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Anno III n. 57 del 22 ottobre 2007
   
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Servizi e Rubriche
 

Lunedì 29 ottobre sciopero generale della Ricerca
Manifestazione a partire dalle ore 10.00 a Roma
presso il Dipartimento della Funzione Pubblica a palazzo Vidoni

 

Le motivazioni dello sciopero: contratto, precariato, risorse per la ricerca

Lunedì 29 ottobre sciopero generale della Ricerca per rivendicare il rispetto dei diritti contrattuali e per modificare una legge finanziaria che non investe sulla ricerca e sul lavoro.

A due mesi dalla scadenza del primo biennio contrattuale non è ancora stato emanato l’Atto di indirizzo, necessario per l’avvio delle trattative.
Le responsabilità del Comitato di Settore sono gravissime.
La vicenda contrattuale si complica a fronte di una finanziaria che, seppur tardivamente e dopo una forte iniziativa sindacale, garantisce le risorse per il rinnovo del biennio 2006-2007 contrattuale, ma le nega per il 2008-2009, rendendo disponibile, provocatoriamente, solo la copertura dell’indennità di vacanza contrattuale.
E’ un attacco esplicito ai diritti contrattuali di milioni di lavoratori pubblici.
Nessun investimento è inoltre previsto nella prossima legge finanziaria 2008 per dare attuazione all’Intesa sulla conoscenza.

In tema di riduzione del precariato, invece di sostenere il processo di stabilizzazione avviato nel 2007, estendendolo anche al lavoro atipico e non solo ai tempi determinati, la finanziaria introduce norme restrittive e peggiorative.

FLC Cgil, insieme a Cisl e Uil, ha presentato precisi emendamenti per una profonda modifica della Legge Finanziaria. Ma stando così le cose ci sono mille e una ragione per lo sciopero del 29: centinaia di ricercatori, tecnici, amministrativi e giovani precari degli Enti Pubblici di Ricerca daranno vita a una manifestazione a partire dalle ore 10.00 davanti a Palazzo Vidoni, sede del Dipartimento della Funzione Pubblica.

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Contratto ricerca: le priorità della FLC

Nei prossimi giorni inizierà il lavoro di costruzione della piattaforma contrattuale 2006-2009.

La FLC Cgil ha avviato da tempo una discussione al proprio interno con l’obiettivo di individuare le priorità per il prossimo rinnovo contrattuale.
Estensione dei diritti, rafforzamento della contrattazione integrativa, soprattutto a livello locale, riduzione del precariato, sostegno al lavoro tecnico e valorizzazione professionale dei giovani ricercatori e tecnologi sono i temi centrali che la Flc Cgil indica per un rinnovo contrattuale di qualità.

Il raggiungimento di questi obiettivi richiede l’investimento di risorse aggiuntive nel quadriennio, che fin d’ora rivendichiamo dal Governo, in grado di sostenere la qualità e l’impegno dei lavoratori degli Enti di Ricerca.

Il prossimo rinnovo contrattuale negli Enti Pubblici di Ricerca sarà particolarmente impegnativo anche perché dovremo definire le norme per l’ingresso dell’Enea nel comparto della ricerca e perché dovremo individuare risposte positive alle sofferenze professionali e salariali presenti nel comparto.

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Elezioni RSU: l’importanza di votare FLC Cgil

La FLC si sta adoperando perché tutti siano messi nelle condizioni migliori per poter votare.

Dal 19 al 22 novembre circa 20.000 addetti del comparto della Ricerca saranno chiamati a eleggere le RSU.

Si voterà in oltre 180 sedi, alcune di queste con pochi addetti altre con centinaia di operatori, ma non in tutte quelle che avremmo voluto.
Votano per la prima volta - grazie soprattutto all'impegno della CGIL e della FLC - lavoratrici e  lavoratori con contratto a tempo determinato.

La FLC è  impegnata ad aumentare le materie di contrattazione  integrativa per dare più potere alle RSU che potranno così assicurare - in tutti i luoghi di lavoro -  maggiore trasparenza, diritti, valorizzazione delle competenze.
E' importante andare a votare per dare un’ampia legittimazione a chi si candida a contrattare e a rappresentare tutti i colleghi sul luogo di lavoro.

Il voto alle liste FLC Cgil - l'organizzazione che da più tempo e con maggiore coerenza  si è battuta per la valorizzazione della ricerca pubblica, la fine del precariato e contro la riduzione delle risorse - accresce la forza del sindacato per ottenere un giusto contratto e modifiche alla legge finanziaria.

