e la seconda meno di tre. Per il secondo biennio, l'atto di indirizzo non è ancora pervenuto all'Aran.

Sanità. Nel primo biennio sono stati necessari sette mesi per la prima fase e circa ventidue per la seconda; nel secondo biennio, ventidue mesi per la prima e ancora non si sa quanto per la seconda.

Università. Nel primo biennio la prima fase è durata quasi due anni e la trattativa otto mesi; per il secondo biennio la prima fase non ha ancora completato il suo cammino.

Ricerca. L'atto di indirizzo per il primo biennio è stato fermo tre anni e mezzo e la trattativa è ancora in corso; per il secondo biennio si attende il nuovo atto di indirizzo.

Poiché, spesso semplificando, si attribuisce alle decisioni prese nella legge finanziaria sugli stanziamenti una "automatica" apertura della trattativa e una sua altrettanto veloce conclusione, nel suo Rapporto trimestrale l'Aran fa notare che lo stanziamento in legge finanziaria di risorse non dà avvio ad alcun processo negoziale, che viene aperto - ribadisce il Rapporto - solo con la trasmissione all'Agenzia dell'atto di indirizzo".

Torna su

ARAN: il parere sugli art. 28-29-30 CCNL Università 2002-2005

L'Università di Padova ha richiesto all'ARAN un parere sulle nuove norme contrattuali (articoli 28-29-30) destinate al personale delle Aziende Ospedaliere Universitarie e alle Aziende Ospedaliere Integrate con le Università.

Pubblichiamo la risposta dell'ARAN.

Torna su

Ulteriori precisazioni nella Nota Operativa n. 41 dell'Inpdap 

L'Inpdap ha diramato la Nota Operativa n. 41 del 16 novembre 2005 con la quale fornisce precisazioni sulla certificazione del diritto a pensione prevista dall'articolo 1, comma 3 della legge 23 agosto 2004, n. 243 .

Si tratta di una nota molto breve nella quale si chiarisce che i requisiti previsti dalla normativa vigente devono essere posseduti al momento della presentazione della domanda.

È da escludere, quindi, l'ipotesi di presentazione della domanda a scopo "preventivo" prima della maturazione dei requisiti medesimi.

Nella nota si ribadisce inoltre la natura dichiarativa della certificazione.

Sull'argomento l'Ente aveva già prodotto una dettagliata circolare.

Torna su

Padova: accordo sul trattamento accessorio del 2005

Le delegazioni di parte pubblica e sindacale dell'Università per la contrattazione integrativa dell'Università di Padova, il 7 novembre 2005 hanno sottoscritto un accordo sul trattamento accessorio del personale tecnico e amministrativo e sull'incentivazione per il personale CEL.

Torna su

Palermo: accordo sul trattamento accessorio per il personale che opera presso l'AOUP e per il personale di ateneo delle categorie B-C-D

Il 23 novembre 2005 le delegazioni di parte pubblica e di parte sindacale per la contrattazione integrativa dell'Università di Palermo, hanno sottoscritto un accordo sul trattamento accessorio per il personale dipendente che opera presso l'Azienda Universitaria Ospedaliera Policlinico (AOUP) e per il personale delle categorie B-C-D dell'ateneo.

Torna su

Appuntamenti

La FLC Cgil alla manifestazione dei metalmeccanici. La lotta per il contratto è una lotta per tutti e di tutti: con questa consapevolezza, parteciperemo alla manifestazione nazionale per il difficile contratto dei metalmeccanici del 2 dicembre indetta da FIM, FIOM e UILM.

Torna su

Brevissime

Torna su

RIPRODUZIONE RISERVATA
Per consultare i numeri arretrati della nostra newsletter
nelle diverse edizioni
clicca qui.

Chi non fosse interessato alla nostra news, può mandare una e-mail a
conoscenzanews@flcgil.it con oggetto "basta news".