Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
Direttore responsabile Ermanno Detti
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Anno I n. 17 del 17 novembre 2005
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Il perché dello sciopero del 25 novembre

Il 25 novembre tutto il Paese si fermerà. La proclamazione di uno sciopero generale da parte di tutte le Confederazioni dovrebbe essere qualcosa che segnala anche al Governo più sicuro di sé che sta sbagliano e non poco.

I motivi dello sciopero espressi dalla CGIL sono il giudizio negativo sulla finanziaria che questo Governo sta varando, ma insieme la forte richiesta di una politica equa e di sviluppo. 

Nel Direttivo Nazionale della FLC dello scorso 8 novembre, è stato approvato un ordine del giorno che esprime in modo chiaro le motivazioni della nostra categoria.

Testo dell'o.d.g.
"Il Comitato Direttivo nazionale FLC Cgil esprime un giudizio preoccupato e assolutamente negativo sulla Legge Finanziaria in corso di predisposizione.  Sul piano generale, si propongono opzioni elettoralistiche destinate a catturare il consenso di precisi gruppi e segmenti sociali, mentre vengono ulteriormente
e drasticamente ridotte le risorse necessarie ai sistemi di welfare. Particolarmente grave e punitivo, anche per l'esplicito connotato politico di ritorsione verso l'opposizione all'indomani delle elezioni  amministrative, appare il taglio agli enti locali, destinato a incidere seriamente sulla qualità della vita dei cittadini, sulle prestazioni sociali  e sull'aumento della tassazione. Ma è l'intero impianto della Legge, nuovamente caratterizzato da una disinvolta carenza di copertura, rispetto alla quale si propongono misure non credibili, a porre le basi di un'ulteriore deterioramento dei conti pubblici.

Il Comitato Direttivo FLC considera inaccettabile che tra le misure correttive, ormai tre in un solo mese, il Governo consideri anche solo l'ipotesi di fare slittare l'applicazione  dei contratti del Pubblico Impiego al 2006, mentre la maggioranza di Governo sottrae 500 milioni di euro al disastrato bilancio per  riservarli alle regalìe del Presidente del Consiglio e dei partiti di Governo. Si conferma inoltre nell'impianto della Finanziaria l'ormai evidente ed esplicita linea di attacco al sindacato tutto,  costruita attraverso la sistematica assenza di interlocuzione su qualsiasi argomento, l'unilateralità delle decisioni, la messa in discussione degli accordi sottoscritti, finalizzata a sottrarre credibilità e spazi di agibilità al movimento sindacale. Nei nostri settori la situazione è gravissima: continua la sotterranea opera di demolizione dei sistemi pubblici di istruzione, formazione e ricerca attraverso il taglio delle risorse e lo strangolamento delle istituzioni, che vengono messe in condizione di non  potere operare, mentre si dirottano quote crescenti di finanziamento pubblico verso  scuole e università private e confessionali.  Se da un lato siamo di fronte alla palpabile necessità di un'operazione di reclutamento straordinario per fare fronte al progressivo invecchiamento dell'organico, dall'altro si impone  invece un giro di vite sul personale che avrà  come conseguenza  la riduzione del 40%, nel 2006, delle prestazioni precarie, cacciando decine di migliaia di persone  dal lavoro. E proprio la precarietà del lavoro rappresenta ormai la frontiera avanzata dell'impegno di tutela della FLC, rispetto a cui il CD ribadisce la necessità prioritaria di realizzare da subito in  tutte le strutture dell'organizzazione una più alta capacità di rappresentanza diretta e di titolarità  negoziale.

Il segnale che viene dalla Finanziaria verso i settori dell'istruzione, formazione e ricerca  è netto ed  esplicito, in perfetta continuità con la disastrosa e colpevole gestione del Ministero da parte del ministro Moratti, prima responsabile del degrado del sistema pubblico.

Il CD FLC ritiene perciò necessario che lo sciopero generale del 25 novembre realizzi un forte e visibile momento di protesta; sollecita un' ampia informazione in merito ai contenuti della Legge tra i lavoratori; invita tutte le strutture FLC ad un impegno straordinario affinché lo sciopero  testimoni la contrarietà dell'intero Paese al sacco sistematico delle risorse pubbliche".

Per quanto riguarda specificatamente il settore ricerca lo sciopero sarà di quattro ore. Scarica il volantino

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Il contratto della ricerca

Nella riunione di trattativa sul rinnovo del contratto della Ricerca del 9 novembre è stata presentata da parte della delegazione dell'ARAN una nuova bozza.

La prossima riunione è prevista per il 21.

In tale occasione verranno presentate le proposte della FLC di modifiche e di integrazioni della bozza ricevuta. In particolare sul precariato, sulle relazioni sindacali, sui criteri di definizione delle tabelle equiparative e sull'opportunità di sviluppo professionale per tutti i profili.

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I tagli alla ricerca

In attesa di conoscere il testo finale della legge finanziaria, dopo aver già dato nello scorso numero di queste news le nostre valutazioni che più negative non potrebbero essere, continuiamo a scoprire nuove e tristi novità.

Tra queste, la scomparsa dei fondi per il Progetto Antartide ed il taglio consistente dei fondi per la ricerca di base (FIRB) destinati ad essere totalmente cancellati nel 2007. Quindi sempre di più, per non dire solo, ricerca richiesta dal mercato perché pagata da questo.