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Finanziaria 2008: la ricerca pubblica non può aspettare

La Legge Finanziaria 2008, ha già frustrato le attese del mondo della ricerca pubblica emerse a seguito della sottoscrizione tra le parti sociali e il Governo de L’intesa per un’azione pubblica a sostegno della conoscenza. In particolare il Governo non è coerente per la parte relativa alla “necessità di rivedere il sistema di finanziamento”. In Finanziaria per interventi diretti a sostegno della ricerca pubblica viene individuata una spesa aggiuntiva di circa 113 milioni di euro, di cui 3 per l'INSEAN, 30 per l’ISFOL, e 80 nelle disponibilità del MiUR per gli enti da esso vigilati.

Ben più consistenti gli sforzi in favore di imprese che investiranno in R&I. Nello specifico si segnala l’aumento delle percentuali (dal 10 al 40) e i valori unitari (dai 15 a 50 mln) dei crediti di imposta per costi in R&I riferiti a contratti stipulati con università ed EPR. Se questo sia il modo giusto per incentivare l’investimento privato in R&I ce lo dirà il tempo. Ma la ricerca pubblica non può aspettare l’iniziativa dei privati, per qualificare la propria missione ha bisogno di maggiori e più certe risorse qui e ora.

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Precariato: la finanziaria 2007 va rispettata pienamente

La Finanziaria 2007 ha introdotto alcune norme per la stabilizzazione dei lavoratori precari in possesso di precisi requisiti. La Direttiva n. 7 del Dipartimento Funzione pubblica, dopo un confronto durissimo con le organizzazioni sindacali, ha avviato questo processo. I problemi aperti sono però ancora molti. In alcuni enti le amministrazioni non hanno ancora pubblicato le graduatorie e rifiutano di riconoscere ai lavoratori l’anzianità complessiva. Inoltre, in un recente parere, la Funzione pubblica propone una lettura infondata della Direttiva, che sembrerebbe limitare ulteriormente anche la platea dei tempi determinati. Questa situazione è inaccettabile. La FLC è impegnata affinché tutti i precari con contratto a tempo determinato, anche se le proroghe sono successive al 29 settembre, rientrino nel canale della stabilizzazione.

Inoltre, le risorse stanziate dalla Finanziaria 2007 non sono ancora state assegnate mentre quella per il 2008 non prevede nulla. Per tutte queste ragioni sciopero e manifestazione il 29 Ottobre davanti al Dipartimento Funzione pubblica.

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Precariato. No alle esclusioni

Sul precariato occorre più decisione: i tanti assegnisti e co.co.co. che operano da tanti anni non possono essere tagliati fuori da tutte le opportunità.
I lavoratori interessati alla stabilizzazione sono circa 3.600, quasi un terzo degli attuali precari.

Nella stabilizzazione dei precari avviata con la Finanziaria 2007 non sono compresi, infatti, migliaia di lavoratori con contratti di natura diversa dal tempo determinato. Si tratta di ricercatori, tecnologi, tecnici, amministrativi che hanno spesso titoli e anzianità maggiori dei loro colleghi che avranno l’opportunità di essere stabilizzati. A fronte di ciò, come FLC unitariamente a CISL e UIL, abbiamo lanciato una campagna per l’estensione delle stabilizzazioni ai precari attualmente esclusi. Oggi, di fronte ad una Finanziaria per il 2008 assolutamente insufficiente, che non prevede nulla per il precariato, abbiamo richiesto una norma specifica che completi e renda effettivo per tutti i precari il processo di stabilizzazione. Non è tuttavia sufficiente. Infatti, come previsto nell’intesa sulla conoscenza, da noi fortemente voluta, è necessario definire anche un nuovo sistema di accesso che preveda un percorso di tenure track per i giovani ricercatori in formazione affinché il precariato non si riproduca in futuro.

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La Carta Europea del ricercatore deve valere anche in Italia

Quasi tutti i Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca diedero la loro adesione alla Carta europea dei ricercatori. Praticamente nessuno ha iniziato però a metterla in atto!

Oggi l’attuazione della Legge di riordino degli Enti vigilati dal MiUR può essere l’occasione per considerare i ricercatori persone dotate di autonomia, con possibilità di partecipare alla programmazione ed al governo degli Enti, col diritto di essere valutati, sia al momento del reclutamento sia per la carriera, solo in base alle proprie competenze e di avere una prospettiva di lavoro stabile.
Ci aspettiamo però che il Governo, che ha fatto proprio un ordine del giorno che lo impegnava ad estendere quei principi a tutti gli Enti di ricerca, qualunque fosse il Ministero vigilante, sia coerente con tale impegno.

