Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
Direttore responsabile Ermanno Detti
Periodico telematico a cura della FLC Cgil
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Anno I n. 20 del 25 novembre 2005
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Una grande giornata di lotta

Lo sciopero di oggi ha fatto del 25 novembre una grande giornata di lotta. Non solo è riuscito lo sciopero (sia parla del 80% nei pubblici uffici, dell'80% alla Fiat, del 70% nella grande distribuzione commerciale, del 90% dell'industria veneta, fra l'80 e il 100% nell'industria friulano-giuliana ecc.) ma è riuscita soprattutto la mobilitazione che ha invaso le strade e le piazze: 100.000 a Milano, 80.000 a Roma, 30.000 a Palermo, dove ai comizi parlavano rispettivamente Pezzotta, Epifani e Angeletti, mentre a Bergamo Enrico Panini ha parlato di fronte a 10.000 persone. 50.000 a Torino, dove le coriste del Teatro Regio hanno intonato il Requiem di Mozart, 4.000 a Locri, dove la manifestazione è stata un'altra occasione per esprimere l'opposizione alla malavita organizzata, 8.000 a Catanzaro ,  5.000 a Crotone, 6.000 a Vibo, 20.000 a Castrovillari (lo sciopero in Calabria era di 8 ore), 30.000 a Bologna, oltre 15.000 a Modena, 15.000 a Parma, 10.000 a Ferrara, 10.000 a Ravenna, 2.500 a Rimini, 8.000 a Forlì, 4.000 a Cesena, 3.000 a Imola, 1.500 a Piacenza, 20.000 a Reggio Emilia, 10.000 a Siracusa e a Ragusa, 8.000 ad Agrigento , 5.000 a Caltanissetta , 2.000 a Trapani, 6.000 a Milazzo, 1.500 ad Enna, oltre 2.000 a Perugia, dove lo sciopero era di 8 ore, 4.000 a Cagliari , 4.000 a Udine, 1.000 a Monfalcone, 5.000 a Trieste, dove stasera al Teatro Verdi andrà in scena la Messa da Requiem per protestare contro i tagli al Fondo per lo Spettacolo, 6.000 ad Ancona , 20.000 a Padova, dove è stata letta l'adesione alla manifestazione del rettore dell'università, 15.000 a Mestre, 5.000 a Belluno , 10.000 a Treviso, 12.000 a Vicenza, 8.000 a Verona, 2.000 a Rovigo.

Insomma una grande partecipazione di lavoratori ma anche di studenti e di cittadini, a cui hanno contribuito i lavoratori dell'università, delle accademie e dei conservatori, della formazione professionale. Grande la partecipazione anche nella scuola, dove lo sciopero era di una sola ora, non essendo stata possibile una condivisione unitaria della richiesta della FLC Cgil di andare allo sciopero dell'intera giornata.

Nondimeno alta è la consapevolezza che. tra tagli ai trasferimenti di risorse alle scuole e tagli ai comuni che si riverseranno su mense, scuolabus e supporti vari, anche la scuola è al centro del mirino.

Come è noto al centro della protesta c'erano numerosi obiettivi: l'emergenza sociale, l'emergenza sanitaria, l'emergenza occupazionale, il Mezzogiorno, la restituzione del fiscal drag per i lavoratori. Obiettivi rinfocolati dall'ultimo colpo propagandistico del governo che giovedì  ha finto di intervenire sulla riforma del TFR rinviandola in realtà al 2008.

"Uno sciopero di fronte al quale il governo sa rispondere solo con insulti" ha detto Angeletti. "Uno sciopero che non è preelettorale, ma cade oggi solo perché il governo ha voluto rinviare le questioni senza confrontarsi con i sindacati" ha detto Pezzotta. "Uno sciopero imponente in tutta Italia, da cui vengono le stesse indicazioni, e cioè che i lavoratori, i pensionati e i giovani condividono le nostre critiche alla finanziaria e al governo" ha detto Epifani, ed ai giornalisti che lo sollecitavano sul rinvio della riforma del TFR ha risposto " Ci sono talmente tanti motivi per scioperare che possiamo aggiungere pure quello del TFR!".

