Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
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Anno II n. 3 del 13 gennaio 2006
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Ricerca, il nuovo anno inizia con problemi vecchi

E’ iniziato un nuovo anno ma i problemi per la ricerca pubblica nel nostro paese ci sono tutti.

Sono problemi di personale: le assunzioni continuano ad essere bloccate e i precari aumentano, così come l’età media del personale di ruolo, soprattutto tecnico e ricercatore. La possibilità di programmare in modo effettivo l’attività di ricerca è vanificata dalla presenza di tanta parte di personale che non ha una stabilità nel tempo, o perché ben presto andrà in pensione o perché come precario, delle più diverse tipologie, non ha alcuna certezza del suo futuro.

Sono problemi di risorse economiche: tutto è considerato più importante della ricerca pubblica ed a tutti i settori si destinano, in clima pre elettorale, un po’ di risorse aggiuntive, tranne agli enti pubblici di ricerca.

Ma sono anche problemi di organizzazione, funzionamento e governo degli enti, sempre più stretti nella burocrazia, nel controllo gerarchico e sempre meno dotati di autonomia.

Il nostro impegno come FLC sarà proprio rivolto a modificare e far modificare queste situazioni, in ogni ente, insieme con tutti i lavoratori, di qualunque professionalità, secondo le diverse specificità dei settori, ma con l’obiettivo che l’Italia abbia sempre più bisogno di un sistema di ricerca pubblico di alto livello qualitativo per lo sviluppo globale, cioè culturale, sociale ed economico del paese.

Più saremo a lavorare per questo obiettivo più riusciremo a convincere la politica che non si può più attendere.

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Tutto il mondo è paese, ma l’Europa ci può salvare

Siamo venuti a conoscenza dai compagni del sindacato francese che il Presidente del più grande ente di ricerca francese ha rassegnato le dimissioni. Attacco all’autonomia degli enti di ricerca ed al ruolo pubblico di questi, deriva liberista e allineamento alle logiche di mercato, riducendo il peso della ricerca fondamentale, e precarizzazione del personale sono gli elementi centrali che hanno motivato questa decisione.

Purtroppo questa notizia mostra che non è solo in Italia che avanza il tentativo di stravolgere il ruolo della ricerca pubblica.

Dall’altra parte le notizie che arrivano dalla Commissione Europea ci fanno sperare.

La decisione di far decollare l’European Research Council è ormai presa ed è stato costituito il Consiglio Scientifico che dovrebbe stabilire le modalità con cui finanziare la ricerca di base in tutti i paesi dell’Unione sulla base di valutazione puramente di eccellenza scientifica e senza alcun filtro né burocratico né politico da parte dei governi degli stati membri neppure su quali siano i settori da premiare.

Ancora non sappiamo quanti fondi saranno dedicati alla ricerca di base e quanti invece saranno dirottati a incentivare la tecnologia, come alcuni stati chiedono con forza.

Riteniamo comunque che la nascita dell’agenzia per la ricerca fondamentale possa almeno costituire un esempio ed uno stimolo perché gli stati nazionali si impegnino a mantenere un’alta qualità del sistema della ricerca pubblica.

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La finanziaria 2006

Riportiamo di seguito i dati in milioni di euro presi dalle tabelle allegate alla Legge Finanziaria 2006 che si riferiscono ai finanziamenti agli enti pubblici di ricerca.  

 

Finanziaria 2005

Finanziaria 2006

FFO

1636

1630

ISTAT

141

157

ENEA

199

196

APAT

88

83

ISAE

9

10

ISS

89

85

ISPESL

70

65

INSEAN

4

4

CRA

79

91

I numeri parlano da soli e mostrano che non solo non ci sono i promessi aumenti di finanziamenti agli enti pubblici di ricerca, ma non sono neppure previsti i fondi per i futuri rinnovi di contratto, né per i cambi di comparto previsti dalle leggi vigenti (si veda APAT, ENEA e INAF...).

Inoltre, sempre a livello di finanziamenti, quelli per la ricerca di base (FIRB) sono di nuovo scesi dai 102 milioni di euro del 2005 agli 85 del 2006.

Continua inoltre l’assenza completa dei fondi sia di investimento che di finanziamento per la ricerca in Antartide come già denunciammo e malgrado gli impegni presi dal Presidente del Consiglio e dal Ministro di fronte allo stesso Presidente Chirac.

Per il resto, blocco delle assunzioni, riduzione delle spese per personale a contratto o assegnasti e co.co.co., tagli dei fondi per congressi, eliminazione dell’indennità di diaria, ecc. abbiamo già detto e purtroppo nulla è stato migliorato.

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ENEA: l’immobilismo dei vertici dell’ente continua

Ancora una volta la FLC, attraverso la sua Segreteria Nazionale ed il Coordinamento dell’ente hanno dovuto esprimere il loro disappunto per l’inerzia dell’ente sul rinnovo del contratto di lavoro. Il tempo passa ed i lavoratori continuano ad aspettare così come aspettano i precari, forze indispensabili per il funzionamento dell’ENEA come ente pubblico di ricerca.

Di fronte a tale situazione non possiamo non chiamare tutti i lavoratori alla mobilitazione.

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Appuntamenti

Contro gli attacchi alla Legge 194 all'autodeterminazione delle donne e alla laicità dello Stato.

Manifestazione nazionale a Milano il 14 Gennaio

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