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Analfabetismo e fuga dei cervelli

E' stato presentato il 14 novembre il risultato di una ricerca del Prof. Saverio Avveduto nell'ambito dell'Università di Castel Sant'Angelo per l'Educazione Permanente. Tra le altre interessanti notizie relative all'arretratezza nell'Italia di oggi, quella più significativa per il mondo della ricerca è la seguente. Dai dati dei censimenti si può dedurre una piramide educativa la cui base, relativa alla percentuale di persone che hanno solo la licenze elementare, si va nel tempo allargando soprattutto nel Mezzogiorno. Invece il vertice, costituito dai laureati, tende nel Sud d'Italia a scomparire, non perché i laureati siano pochi, ma perché sono costretti ad andarsene o nelle regioni del nord o come succede per i giovani ricercatori fuori dal nostro paese.

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Ancora sul precariato

Non è un caso che in ogni numero ne parliamo, perché se questo problema non verrà al più presto affrontato e condotto a soluzione, sarà la fine della ricerca pubblica italiana.

Per questo motivo siamo stati presenti come FLC Cgil alla riunione del Coordinamento dei precari della ricerca portando lì le nostre scelte e le azioni fin qui realizzate.

Continueremo ad operare in questa direzione, coinvolgendo i precari di tutti gli enti e costruendo tutte le opportune alleanze che possano rendere vincente il percorso.

Nella stessa linea siamo stati invitati a partecipare all'assemblea che si è tenuta presso il Centro Sociale El Pueblo per sottolineare gli elementi comuni del precariato della ricerca con il resto del mondo precario, insieme a quelli specifici.

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CNR: commissioni esaminatrici dei concorsi per ricercatori e tecnologi

Dopo 15 mesi dalla scadenza dei bandi il CNR ha finalmente pubblicato le commissioni per i concorsi ex art. 64.

Ci auguriamo che i lavori delle commissioni si concludano nei tempi prescritti e che finalmente anche questo fondamentale articolo del contratto, scaduto ormai da 47 mesi, venga applicato fornendo a ricercatori e tecnologi la possibilità di essere valutati per la progressione di carriera.

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CRA: prospettive di riordino

Il 9 novembre si è svolta la riunione del Coordinamento Nazionale del CRA per esaminare la proposta di riordino della rete scientifica presentata dal CdA dell'ente. Visti i contenuti della proposta, il Coordinamento ha deciso di convocare una assemblea nazionale di tutto il personale del CRA per il giorno 22.

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ISS: linee di intesa per il reclutamento

Ci sembra molto importante il testo di protocollo di intesa tra le OO.SS. e la Presidenza e Direzione generale dell'Istituto Superiore di Sanità che, se dalle parole si passerà ai fatti, segnerà una chiara inversione di tendenza sul precariato e il reclutamento del personale. Questo protocollo, siglato lo scorso luglio, diviene ora materiale su cui sviluppare la politica dentro l'ente.

Per la prima volta infatti l'Istituto individua la necessità di operare perché sia definito correttamente il percorso di formazione del personale che aspira ad essere assunto, ponendo fine alla proliferazione di figure che operano nell'ente senza una posizione lavorativa strutturata. Questo potrà avvenire trasformando gli attuali co.co.co. in tempi determinati e, terminata la triste fase del blocco delle assunzioni, in rapporti di lavoro stabili.

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L'ISS si interroga su ricerca e sanità pubblica

Si è tenuto il 17 novembre presso l'Istituto Superiore di Sanità un interessante convegno organizzato dalla FLC dell'ente su "La Ricerca scientifica, la Sanità pubblica, l'Istituto Superiore di Sanità".

Nel convegno si è partiti dalla storia dell'Istituto fin dalla sua nascita per riaffermare la validità della scelta di mantenere collegati nella stessa realtà e, spesso, addirittura nelle stesse persone, lo sviluppo di ricerche scientifiche di eccellenza con il ruolo di consulenza e controllo per lo Stato.

E' chiaro che una scelta del genere crea possibili conflitti. Nel convegno sono state in particolar modo sottolineate le difficoltà dovute all'ingerenza dei governi che, in troppe occasioni ed ora soprattutto, cercano di imporre linee politiche sulla ricerca. Queste ingerenze, insieme con riforme e regolamenti che poco hanno a che fare con le modalità con cui la ricerca viene sviluppata, hanno fortemente indebolito l'autonomia dell'ente e, di conseguenza, quella dei gruppi e dei singoli lavoratori della ricerca. Questo è il primo punto su cui è necessario impegnarsi perché un ente che non è autonomo non può svolgere attività di ricerca.

La franca discussione che si è svolta e che dovrà continuare con il massimo coinvolgimento del personale tutto è perfettamente in linea con l'azione che, come FLC, stiamo portando avanti per definire le linee principali di organizzazione dei singoli enti di ricerca e dell'intero sistema  e per ottenere le necessarie scelte politiche.

Anche in questo convegno ha avuto ampio spazio il problema del precariato, nell'Istituto ancora massicciamente presente, la cui persistenza indebolisce questa realtà così come le altre del settore.

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Brevissime

Concorsi Enti Pubblici di Ricerca. 
In Gazzetta Ufficiale i bandi (n. 87 - nn. 88, 89, 90).

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