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Il 1 dicembre a Roma la manifestazione degli ATA

Il 1 dicembre ci sarà una grande manifestazione a Roma davanti al MIUR a sostegno della vertenza ATA per la qualità dei servizi e dei lavoro nella scuola.

Il nostro obiettivo insieme a Cisl scuola e Uil scuola è di chiedere al MIUR e al governo una inversione di tendenza rispetto alla loro politica. In quattro anni di gestione Moratti, il settore dei servizi ha conosciuto solo tagli e subito disposizioni di tipo vessatorio. Il documento unitario che ha aperto la vertenza rivendica l'immissione in ruolo dei precari su tutti i posti liberi che sono più di 76.000 (fonte Ministero Economia), la stabilità degli organici, un decentramento amministrativo coerente con l'erogazione del servizio scolastico, un maggiore investimento di risorse per valorizzare tutte le professionalità ATA.

Oggi, nella scuola, c'è una condizione di lavoro fortemente disagiata dovuta alla precarietà del lavoro, alla riduzione degli organici, ad un decentramento selvaggio.

Inoltre, chiediamo al MIUR di attivare un sistema di formazione permanente che sia di sostegno al processo di valorizzazione professionale avviato con l'art. 7 dell'accordo sul biennio economico del 22.9.2005 e che in prospettiva riguarda tutto il personale ATA.

Con la vertenza si chiede anche la ricollocazione fuori ruolo del personale inidoneo al servizio per motivi di salute, l'estensione del personale tecnico in tutte le scuole e l'avvio dei concorsi  approvato con il D.I. 44/2001. Il sostegno alla vertenza attraverso la partecipazione massiccia alla manifestazione del primo dicembre significa dare forza e visibilità ai lavori ATA e togliere un'altra freccia dall'arco della Moratti, che pensa che gli ATA siano tanti e tutti da  privatizzare.

In questi giorni le sedi locali della FLC Cgil, alle quali i lavoratori possono rivolgersi per avere tutte le informazioni necessarie, stanno organizzando i mezzi di trasporto per mettere in condizione i lavoratori di poter partecipare alla manifestazione.

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Religione sempre più obbligatoria. La FLC diffida il ministero

Alcune conseguenze del decreto sul secondo ciclo sono state individuate  e denunciate alla stampa dalla FLC Cgil: il fatto che nuovamente solo il liceo darà accesso a tutte le facoltà (il MIUR ha risposto ammettendo che la liberalizzazione degli accessi sarà solo transitoria e quindi implicitamente che a regime sarà così), il fatto che un anno di obbligo formativo viene tolto (il MIUR nega, ma fa finta di non ricordare che il suo diritto-dovere termina a 17 anni e non a 18).

Ma sicuramente il rilievo che ha fatto più scalpore è stato quello relativo all'ora di religione, che nonostante sia notoriamente facoltativa è stata messa nell'orario obbligatorio con la conseguenza ulteriore, per gli alunni che non se ne avvalgono e che non si avvalgono neppure delle attività alternative, di avere una penalità rispetto alla validazione dell'anno scolastico, senza la quale si è irrimediabilmente bocciati. Occorre infatti frequentare almeno il 75% dell'orario annuale obbligatorio perché l'anno sia valido, ma da nessuna parte c'è scritto che si fa un'eccezione per la frequenza delle 33 ore annue di religione o di attività alternative. Che si tratti di una dimenticanza o di un metodo surrettizio per obbligare a frequentarla (togliendo un diritto!), sta di fatto che l'alunno che non le fa partirà con una penalità oscillante tra il 3 e il 4%, rispetto a chi le fa.

E la matematica non è un'opinione. A nulla perciò valgono le smentite del ministero, se non a prendersi una diffida da parte della FLC Cgil.

