Il 28 marzo 2008 è stata presentata a Roma la proposta programmatica definita a partire da una prima riflessione sullo stato di attuazione della politica sulla conoscenza.
Il nostro Paese ha bisogno di più conoscenza per poter attuare uno sviluppo basato sulla qualità, l’unico possibile.

Sulla base di tale convinzione la FLC, insieme con la CGIL, ha deciso di rileggere il Programma sulla conoscenza preparato tre anni fa per verificarne il livello di attuazione e per rilanciare le priorità da porre all’attenzione di quanti si candidano per il governo dell’Italia.

La situazione economica, insieme allo stato delle istituzioni ed alla condizione di vita dei cittadini, ci inducono a ripetere con forza che il livello di conoscenza presente nel Paese, il rilievo che verrà dato all’istruzione, alla formazione ed alla ricerca saranno l’elemento che potrà fare la differenza e permettere ai cittadini italiani un vero passo avanti nelle loro condizioni di vita, nel livello di democrazia e nello stesso grado di libertà.

Per questi motivi la FLC e il Dipartimento Formazione e Ricerca della CGIL hanno organizzato il 28 marzo a Roma una iniziativa di presentazione della loro Proposta programmatica sulla conoscenza a cui hanno partecipato esperti e lavoratrici e lavoratori in grado di approfondire le diverse tematiche, anche in base alle loro esperienze.

Successivamente incontreremo coloro che si candidano per il governo del paese per presentare loro le nostre richieste.

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L'ARAN ha convocato le organizzazioni sindacali per la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto di comparto. I prossimi incontri si svolgeranno il 9 aprile alle ore 15 e il 10 aprile per l'intera giornata, con la possibilità di proseguire la trattativa anche il giorno 11.

Resoconti degli incontri, documenti e altri materiali nel nostro Speciale CCNL Ricerca 2006/2009.

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In occasione del convegno su “Il Futuro ipotecato! Come se ne esce?” che l’Osservatorio sulla Ricerca ha organizzato per il prossimo 7 aprile, il Segretario Generale della FLC Enrico Panini ha inviato una lettera in cui si sottolinea come sia necessario che le forze politiche scelgano la strada della qualità (ricerca e formazione) per uscire dal declino e realizzare quello sviluppo che il Paese necessita e si merita. La FLC continua a chiedere questo.

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il D.Lgs su Salute e sicurezza nel lavoro, che sarà presto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Si tratta di una svolta per combattere la piaga degli infortuni e delle morti bianche, frutto di un lungo dibattito, che segna un significativo passo in avanti sulla strada della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nel “Testo Unico salute e sicurezza sul lavoro” sono comprese tutte le norme già presenti nel D.Lgs 626, oltre ovviamente una serie di altre misure che già esistono in materia di cantieri, vibrazioni, segnaletica, rumore, amianto, piombo.

Rilevanti le novità contenute nel Testo Unico, che possono determinare una svolta positiva per la realizzazione effettiva di un sistema di prevenzione nei luoghi di lavoro efficace, efficiente, condiviso e partecipato.

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Il 20 marzo scorso la FLC Cgil ha organizzato un incontro delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ISS con la Ministra della Salute, Senatrice Livia Turco, dal titolo: “Prospettive dell’Istituto Superiore di Sanità: Ente Pubblico di Ricerca ed Organo Tecnico-Scientifico del Servizio Sanitario Nazionale”.

Nel corso dell’incontro sono stati presentati i punti programmatici di sviluppo per l’ISS, elaborati nel corso di molte discussioni organizzate dal nostro sindacato.

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Sono trascorsi più di tre mesi dalla sigla della pre-intesa sull’integrativo 2002-2005, contratto ormai scaduto da più di due anni.

Durante l’assemblea-manifestazione presso la Sede Centrale di martedì 1 aprile, il Direttore Generale Ing. Urbani ha fornito dei chiarimenti circa la natura dei ritardi che hanno impedito la firma del contratto integrativo 2002-2005.

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È stata indetta all’insegna di questo slogan l’assemblea aperta a tutto il personale che si è tenuta mercoledì 2 aprile all’APAT. Due i punti all’ordine del giorno:

• piena applicazione del contratto integrativo;
• superamento del precariato.

La FLC Cgil ha così voluto richiamare tutti all’osservanza degli accordi sottoscritti, facendosi interprete del profondo stato di malessere e di disagio dei lavoratori dell’APAT.

Le lavoratrici e i lavoratori dell'APAT nel corso dell'assemblea hanno anche condiviso i contenuti della lettera aperta della FLC Cgil al CdA dell'Ente.

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La FLC Cgil e la UILPA-UR, insieme ai lavoratori precari dell'università e della ricerca, sono state impegnate in questi giorni in un presidio permanente a Roma presso la sede di Palazzo Vidoni della Funzione Pubblica.

L'iniziativa si è resa necessaria per chiedere un intervento chiarificatore da parte della Funzione Pubblica - ufficio UPPA -  rispetto alle recenti posizioni assunte in materia di stabilizzazione e continuità dei contratti di collaborazione.

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CGIL, CISL e UIL hanno chiesto un incontro al Ministro Nicolais su un aspetto specifico della circolare n. 3 del 19 marzo u.s. emanata dal Dipartimento della Funzione Pubblica.

I sindacati confederali, pur apprezzandone il significato e la portata, ritengono che le linee guida emanate con la suddetta circolare dal Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione rischiano di favorire il ricorso al lavoro somministrato. Un fatto, questo, che avrebbe evidenti ricadute sul piano della qualità, dei diritti del lavoro e del servizio pubblico.

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La finanziaria 2008 introduce nuove norme più favorevoli sulle adozioni e affidamenti, modificando e integrando il T.U. sulla maternità/paternità Decreto Dl.vo n. 151/2001.

Dal 1 gennaio 2008 il trattamento spettante in materia di congedo di maternità e congedi parentali ai genitori adottivi o affidatari è stato equiparato a quello dei genitori naturali a prescindere dall’età del bambino adottato o affidato.

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In occasione della prossima consultazione elettorale del 13 e 14 aprile riproponiamo le norme sui permessi sia per esercitare il diritto di voto sia per i lavoratori impegnati nelle operazioni elettorali nei seggi.

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