Conoscenza News ::::: la newsletter della FLC CGIL
Direttore responsabile Ermanno Detti
Periodico telematico a cura della FLC Cgil  
Via L. Serra 31, 00153 Roma - 06 585480 - fax 06 58548434
per contatti conoscenzanews@flcgil.it
Anno I n. 25 del 15 dicembre 2005
Editoriale
Notizie
Servizi e Rubriche

Il punto sugli eventi del 2005

Con questo numero terminano le news sulla ricerca del 2005. Ci rivedremo nel 2006 nella settimana dopo l'Epifania. Cogliamo l'occasione per fare brevemente il punto su quanto è avvenuto in quest'anno.

Sicuramente il risultato positivo più importante è la sottoscrizione dell'ipotesi di contratto nazionale di lavoro per il settore ricerca avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 dicembre. E' un contratto che aspettavamo ormai da quasi 4 anni e per il cui rinnovo la FLC si era impegnata massicciamente con iniziative, mobilitazioni e richieste di interventi della Confederazione.

Sui contenuti rinviamo alla nota del vice segretario nazionale Marco Broccati che nell'ultimo direttivo nazionale si è meritato un sentito applauso per l'impegno e l'intelligenza con i quali, insieme alla delegazione trattante, ha condotto i rapporti sia con l'ARAN che con il Comitato di Settore e le altre organizzazioni sindacali.

Ora siamo in attesa del parere della Corte dei Conti per arrivare, speriamo, il prima possibile alla firma definitiva ed all'attuazione del contratto in tutte le sue parti, a cominciare da quella economica con gli arretrati spettanti al personale.

Questo contratto contiene tali innovazioni, sia rispetto alle normative vigenti che ai contratti precedenti, che non possiamo non aspettarci un controllo "occhiuto" e non certo benevolo da parte dei revisori.

Rimane ancora da rinnovare il contratto dell'ENEA che non può più aspettare e, dopo la firma definitiva del contratto ricerca, occorre portare a compimento la difficile azione per costruire le tabelle equiparative per coloro che entrano nel nostro comparto.

Altro evento importante di questo anno è la "gestazione". Siamo infatti vicini alla nascita del nuovo e grande soggetto sindacale, la FLC,  che vede come nucleo di partenza scuola, università, ricerca e alta formazione artistica e musicale. E' stato un percorso non agevole e che ha richiesto grande lavoro e grande disponibilità reciproca, ma ricco di grandi potenzialità: la ricerca, un settore numericamente piccolo e abbastanza frammentato, si trova oggi accanto a settori ben più numerosi e molto più coesi ed organizzati come la scuola.

Ma noi abbiamo ritenuto e continuiamo a ritenere di essere fondamentali. Senza la ricerca la federazione della conoscenza non può esistere, perché è dalla ricerca che ha origine la conoscenza che poi sarà trasmessa. Accanto a questa "presunzione" osserviamo anche che dall'unificazione hanno già cominciato a derivare per la ricerca dei benefici: molte iniziative di settore o territoriali che abbiamo attuato o che sono in cantiere hanno sicuramente avuto una risonanza ed un eco maggiore che non nel passato (pensiamo come semplice esempio all'iniziativa in Liguria di cui abbiamo parlato nello scorso numero) ed anche il ruolo del nostro settore nella Confederazione è cresciuto fino ad essere uno degli elementi centrali del programma per il prossimo Congresso. Quindi occorre solo andare avanti nel migliore dei modi.

Detto questo, il resto è tutto negativo.

Sull'azione del Governo, che arriverà al suo compimento con questa Finanziaria, abbiamo più volte parlato. Tagli dei finanziamenti, blocco delle assunzioni, aumento del precariato, giovani che se ne vanno, attacco all'autonomia degli enti, controllo politico del sapere e potremmo andare avanti.

In molti enti (per fortuna non tutti) per il modo di operare dei presidenti e degli organi di governo abbiamo verificato la difficoltà di mantenere corrette relazioni sindacali e di contrastare la deriva burocratica e gerarchica che si sta sempre più diffondendo. APAT e CNR sono due esempi di realtà in cui la riorganizzazione sta rendendo  sempre più difficile il rispetto della loro stessa missione, nel primo caso di Agenzia indipendente per la protezione dell'ambiente e nel secondo di massimo ente pubblico di ricerca.

Il 2006 ci vedrà continuare a portare avanti le nostre idee sul ruolo della ricerca pubblica e ad impegnarci per la tutela di tutti i lavoratori.

E' con questo impegno che, nel lasciarvi alla lettura delle altre notizie, vi facciamo i nostri migliori auguri per le prossime festività.

