Conoscenzanews ed. scuola
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Anno II n. 57 del 6 ottobre 2006
   
Editoriale
   
Sommario
 


Speciale Legge Finanziaria 2007

Contenuti e valutazione su scuola, ricerca, università e Afam

 

Il giudizio della FLC

La Finanziaria per il 2007 è, nel suo impianto generale, condivisibile.
Ci riferiamo agli interventi di natura fiscale, a tutela dei redditi più bassi; alle risorse per i rinnovi contrattuali delle quali va garantita l’esigibilità dal 1 gennaio 2007; all’assenza di interventi sulle pensioni; agli interventi sul mezzogiorno.

E’ invece particolarmente insoddisfacente sull’insieme delle scelte riferite al mondo della conoscenza. Il sapere non è diventato l’asse strategico sul quale costruire una Finanziaria di sviluppo e di equità. Ciò emerge non solo dalla visibile assenza di un disegno in tal senso, ma anche dalla carenza di risorse “fresche” (che non siano le partite di giro rispetto a finanziamenti comunque già presenti nel sistema), dalla debolezza di alcune risposte specifiche (ad esempio le scelte sulla ricerca), dai tagli che pure costellano diversi interventi.

Riguardo ai singoli comparti, accanto a scelte positive (sicurezza degli edifici; politiche per l’infanzia; educazione degli adulti; tasse universitarie inalterate), vi sono misure da modificare radicalmente (es: la mancata soluzione dei problemi del precariato), temi da introdurre di sana pianta (es.: la soluzione dei problemi degli ATA e degli ITP ex Enti Locali e quella annosa che riguarda i Lettori delle università).
Vi sono anche interventi da cancellare: l’affidamento dei 2 anni in più di obbligo scolastico anche a soggetti diversi dalla scuola; la riduzione dell’autonomia degli Enti di Ricerca con la sostituzione dei Presidenti con figure amministrative quali i direttori generali; l’inaccettabile intervento sugli automatismi della docenza universitaria; gli interventi a favore della scuola privata; la riduzione di fondi; il consistente taglio di organici nella scuola.

Il sindacato si è da subito messo in movimento nei giorni scorsi con forza ed in piena autonomia. Sono in corso richieste di incontro ai Ministri di riferimento ed ai gruppi parlamentari.

Nel frattempo i comparti università e ricerca hanno annunciato lo sciopero, rispettivamente per il 17 novembre e per il 20 novembre.

Per Afam e scuola si stanno valutando in sede unitaria iniziative di mobilitazione. Grande peso in queste iniziative già assunte ha il tema del precariato.

Un primo giudizio sulla Finanziaria era stato espresso da Panini e da Epifani il 3 ottobre alla manifestazione di avvio della campagna elettorale per il rinnovo delle RSU di scuola. Vai alla web cronaca.

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La Finanziaria in schede

Il 29 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato il Ddl di Legge Finanziaria per il 2007. Il testo definitivo sarà votato dal Parlamento. La FLC Cgil ha una propria chiave di lettura degli articoli della Finanziaria che riguardano i comparti della conoscenza e ha maturato un giudizio sui diversi settori e su diversi aspetti. La FLC ha lavorato sul testo ufficiale del Ddl, ma su alcuni siti continuano a girare versioni precedenti. Per facilitare la lettura e la comprensione di questo disegno di legge e il relativo giudizio della FLC sono state preparate delle schede molto puntuali di approfondimento e valutazione settore per settore e su argomenti specifici consultabili sul nostro sito.

Una sintesi degli argomenti più importanti contenuti nelle schede la forniamo negli articoli che seguono, con l’avvertenza che qui sono marcate le note critiche, ma nelle schede non si è mancato di sottolineare, laddove ci sono, gli aspetti positivi introdotti con la proposta di legge Finanziaria.