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Pubblicato  il decreto per i corsi abilitanti

E' stato pubblicato il 22 novembre 2005 in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale n. 85 del 18/11/2005 che prevede l'attivazione dei corsi speciali di abilitazione previsti dalla L. 143/04 (c-BIS e 1-TER).

Le domande potranno essere presentate al CSA di servizio (o a qualunque CSA per chi non è in servizio) entro il 22 dicembre 2005.

Il decreto è corredato da una circolare di accompagnamento e da diversi allegati tra i quali il modello di domanda.

Per partecipare ai corsi è necessario aver maturato un servizio di almeno 360 giorni tra il 1/9/1999 e il 6/6/2004. Ulteriori precisazioni sui vari ordini di scuola sono disponibili nella scheda di lettura che abbiamo predisposto, reperibile su www.flcgil.it.

I corsi avranno una durata intorno alle 700 ore e saranno organizzati nell'a.a. 2005/06 da Università e AFAM in accordo con le direzioni regionali della scuola.

Le modalità organizzative dei corsi saranno precisate in un successivo Decreto, atteso a giorni.

Chi sarà ammesso a partecipare a questi corsi speciali potrà anche inserirsi, con riserva, nelle graduatorie permanenti. La riserva sarà sciolta, con un provvedimento specifico, in un'unica data a conclusione dei corsi.

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Prende corpo la trattativa per il contratto dei Dirigenti Scolastici

Nell'ultima settimana la trattativa per il Contratto dei Dirigenti scolastici ha subito una accelerazione. Le parti si incontreranno ancora il 28 e il 29 novembre con l'obiettivo di chiudere. Sarebbe un risultato importante, soprattutto se si considera che siamo ad un mese dalla scadenza del quadriennio di vigenza del Contratto (2002-2005). Nel frattempo è pervenuto l'Atto di indirizzo anche per il secondo biennio economico 2004-2005 così si è scongiurato il pericolo di chiudere il Contratto solo per il quadriennio normativo e per il biennio economico 2002-2003. I punti di maggiore confronto sono l'inapplicabilità della Frattini alla Dirigenza Scolastica, il suo carattere specifico di dirigenza di scuola, un sistema di valutazione che sia non cartaceo e più oggettivo possibile, le garanzie contro gli arbitri dei Direttori generali, la retribuzione adeguata degli incarichi aggiuntivi comprese le reggenze, una maggiore possibilità di mobilità fra i settori, l'assicurazione e tutela legale.

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Brevissime
  • La conoscenza, bene comune è il titolo del convegno promosso dal "Cantiere delle riviste" sabato 26 novembre 2005, presso l'Aula del Chiostro della Facoltà di Ingegneria in via Eudossiana 18 a Roma. Il convegno inizierà alle 9,30 e durerà tutta la giornata.

  • La FLC Cgil alla manifestazione dei metalmeccanici. La lotta per il contratto è una lotta per tutti e di tutti: con questa consapevolezza, parteciperemo alla manifestazione nazionale per il difficile contratto dei metalmeccanici del 2 dicembre indetta da FIM, FIOM e UILM.

  • Tutto il secondo ciclo disciplina per disciplina. Da 25.000 a 40.000 posti (75.000 con i passaggi alle regioni) si perderanno  con il nuovo secondo ciclo. Chi ci perde e quanto? Un aggiornamento dopo l'approvazione del decreto.

  • ITP ex enti locali.  A cinque anni dal passaggio nello Stato  ancora tanti problemi in sospeso. La posizione della FLC Cgil.

  • Infanzia. Nessuna notizia dal fronte dell'indagine ministeriale sugli anticipi. Che cosa ha da nascondere il MIUR? Che gli anticipi sono stati fatti senza rispettare le misure previste? Ancora una volta intende fare le iscrizioni senza neppure sentire la Conferenza Stato-Regioni ?

  • Diritto-dovere non significa obbligo scolastico. Finché lo dicevamo noi era un'opinione, secondo il MIUR. Ma se lo dice un giudice, come la mettiamo?

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