Torna su

ENEA: le elezioni delle RSU

Anche in questa tornata per le elezioni delle RSU, come già nel 1999 e nel 2002, la CGIL si afferma come il primo sindacato in ENEA, superando di gran lunga in termini di voti il proprio numero di  iscritti.

Rispetto però allo straordinario successo del 2002, questa volta registriamo una flessione in termini di voti che non consente di esprimere un giudizio positivo sul nostro pur consistente risultato; una parte del nostro elettorato della volta scorsa ha probabilmente preferito esprimere un voto di "protesta" convogliandolo su liste autonome, non presenti nel 2002.

E' comprensibile come una fase così confusa e delicata come quella vissuta dall'Ente in questi ultimi anni abbia prodotto disorientamento ed amarezza; in particolare nel più grande Centro ENEA (Casaccia) questa situazione appare amplificata, con il Sindacato Confederale che, complessivamente, è al di sotto della media nazionale.

In alcuni Centri il nostro risultato è sostanzialmente identico a quello della volta precedente, in altri segna degli arretramenti, talvolta anche molto consistenti: nostri eletti sono comunque presenti in 11 dei 13 Centri ENEA.

Ringraziamo i nostri iscritti per l'impegno profuso ed i nostri elettori per il consenso comunque accordatoci e rinnoviamo il nostro impegno per affrontare le questioni ancora aperte in questa delicata fase di transizione dell'ENEA: contratto 2002-2005 secondo le linee guida FLC Cgil; riorganizzazione dell'Ente e ridefinizione della sua "mission"; ingresso dell'ENEA nel Comparto degli EPR a partire dal 1° gennaio 2006; avvio di un programma straordinario di stabilizzazione dei precari.

Torna su

CNR: accordi sottoscritti 

Il 6 dicembre è stato sottoscritto un accordo concernente le seguenti materie:

  1. Personale a tempo determinato - Contratti in scadenza
  2. Assunzioni di cui alla Legge n. 68/1999
  3. Concorso interno operatore tecnico VI livello
  4. Art. 53 prima applicazione a regime
  5. Art. 54 applicazione a regime
  6. Attuazione del disposto dell'art. 9, commi 3 e 4, del Ccnl del 21/02/2002 (secondo biennio)

Ci soffermiamo qui sul punto relativo ai contratti a tempo determinato mentre l'approfondimento ed i commenti agli altri punti verranno dati successivamente.

Come già reso noto, il CNR ha assunto l'impegno di prorogare i contratti a tempo determinato finanziati da fondi ordinari, previa specifica richiesta dei Direttori/Dirigenti responsabili, sino al completamento del periodo di cinque anni consentito dalla normativa vigente. La disponibilità del CNR al completamento del quinquennio concerne tutti i contratti che soddisfano i suddetti requisiti, via via che essi andranno in scadenza, e non soltanto a quanti sono in scadenza al 31 dicembre dell'anno in corso.

Per questi, comunque, è importante che i Dirigenti/Direttori interessati che non avessero ancora provveduto segnalino in tempi rapidi alla struttura centrale l'esigenza del mantenimento in servizio dei titolari dei contratti a termine in relazione all'esigenza di tener fede alle attività programmate.

La FLC accoglie con favore l'accettazione delle richieste sindacali da parte dell'Ente. La proroga dei contratti in essere avviene in un contesto nient'affatto favorevole per quanti, talvolta da lungo tempo, contribuiscono attivamente allo sviluppo delle attività programmate dall'Ente. Infatti, il blocco delle assunzioni a tempo indeterminato rende la reiterazione nel tempo delle assunzioni a termine una misura necessaria per assicurare la copertura di mansioni che sarebbero spesso da ricondurre a carattere di stabilità.

Anche per tale ragione, di là dalla pregevolezza dell'intesa raggiunta, la FLC ha riproposto la propria contrarietà alle  modalità adottate dall'Ente in caso di rinnovi di contratti a termine non prorogabili o di stipula di successivi contratti a tempo determinato con la stessa persona, quali quelli finanziati da fondi derivanti da contratti esterni.

In tali casi, il CNR osserva pedissequamente quanto disposto dall'art. 5 del D. Lgs. 368/2001. Esso prevede che, nel caso di una nuova assunzione a termine, si debba prevedere un periodo di sospensione di 10 o 20 giorni (a seconda che il precedente contratto a termine sia di durata inferiore o superiore ai 6 mesi). Qualora non si rispettino questi termini, nei settori privati il lavoratore potrebbe ottenere in giudizio la conversione del contratto a termine in un contratto a tempo indeterminato. Per le pubbliche amministrazioni, ciò non è in alcun caso possibile, in quanto, ai sensi dell'art. 36 del D. Lgs. 165/2001, in attuazione dell'art. 97 della Costituzione, la violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori, da parte delle pubbliche amministrazioni, non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni.