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L’obbligo scolastico. Chiediamo il rispetto del programma elettorale

Per noi obbligo scolastico significa che i ragazzi devono andare a scuola e completare la loro formazione fino a 18 anni. Abbiamo anche detto che questo innalzamento può avvenire gradualmente portando però da subito l’obbligo a 16 anni, cioè al primo biennio della scuola superiore. La misura contenuta nella Finanziaria è ambigua e non va bene perché - come spieghiamo ampiamente nella scheda apposita – se, da una parte, si parla di obbligo a 16 anni, dall’altra viene di fatto introdotto un sistema misto per cui  i soggetti più deboli rischiano di essere avviati verso percorsi non scolastici! Tali percorsi possono variare da regione e regione e coinvolgere soggetti formativi diversi dalle scuole. Questa misura va abolita e va scritto a chiare lettere, in questa Finanziaria, che l’obbligo scolastico si espleta nella scuola e solamente nella scuola. Altrimenti è un’altra cosa. Chiediamo, pertanto, con forza che i partiti dell’Unione applichino quanto previsto al riguardo dal loro Programma che è stato sottoscritto da tutte le forze politiche che compongono l’attuale maggioranza.

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Precariato. Non ci siamo proprio

Nella ricerca si conferma, salvo deroghe, il blocco delle assunzioni. Nel 2008 si potrà cominciare ad assumere ma entro certi limiti, come spieghiamo nella scheda apposita. Il destino dei 15mila precari degli enti di ricerca non trova risposte adeguate.

Nell’università la situazione è simile a quella della ricerca.
Il piano straordinario di assunzioni previsto a partire dal 2008 rappresenta una misura positiva, ma, purtroppo, in questa Finanziaria non si affronta in modo strutturale quella che rappresenta una vera piaga in questi due settori esemplificata, in modo particolare dall’esplosione di un precariato senza diritti con i contratti di collaborazione.

Nella scuola resta macroscopico il problema Ata: 20mila assunzione di fronte a 80mila posti vacanti! Chiediamo un deciso aumento con la previsione di ulteriori 60.000 nomine. E’ positivo il reclutamento di 150mila docenti nel triennio; però la maggior parte delle nomine deve essere fatta nel 2007 e rivendichiamo a partire dal prossimo anno un ulteriore piano aggiuntivo perché solo 150.000 nomine non coprono le crescenti vacanze di posti date dai massicci pensionamenti. Non siamo d’accordo – come si spiega nella scheda apposita – sulle misure relative al rifacimento delle graduatorie dal 2010. Solo in parte risolto il problema dei docenti di strumento musicale.
Sulla questione precariato e Finanziaria i sindacati confederali hanno incontrato il Ministro della Funzione pubblica Nicolais il 27 settembre e hanno presentato una proposta dettagliata e qualificata per tutti i comparti.

Quella proposta chiediamo che entri in Finanziaria.

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La ricerca. Colpiti gli enti nelle risorse e nell’autonomia

Sulla ricerca pubblica la Finanziaria, come si può leggere nell’apposita scheda, è fortemente negativa: risorse insufficienti e finalizzate a improbabili attività di ricerca industriale ed innovazione comunque mai valutate e controllate, assunzioni ancora bloccate ed erogate con il contagocce ed una varietà di norme centralistiche e burocratiche che riportano sotto il controllo diretto del Governo l’attività di ricerca.

I sindacati hanno già annunciato unitariamente la mobilitazione e lo sciopero generale della categoria.

Il neocentralismo ministeriale si manifesta appieno negli artt. 42 e 47 che prefigurano una complessiva manovra di riordino del sistema, tra cui la sostituzione di Presidenti e CdA con un direttore generale ed un comitato di gestione costituito dai dirigenti apicali di ciascun ente. Ma anche nell’art. 39 secondo cui gli enti di ricerca vengono “decapitati”  qualora non adeguino la propria organizzazione del lavoro a parametri astrattamente stabiliti altrove.

Inoltre, all’art. 47 si ripropone la validità della norma (l’ultima sciagurata riforma degli enti) che impone per il triennio risparmi di 200, 300 e 400 milioni di euro.

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Università. Niente fondi ed il taglio all’anzianità dei docenti

Quasi inesistenti risorse alle Università e una norma in base alla quale i docenti universitari da un lato non hanno un contratto di lavoro (discendendo il loro stipendio direttamente dalla legge) e, dall’altro, proprio perché non lo hanno si vedono dimezzati gli scatti di anzianità. La riduzione delle retribuzioni tocca tutti: dai redditi più alti a quelli più bassi compresi gli stipendi di 1.500 euro. Non siamo assolutamente d’accordo. Per approfondimenti rinviamo alla scheda apposita.

La questione è stata fatta presente al Ministro Mussi dai sindacati in un incontro del 3 ottobre ed è fra i temi dello sciopero generale di categoria.

