Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
Direttore responsabile Ermanno Detti
Periodico telematico a cura della FLC Cgil  
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Anno I n. 4 del 30 settembre 2005
Editoriale
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L'istruzione non è una merce, ma un diritto

Il 15 ottobre a Roma 
manifestazione
nazionale contro la Bolkestein

 

Contratto scuola. Firmato il secondo biennio economico

Il 23 settembre alle 3 del mattino ha finalmente trovato conclusione la trattativa per la parte economica del contratto scuola relativa agli anni 2004 e 2005. Come è noto il Ccnl ha una durata quadriennale (2002-2005) per gli aspetti normativi, mentre la parte economica è suddivisa in 2 bienni. Con l'ultimo accordo i docenti riceveranno un aumento medio mensile lordo di 130 euro e il personale Ata di 100 euro. Questo contratto, inoltre, risponde alla domanda di riconoscimento professionale degli insegnanti e di valorizzazione del lavoro ATA.

La decorrenza dei nuovi stipendi è dal 1° gennaio 2004.

Tutte le informazioni sono sul sito.

La soddisfazione di Epifani.

Il 31 dicembre prossimo scade l'intero contratto e i sindacati confederali di categoria hanno mandato la disdetta ai ministri competenti.

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5 ottobre: giornata mondiale degli insegnanti

Per gli insegnanti italiani la celebrazione del 5 ottobre avviene nel modo migliore, con la firma cioè del secondo biennio economico del contratto. Un fatto di grande rilievo in un momento di grande travaglio economico e finanziario e alla vigilia di una legge finanziaria difficile e rischiosa.

Quest'anno l'Internazionale dell'Educazione ha lanciato una campagna mondiale per sensibilizzare i governi sul nesso qualità dell'educazione e investimento sugli insegnanti. Tra le richieste della IE: una formazione a livello universitario per tutti i docenti; potenziamento della formazione continua; sviluppo professionale; politiche attive per attrarre e mantenere in servizio docenti qualificati. Secondo la IE , nel mondo mancano all'appello 15milioni di docenti, mentre nella sola Europa si stima che nei prossimi anni ne mancheranno 15milioni, data l'elevata età media del corpo docente europeo. Il problema è particolarmente grave in Africa, dove il fenomeno della carenza di docenti qualificati si è accresciuto con il diffondersi dell' AIDS che ha causato la morte di migliaia di docenti.

In occasione della giornata mondiale, FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola discuteranno il tema di quest'anno, con particolare riferimento alla situazione italiana, in un'assemblea presso l'istituto Galilei di Roma.

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Insegnanti: come si ricomincia

La giornata mondiale dell'insegnante cade a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico. Vediamo come è stato questo inizio in alcuni paesi europei.

In Italia l'anno scolastico è iniziato con un rinvio: l'avvio del nuovo secondo ciclo previsto dalla legge Moratti ottenuto dalla Conferenza Stato-Regioni. Ma in Europa non è stato l'unico rinvio.

Qualcosa di simile è successo in Francia dove doveva partire quest'anno la riforma scolastica che porta il nome dell'ex ministro Fillon, e che invece è stata rinviata all'anno prossimo, anche lì in seguito all'opposizione delle regioni (a cui molte competenze vengono passate) quasi tutte governate dalle sinistre.

In Spagna, invece, inizia l'iter della nuova legge con cui il governo Zapatero ha abrogato e sostituito quella varata dal governo di destra: abrogati i percorsi differenziati in base ai risultati scolastici e le scelte precoci, allargate le maglie della selezione, mantenuta la gratuità delle scuole materne (compreso il finanziamento alle materne private); ora sono in fibrillazione gli insegnanti di religione (anche lì a nomina vescovile) che temono di essere privati del ruolo di funzionari (dato loro dalla destra) e riportati al ruolo di contrattisti.

In Belgio, nella comunità francofona, parte la riduzione del numero massimo di alunni a 20 per classe, strumento principale con cui la Ministra socialista della Vallonia conta di recuperare la qualità dell'istruzione francofona rispetto a quella fiamminga, uscita meglio dall'inchiesta PISA.

In Svizzera, nel Canton Ticino, ci si dibatte contro l'aumento dei carichi di lavoro (un'ora in più di lezione per docente), i tagli (dalle cure dentarie al sostegno) e la delega di compiti ai comuni che spesso non ce la fanno con le spese, creando differenze di servizio tra comune e comune.

In Portogallo si riproduce l'incubo delle graduatorie (lo scorso anno le nomine finirono a primavera inoltrata): 50.000 aspiranti ma solo 10.000 nominati.

