Docenti, ATA e dirigenti scolastici  della scuola hanno un contratto scaduto ormai da ben 17 mesi.

L’accordo raggiunto lo scorso 6 aprile con il Governo, che sembrava aver sbloccato la situazione e posto le condizioni per il rapido avvio delle trattative, non è stato rispettato.

A distanza di diverse settimane non c’è ancora nessun riscontro concreto da parte del Governo alla nostra pressante richiesta di dare attuazione coerente agli impegni sottoscritti.

Anche l’incontro annunciato per oggi 9 maggio, destinato a chiarire e confermare il rispetto dei contenuti dell’accordo sottoscritto a Palazzo Chigi, si è risolto in un nulla di fatto.

Contro questo arrogante silenzio del Governo, che ha deluso tutte le aspettative del mondo della scuola, il prossimo 4 giugno 2007 docenti, ATA e dirigenti scolastici protesteranno con forza scioperando per l’intera giornata perché hanno stipendi fermi al 2005, per far rispettare il principio che gli impegni si mantengono e per ribadire che il rinnovo dei contratti scaduti rappresenta un diritto legittimo e sacrosanto della categoria al quale il Governo deve dare seguito per gli obblighi assunti.

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In questi anni le previsioni di spesa per gli esami di stato si sono dimostrate sempre ampiamente sbagliate. Tremonti fissò in 40 milioni di euro il limite di spesa ma già nel 2003 dovette intervenire con uno stanziamento di 120 milioni per coprire due anni di buco. La vicenda si è riprodotta negli anni successivi, così Fioroni è dovuto intervenire nell’autunno scorso con 63 milioni, che però non hanno ripianato neppure tutto il debito. Nel frattempo, a pagare sono state le scuole con i loro fondi di istituto, che però si sono così svuotati, determinando la situazione che tutti conosciamo.

La riforma degli esami di stato varata a gennaio ha previsto uno stanziamento di 138 milioni. Ma anche questi si prospettano come insufficienti. Previsti in origine per 20.000 commissioni, dovrebbero invece essere suddivisi su un numero sensibilmente più alto. Ciò comporta una distribuzione anticipata alle scuole di non più di 4.000 euro a commissione:  una cifra insufficiente a cui, come al solito, le scuole finiranno per sopperire con soldi propri. Quindi anche per i compensi a commissari e presidenti, fermi al 2004, non si prospettano aumenti consistenti.

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Si intitola “Scuola, imprese e società” il disegno di legge delega al Governo sui nuovi organi collegiali (oltre a misure sull’istruzione tecnico-professionale, che però sono già state assorbite dal decreto Bersani-bis). Alcuni articoli saranno infatti dedicati a questo argomento sulla base delle cose già anticipate da Fioroni a Caserta, alcuni mesi fa.

Il profilo dei nuovi organi collegiali, ancora tutti da definire, prevederebbe secondo il dispositivo di delega, la presenza di rappresentanti delle aziende e degli enti locali. Una questione molto delicata.

Sulla legge è iniziata alcuni giorni fa la discussione presso la commissione cultura della Camera.

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Alle polemiche di questi giorni sulla valutazione della religione cattolica negli scrutini si sono aggiunte le considerazioni sul passo dell’ordinanza relativa alle metodologie operative negli esami di stato, laddove si parla di docenti di IRC e di attività alternative che partecipano a pieno titolo all’attribuzione dei crediti.

La cosa è tanto più delicata dal momento che da quest’anno è di nuovo previsto il giudizio di ammissione. La formulazione in questione non è una novità. Essa era presente in forma identica alla lettera nelle ordinanze sugli esami dal 1999 al 2002. Nulla perciò è innovato rispetto ad allora e sarebbe sbagliato trarne conseguenze diverse, che violerebbero, oltre al dettato costituzionale, anche le sentenze della Corte Costituzionale del 1991 e del 1989.

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Il Ministero ha inviato alle scuole un modello sperimentale per la certificazione delle competenze degli alunni alla fine del primo ciclo degli studi scolastici. I materiali forniti sono molto interessanti ma non sono attualmente applicabili. Sono necessari una serie di passaggi intermedi per arrivare dalla scuola degli obiettivi alla scuola delle competenze. Come spiega una nota della FLC Cgil.

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“La scuola siamo noi” è un’iniziativa promossa dal MPI dal 19 al 25 maggio per far conoscere ai cittadini come si lavora e si vive nella scuola.
Un’iniziativa lodevole, visto che di scuola si parla oramai solo in cronaca, meglio se nera.

L’11 maggio funzionari Mpi hanno incontrato le organizzazioni sindacali per illustrare il progetto e raccogliere proposte e suggerimenti. Nel corso dell’incontro la FLC Cgil ha offerto 3 suggerimenti:

1. focalizzare l’attenzione sul buon funzionamento della scuola nella sua ordinarietà, perché sarebbe sbagliato opporre alle negatività solo i punti di eccellenza;
2. fornire alle scuole quel sostegno indispensabile per la qualità della sua azione erogando i finanziamenti per risolvere il problema delle supplenze e il pagamento degli esami di maturità;
3. evitare l’impressione che sia solo la scuola a parlare di sé stessa aprendo la settimana con un messaggio del Presidente della Repubblica.

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Il sito web della FLC Cgil si è arricchito di nuove rubriche. Una di queste riguarda il contratto scuola e contiene la piattaforma di Cgil, Cisl e Uil, vari documenti, tutte le iniziative a sostegno del contratto. Un’altra riguarda i tagli ai finanziamenti delle scuole, con tutte le analisi e i conteggi svolti dalla FLC Cgil e dai suoi esperti a livello nazionale e le rilevazioni fatte a livello locale, di territorio e di singola scuola.

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“VS La Rivista” celebra il bicentenario garibaldino con un ricco numero monografico: interviste agli storici Lucio Villari e Franco Della Peruta; interventi degli storici Claudio Pavone, Giuseppe Monsagrati  e Sergio La Salvia; un’ampia antologia e un’accurata scelta illustrativa. Il monografico è curato da David Baldini e presentato da Enrico Panini.

Per i dirigenti scolastici la Casa editrice Valore Scuola ha stampato TuttoContrattoDirigenti, i testi del Ccnl 2002-2005 e dei contratti nazionali integrativi commentati articolo per articolo (costo 12 euro - 20% di sconto agli iscritti Cgil). E ancora Il mio primo anno di scuola da dirigente scolastico. Vademecum per il neodirigente. Un manualetto su tutto ciò che si deve affrontare  una volta insediati nella nuova scuola, compresi diritti e doveri (1,5 euro - 1 euro per gli iscritti Cgil).

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