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Alta formazione artistica e musicale. La grande assente

10 milioni di euro di finanziamento non risolvono i problemi di un settore che ha subito tagli draconiani negli scorsi anni. Eppure questo finanziamento è l’unico riferimento della Finanziaria all’Afam, come si legge nell’apposita scheda.

I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno denunciato la gravità dello stato in cui versano le accademie, i conservatori e gli Isia. Questo settore ha bisogno di tutto: dall’attuazione della riforma di 7 anni fa, alle risorse per il contratto 2006-2009, dall’adeguamento degli organici al funzionamento amministrativo. Soprattutto ha bisogno di cominciare ad essere al centro degli interessi del Paese.

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Dirigenti scolastici. Novità sul reclutamento

Nell’articolo 66 della Finanziaria si fa riferimento ai dirigenti di scuola. Come scriviamo nell’apposita scheda, vi sono positive misure riguardo al reclutamento e alla conclusione del corso-concorso. Molte di esse rispondono a questioni che la FLC aveva sollevato da tempo. Poco chiaro è il riferimento alla valutazione, di cui si occupa specificamente un articolo del contratto  e non siamo d’accordo che una Legge invada prerogative del contratto. Non trova invece soluzione la questione del concorso per i presidi incaricati, appena bandito, per il quale la FLC ha chiesto al Ministro, durante un incontro, una coerenza con le modifiche previste per i concorsi ordinari.

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ATA ed ITP ex enti locali. Giustizia non è fatta

La Legge Finanziaria 2006 compiva un’odiosa ingiustizia nei confronti di questo personale. Di fronte a decine di sentenze dei tribunali del lavoro e della Cassazione che imponevano all’amministrazione di riconoscere e liquidare l’anzianità maturata negli enti locali, prima di passare allo Stato, il governo ricorreva a un’escamotage con una misura anticostituzionale.

Dava infatti una “interpretazione autentica” a proprio favore dell’articolo 8 della legge 124/99 rendendo di fatto inefficaci le sentenze. Naturalmente sono fioccati i ricorsi e molti giudici hanno rimesso la questione alla Corte costituzionale, ma i tempi sono lunghi e 80.000 lavoratori a basso reddito aspettano giustizia. Questa nuova Finanziaria, avevamo chiesto che abrogasse il comma 218, art.1, della Finanziaria 2006 e che desse attuazione alle Sentenze della Corte Costituzionale. Gravissimo che non ci sia nulla di tutto questo.

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Risorse tra poche luci e tanto buio

Il Fondo di finanziamento ordinario (FFO) dell’università è incrementato di 70 milioni di euro, una somma assolutamente insufficiente, e non è stato recuperato il taglio prodotto dal cd Decreto Bersani nel luglio scorso.

I finanziamenti per la ricerca sono vincolati a tetti discutibili, mentre si riscontra una certa generosità per interventi a sostegno dell’industria militare ad alta tecnologia e per progetti per “la società dell’informazione”.
Con l’istituzione del FIRST, un fondo nazionale costituito presso il Ministero, se, da una parte, si potrebbe razionalizzare la spesa per ricerca e università, dall’altro, si finisce per centralizzare troppo le decisioni sui progetti, a scapito della ricerca di base.

Per quanto riguarda l’Afam i 10milioni in più non compensano il taglio del 37% operato dalla scorsa finanziaria!

Per quanto riguarda la scuola è positiva la costituzione del “Fondo di scuola” nella speranza che significhi spostamento di risorse verso la scuola. Ma alla scuola pubblica, negli ultimi anni, sono stati tolti oltre 600 milioni di euro che non vengono ora restituiti. Il fondo scuola è una partita di giro, ovvero erano risorse allocate presso il Ministero, e non cambiano la situazione. Semmai ci preoccupa il loro arrivo in uffici ormai oberati di lavoro, con organico insufficiente e precario. Positiva la riduzione da tre a due dei revisori dei conti ed il diverso ambito territoriale. Noi chiediamo che comunque, non siano a carico delle scuole. Non siamo d’accordo con il finanziamento di 100 milioni alla scuola privata. Sempre sul versante risorse contestiamo duramente la scelta di ridurre, di fatto, gli organici.

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La prossima settimana le edizioni scuola, università e ricerca di Conoscenzanews affronteranno più approfonditamente
le conseguenze della Legge Finanziaria nei rispettivi comparti
e le iniziative del sindacato

   

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