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Anno III n. 29 del 27 aprile 2007
   
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1° maggio. L’Italia riparte dal lavoro

Il lavoro è al centro della manifestazione nazionale del 1° maggio che Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato a Torino, città simbolo dell’Italia industriale e delle lotte che per più di un secolo il movimento dei lavoratori ha condotto per il “riscatto del lavoro”.

L’aumento spaventoso degli incidenti sul lavoro, la diffusione del precariato e dell’insicurezza, il lavoro minorile, la scoperta di forme di sfruttamento che rasentano la schiavitù sono campanelli d’allarme: le conquiste civili e sociali non sono mai date una volta per tutte, vanno sempre difese e rimotivate. Il lavoro, sempre simbolo di riscatto ed emancipazione, continua a rappresentare un pezzo importante della nostra identità.

Ecco perché il primo maggio è una data sempre attuale. Oggi più che mai il lavoro si deve declinare in termini di conoscenza, saperi e competenze che vanno di continuo rinnovati, quindi alla richiesta di tutele e garanzie si accompagna sempre più la richiesta di una buona istruzione e formazione.

Quest’anno, oltre al tradizionale concerto in piazza San Giovanni a Roma e alla manifestazione di Torino, si svolgeranno numerose altre iniziative.

Il primo maggio sarà, infine, il giorno in cui si raggiungerà – è un auspicio – la milionesima firma sulla petizione europea, lanciata dalla Confederazione europea dei sindacati, per la tutela dei servizi pubblici di interesse generale.

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Casse vuote delle scuole e soluzioni che non arrivano

Il “capitolone” non salva le scuole che, asfissiate dal definanziamento della gestione Moratti, non ce la fanno a gestire la quotidianità. Non si possono chiamare i supplenti, non si può pagare la tassa dei rifiuti… tanto per fare qualche esempio. Una realtà drammatica con poche possibili soluzioni: la copertura del buco progresso; l’attribuzione del pagamento delle maternità (che rappresentano il 60% circa delle supplenze) all’INPS trattandosi di indennità, l’attribuzione al Tesoro del pagamento delle supplenze superiori ai due mesi utilizzando in ciò le risorse della spesa fissa.

Ma le soluzioni non arrivano e le misure restano insufficienti. Forse non è ancora chiara l’entità del disastro finanziario che si è abbattuto sulle scuole alle quali si chiede di più e si dà di meno.

Adesso aspettiamo che gli impegni assunti ieri dal Ministro Fioroni in Parlamento si tramutino in atti concreti.

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Circolare sui libri di testo. Un passo avanti e uno indietro

Buono il richiamo all’autonomia della scuola nella circolare 39 del 23 aprile sui libri di testo. Buono anche il richiamo alla possibilità di ricorrere al noleggio e al comodato d’uso. Per il resto ci sono tante ambiguità: su chi sceglie i libri per i primi tre anni delle elementari, la consegna delle cedole librarie ai genitori anche in caso di “scelta alternativa”… Sulla qualità dei libri di testo bisognerà aspettare che arrivino le prime copie saggio. La novità della circolare riguarda l’estensione dell’obbligo e quindi la parziale gratuità dei testi per gli alunni del biennio. Nessuna novità per le superiori.

Intanto i sindacati confederali di categoria hanno chiesto un incontro al Ministro Fioroni per ricevere chiarimenti sul percorso di revisione delle Indicazioni nazionali.

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La religione non dà i voti

La religione è una materia facoltativa, dunque non concorre a determinare il giudizio finale di promozione o bocciatura dell’alunno che se ne avvale. Questo semplice principio non intacca il diritto dell’alunno ad avere un giudizio sulla materia in più che frequenta, tanto che essa appare in una nota allegata alla “pagella”, né il diritto-dovere dell’insegnante di religione di far pesare il proprio parere sul profitto generale dell’alunno.

In tutto questo non c’è attacco alla religione, ma un semplice criterio di giustizia nei confronti degli alunni che non si avvalgono di questo insegnamento.

Perché in Italia è così difficile rispettare le regole? E perché tali infrazioni vengono spacciate per autonomia? Eppure è quanto succede in alcune scuole.

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Istituti professionali. Gli effetti delle riduzioni d’orario

Il passaggio da 40 a 36 ore, sulle quali pare si attesterà l’organico di fatto, avrà conseguenze pesanti.
Perdono ore soprattutto le materie più tecniche e professionalizzanti e a farne le spese saranno soprattutto i precari.

La richiesta della FLC Cgil è che non si deroghi dall’organico attuale (che di fatto è calcolato non su 40 ore ma su poco più di 38) in modo che non risulti soprannumero né ore eccedenti la copertura delle cattedre e che sia possibile raddoppiare l’organico sulle 4 ore dell’integrazione.

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200 anni fa nasceva Garibaldi. Un monografico di “VS La Rivista”

Il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, come quello di Mazzini due anni fa, sarà ricordato da “VS La Rivista” con un ricco numero monografico. Interventi di importanti storici, interviste, schede, brani antologici per ricostruire il personaggio più conosciuto e amato del nostro Risorgimento e per ricordare quel periodo fondativo della nostra storia, rileggerlo e soprattutto capirlo.

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Brevissime

Ata. Emanati i provvedimenti relativi alla determinazione degli organici, ancora tagli di personale.
Ata ex enti locali. Abolire il comma 218. Dura presa di posizione di FLC Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola.
La scuola in cifre. Un’indagine del Ministero della Pubblica Istruzione.
Dirigenti scolastici. Emanata la circolare sulle immissioni in ruolo.
Dirigenti scolastici. Sottoscritto il contratto per la mobilità 2007-2008.

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Appuntamenti

 

“Elevare l’obbligo: un diritto, un impegno per ripensare la scuola”
Seminario organizzato da Proteo Fare Sapere, Mce e Andis
a Treviso il 4 maggio

“Autonomia scolastica: reti associazioni, organi collegiali”
Convegno dei Dirigenti scolastici organizzato da FLC Cgil e Proteo Fare Sapere a Orvieto nei giorni 9 e 10 maggio

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Edizione Scuola

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