Senza autonomia non è possibile svolgere buona ricerca e senza ricerca il paese è fermo.

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Il riordino degli enti di ricerca

Entra in vigore il 25 ottobre la delega per il riordino degli Enti di ricerca vigilati dal MiUR. La FLC si è battuta fin dalla scorsa legislatura perché agli Enti Pubblici di Ricerca venisse data piena autonomia, secondo i dettami della Costituzione, ed essi potessero operare per l’avanzamento delle frontiere della conoscenza e per il bene del Paese sulla base della loro missione. Abbiamo sempre affermato che gli Enti devono essere liberati dai vincoli della burocrazia, della gerarchia e del controllo politico e sottoposti solo alla valutazione.

Ora che la legge è in vigore ci aspettiamo che rapidamente il Ministro della ricerca emani i Decreti di riordino degli Enti, in particolare del CNR che da troppo tempo sta aspettando, dell’INAF, oggi commissariato, dell’INGV, anch’esso organizzato in modo da impedire ogni espressione libera da parte del personale.

La FLC opererà, nelle sedi di propria competenza, perché le aspettative del personale abbiano finalmente una risposta.

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Le Conferenza di Produzione

Continuano negli Enti di ricerca le Conferenze di Produzione organizzate dalla FLC. Dopo ICRAM e INFN è stata la volta di ISPESL e INAF (la sintesi dei lavori della conferenza dell’Inaf, che inizia oggi, sarà disponibile sul sito nei prossimi giorni). Tutte iniziative che hanno registrato una fortissima partecipazione. Ma molte altre ce ne saranno nei prossimi giorni.

In tutte sono i lavoratori ad essere protagonisti: sono loro che, operando negli Enti, ne conoscono tutti i limiti, le potenzialità, le ricchezze e le debolezze. Sono loro che possono, con piena competenza, fare il quadro della situazione e proporre i cambiamenti, spesso rilevanti ed urgenti.
Le proposte vengono rivolte a chi può dare una risposta, il Ministro vigilante o persona da lui delegata.

La FLC si fa carico di far parlare i lavoratori e di collegare le loro richieste con quelle di tutto il mondo della ricerca.

La FLC, insieme con i lavoratori, si farà anche carico di verificare che agli impegni seguano i fatti.

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La “vicenda” del PRIN

Speriamo proprio che il Ministero riesca a dare soluzione alla vicenda dei Progetti di Rilevanza Nazionale i cui bandi stanno per scadere e che tante aspettative avevano prodotto prima dell’emissione dei bandi e tanti problemi stanno provocando ora ai ricercatori degli Enti.

Questi possono costituire solo una unità per progetto o possono afferire ad unità universitarie. Già questa è una grossa limitazione.
In conseguenza di un’interpretazione degli uffici del Ministero i tecnologi si vedono rifiutare la domanda con la motivazione che essi non avrebbero gli stessi diritti dei ricercatori. Sarebbe bene che la burocrazia imparasse a leggere ed a rispettare i contratti di lavoro. I quali non attribuiscono funzioni diverse ai tecnologi rispetto ai ricercatori.

Inoltre, per interpretazioni delle università, molti ostacoli vengono frapposti ai precari in tutti i casi in cui il loro contratto o assegno abbia una durata inferiore a quella del progetto. A questo riguardo sarebbe bene che tutti ci ricordassimo che la ricerca migliore è sempre stata prodotta nella età più giovane, proprio quella in cui in Italia si può essere (non per scelta delle persone) di fatto solo precari.

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Brevissime

Protocollo sul welfare. I risultati del referendum. Una grande prova di democrazia.
Finanziaria 2008. Le ragioni della nostra delusione.
CRA. Tabelle di equiparazione del contratto integrativo. La FLC Cgil non firma.
ANSAS. Sul futuro dell’Agenzia un incontro tra Sindacati e Governo.
INFN. Un comunicato della FLC su stabilizzazioni, precariato e polizze Ina dopo un incontro al Ministero.
INRAN. Situazione preoccupante. Un comunicato della FLC.
ISPESL. La FLC non firma l’ipotesi di contratto integrativo.
Plutonio in Basilicata. Sui presunti traffici un comunicato dei sindacati dell’Enea.
Concorsi Ricerca. I bandi in Gazzetta Ufficiale n. 76, 77, 78,79, 80, 81, 82 e 83.

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