Paradossalmente, i problemi potrebbero porsi proprio nel caso in cui le assunzioni a termine anziché essere continuative, fossero intervallate da un periodo di sospensione. L'art. 36 d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165, infatti, consentirebbe al lavoratore assunto reiterativamente a termine, ma con periodi di sospensione, di chiedere il risarcimento dei danni subiti per gli intervalli non lavorati.

Per tali ragioni, la FLC ritiene, ed è tornata a sollecitare l'Ente a modificare la propria posizione, che non sussista alcuna condizione oggettiva tale da comportare la necessità di prevedere periodi di sospensione alcuna tra successivi contratti a termine.

È stata inoltre sottoscritta un'ipotesi di contratto collettivo decentrato nazionale concernente la formazione del personale che sposta al 2006 le risorse già stanziate per il 2005, in aggiunta a quelle previste per il 2006, nella prospettiva di concordare nuove tipologie d'interventi.

Continuano, inoltre, le prese di posizione della FLC sull'alienazione di parte del patrimonio immobiliare da parte del CNR decisa con troppa velocità senza alcuna seria analisi.

Torna su

Carta europea dei ricercatori

Si è svolta il 13 dicembre l'iniziativa di adesione degli enti di ricerca alla Carta europea della ricerca .

Il Professor Paganetto, commissario dell'ENEA, che ha coordinato l'iniziativa, ha espresso la sua intenzione di considerare questa giornata non come quella di un evento mediatico, ma come un segnale di volontà da parte sua e, speriamo, di tutti i firmatari della Carta di verificare la rispondenza dell'organizzazione dell'ente alle linee indicate dalla Commissione Europea per attuare in tempi brevi tutte le modifiche che dovessero essere necessarie.

Come FLC prendiamo alla lettera questo impegno e indicheremo velocemente ai singoli enti quali punti risultano da modificare.

Torna su

APAT: l'arroganza della Direzione non ha limiti

Ancora una volta la Direzione dell'APAT ha proceduto unilateralmente, all'attribuzione degli incarichi di livello dirigenziale ed all'assegnazione del personale nelle rispettive Unità e ciò in spregio delle norme contrattuali, della dignità dei lavoratori, trattati come semplici numeri, e delle prerogative del sindacato.

L'atteggiamento della Direzione APAT è inaccettabile, sia nel metodo che nel merito: infatti, i criteri che danno origine all'assegnazione del personale devono essere oggetto di contrattazione, mentre l'individuazione dei responsabili della struttura, effettuata senza la definizione con le OO.SS. dei criteri dell'articolazione delle posizioni organizzative, appare talvolta priva di una logica di coerenza fra incarico e curriculum.

Le OO.SS. hanno chiesto la revoca delle decisioni assunte dalla Direzione, ed hanno  lanciato lo stato di agitazione.

Nel corso dello stato di agitazione si è cercato di rendere "visibile" il disagio e la protesta dei lavoratori attraverso la collocazione di manifesti, striscioni, scritte.

Ogni sera, però, gli striscioni sono stati fatti puntualmente rimuovere dalla Direzione che è addirittura arrivata alle minacce verbali di "sanzioni disciplinari".

Invece di affrontare i tanti e sostanziali problemi che abbiamo di fronte, l'unica iniziativa della Direzione è dunque quella di cercare di mantenere una parvenza di ordine "estetico" e di formale disciplina.

E questo non è altro che l'ultimo episodio che dimostra una evidente inadeguatezza e una insopportabile arroganza della Direzione APAT.

Non è ovviamente lecito sperare che ci sia, almeno una volta, un atto di responsabilità che eviti all'APAT ulteriori momenti di tensione.

Ma è ormai tempo di affermare con forza che: chi si è mostrato inadeguato, passi la mano.

Torna su

Due slogan per il mondo della ricerca

Dare spazio ai giovani e liberare la ricerca sono stati i due slogan che hanno contraddistinto l'iniziativa del 5 dicembre al Dipartimento di fisica dell'Università La Sapienza organizzata per festeggiare i 75 anni del Professor Carlo Bernardini.

Dare concretezza a questi slogan e derivarne implicazioni a livello di un programma politico sarebbe un bell'esercizio da compiere nel 2006.

Torna su

Brevissime
  • Concorsi Enti Pubblici di Ricerca. 
    In Gazzetta Ufficiale i bandi (nn. 94, 95 e 96)

Torna su

RIPRODUZIONE RISERVATA
Per consultare i numeri arretrati della nostra newsletter,
nelle edizioni scuola, università e ricerca clicca
qui.

Chi non fosse interessato alla nostra news, può mandare una e-mail a
conoscenzanews@flcgil.it con oggetto "basta news".