Nel Regno Unito tre quarti delle scuole primarie sono state investite da tagli. Secondo un'inchiesta fatta su 500 scuole la metà ha dovuto affidare alcune lezioni agli assistenti anziché agli insegnanti, 9 hanno dovuto dichiarare bancarotta, e 3 hanno fatto pluriclassi miste. Problemi seri. Ma sulla nostra stampa nazionale ha fatto notizia solo quella scuola che ha costituto classi di livello. 

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Caro insegnante

Nella giornata mondiale dell'insegnante è obbligatorio chiedersi: ma gli insegnanti sono amati, apprezzati, stimati? Chi può dirlo?

In Francia un'inchiesta condotta da Le Monde ci ha provato. Con risultati abbastanza sorprendenti. Innanzi tutto il mestiere di insegnante è stimato un po' meno di quello di medico o ingegnere ma un po' più di quello di avvocato e di notaio: un genitore su tre lo consiglierebbe ai propri figli. E i professori sono considerati competenti dal 77% dei genitori, i maestri dall'87%. E anche assidui: 51% nella secondaria e 56% nella primaria. Un po' meno capaci di dialogo con i genitori (45%) ma sempre di più che otto anni fa (55%). E soprattutto poco autorevoli con i propri alunni (77%), ma capaci di interessarli (86% nella primaria, 63% nella secondaria).

Apprezzamenti lusinghieri, nonostante le molte critiche alla scuola. Chissà da noi? E chissà nel resto del mondo?

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L'insegnante che venne dal freddo

Tutte le volte che si parla di insegnanti e di scuola in Europa non si può fare a meno di parlare della Finlandia. "Colpa" dei buoni risultati ottenuti nell'inchiesta PISA.

E questo paese sembra apprezzare molto i suoi insegnanti. Il flusso verso il mestiere continua ad essere alto anche se le autorità scolastiche temono che tra una decina d'anni anche lì ci sarà un calo delle "vocazioni". Per ora però l'accesso ai percorsi di studio per diventare insegnante registra drastiche selezioni per gestire l'alto afflusso.

La formazione è universitaria, compresa quella per la scuola elementare, anche se da pochi anni. C'è comunque una differenza di retribuzione tra i maestri e i professori, anche se fino ai 16 anni dell'alunno è la medesima scuola che li contiene. E anche nella preparazione: per i primi prevale la pedagogia, mentre i secondi devono sapere più discipline, dal momento che le scuole finlandesi sono piccole e distanti.

L'attrattiva maggiore del mestiere è data dalla relativa indipendenza e libertà pedagogica, con meccanismi ispettivi molto deboli. Le scuole sono comunali ed è il comune che assume sulla base di annunci sui giornali e comparazione di requisiti e titoli.

La considerazione per gli insegnanti e per la scuola viene fatta risalire a due momenti storici. Il primo è quello della Riforma protestante, quando la scelta dei luterani di diffondere direttamente la Bibbia senza mediazioni interpretative spinse tutto il popolo alla lettura. In tutte le famiglie allora si praticava la lettura e l'insegnamento di questa era per lo più affidato alle donne. A lungo perciò l'insegnamento fu considerato un compito essenzialmente femminile. La svolta e il nuovo coinvolgimento dei maschi si ebbe successivamente, quando l'esigenza di difendere l'identità nazionale e la lingua da russi e svedesi fecero della scuola lo strumento base della caratterizzazione nazionale dei finlandesi.

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La scuola nel mondo

Da un po' di anni la Cgil Scuola prima e la FLC Cgil oggi si documenta e fornisce informazioni sulle diverse situazioni degli insegnanti nel mondo. Il frutto di questo lavoro è disponibile sito, viene pubblicato sul giornale degli iscritti e su VS La Rivista, oltre che negli "Speciale Mondo" di questa newsletter. La ragione di questa ricerca è semplice: le proprie condizioni e quelle degli altri insegnanti, il proprio sistema scolastico con gli altri.

Abbiamo in questi anni confrontato le nostre riforme e quelle di altri paesi europei e le nostre lotte con quelle analoghe degli insegnanti francesi, spagnoli, portoghesi.

Ma in questi confronti abbiamo colto un ruolo ineliminabile che la scuola e gli insegnanti rivestono da ogni parte del mondo. Lo abbiamo colto quando in un congresso del sindacato degli insegnanti albanesi nel pieno del fenomeno migratorio ci siamo sentiti dire "Noi siamo quelli che restano!". Quando abbiamo parlato degli insegnanti nepalesi sequestrati dai guerriglieri e al tempo stesso accusati dal governo di essere complici di questi. Quando abbiamo inviato messaggi al governo turco per la scarcerazione di sindacalisti o insegnanti curdi. Quando abbiamo chiesto a una delegazione di sindacalisti della scuola giapponese quale fosse il loro ruolo visto che non possono fare contratti e, dal tempo della guerra di Corea, nemmeno scioperi. Quando abbiamo ospitato un'insegnante della scuola che raccoglie i bambini del "basurero" (immondezzaio) di Managua. Quando abbiamo parlato delle scuole dei "sem terra" brasiliani. Quando abbiamo portato attrezzature alla scuola degli indios guaranì in Bolivia. Quando al congresso della Internazionale dell'Educazione abbiamo atteso a lungo la delegazione degli insegnanti nigeriani bloccata dalle loro autorità. Quando di fronte all'orrore di Beslan abbiamo pubblicato le esperienze della scuola madrilena nei giorni successivi agli attentati dell'11 marzo. Quando abbiamo solidarizzato con i colleghi russi che non ricevevano lo stipendio da mesi. Quando abbiamo denunciato come le sanzioni avessero ridotto allo stremo la scuola irachena, una volta una delle migliori del Medio Oriente e di cui oggi non sappiamo praticamente più nulla.

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Dirigenti scolastici. La telenovela del contratto

Ci sono voluti una lettera ai Ministri competenti, la proclamazione dello stato di agitazione, la minaccia di uno sciopero per ottenere la riapertura della trattativa contrattuale dei Dirigenti Scolastici (normativo 2002-2005 e biennale economico 2002-2003) interrotta dal 6 luglio 2005. Una trattativa, peraltro, partita con 40 mesi di ritardo. Il 29 settembre al tavolo di conciliazione l'agitazione è stata sospesa perché nel frattempo è pervenuta la convocazione all'Aran per il 5 ottobre e perché l'Amministrazione ha dichiarato  di aver firmato l'atto di indirizzo per il II biennio economico 2002-2005.

In conciliazione è emersa la notizia che il Ministro proporrà stanziamenti in Finanziaria 2006 per la Dirigenza Scolastica. La notizia è positiva ma provenendo da chi che per 4 anni non ha stanziato un euro per l'equiparazione retributiva alle altre Dirigenze, brillando per la sua inaffidabilità, lo scetticismo è d'obbligo.

Anche per questo lo stato di agitazione è stato sospeso ma non revocato.

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Il presunto obbligo delle prove Invalsi

Tornano le prove Invalsi e la FLC Cgil torna ad esprimere le proprie critiche  di merito e di metodo che non riguardano, come è noto, la legittimità e l'opportunità di un sistema nazionale di valutazione, ma l'operato dell'Invalsi nello scorso anno scolastico; operato che verrà riproposto pari pari anche per il corrente anno.

A fronte, poi, di una lettera indirizzata alle scuole in cui l'Istituto Nazionale per la Valutazione ha voluto ricordare l'obbligo "per legge" della partecipazione per le scuole del primo ciclo, la FLC ha inviato una lettera  alla dirigenza dell'ente rivendicando una corretta informazione, dal momento che l'obbligo di partecipazione alle prove non è previsto in alcuna normativa.

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Brevissime
  • Rinvio decreto secondo ciclo. Il parere della Conferenza Unificata.

  • Supplenze. Quando costa alla scuola coprire le assenze. Polemica sulle spese telefoniche e postali.

  • Tempo pieno, docenza, piani di studio. Indagine sull'applicazione della legge 53 nel primo ciclo a cura del "Tavolo Fermiamo la Moratti ".

  • Apprendistato. Accordo nelle scuole private laiche per il personale Ata.

  • Alunni con handicap. Un parere del Consiglio di Stato.

  • Libri di testo e tetti di spesa. Polemica per gli sforamenti.

  • Prove Invalsi. Partecipazione obbligatoria? Una nota della FLC Cgil. Obiezioni e dubbi anche sul metodo di rilevazione.

  • Inpdap: certificazione  del diritto alla pensione.

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Appuntamenti

50 anni di emigrazione italiana in Germania saranno ricordati l'8 ottobre a Francoforte nel corso di una manifestazione organizzata dal Coordinamento Donne di Francoforte e dal DGB dal titolo "Una storia comune. Il ruolo dei sindacati e delle associazioni nei 50 anni di emigrazione italiana in Germania".

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