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Anno II n. 56 del 2 ottobre 2006
   
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OECD - Education at a glance2006.  Più domanda d’istruzione, meno risorse

Il rapporto annuale dell’OECD sulla qualità e sui livelli dell’educazione nei paesi aderenti

conferma alcune tendenze riscontrate negli anni passati: crescita del tasso di popolazione che consegue gli studi superiori, aumento degli iscritti all’istruzione superiore, positiva relazione tra titolo di studio e benefici sul piano economico e sociale. Un quadro complessivo di domanda d’istruzione che, però, non può far dimenticare l’alto tasso medio di drop-out, i risultati negativi per ampie fasce di quindicenni sulle competenze alfabetiche e matematiche, la difficoltà riscontrata in molte realtà, tra cui l’Italia, a coniugare qualità ed equità, a cui si accompagna, per molti paesi, una decrescita delle spesa pubblica negli anni tra il 1995 e il 2003. Secondo l’Internazionale dell’Educazione (www.ei-ie.org) da questi dati emerge l’assenza di un chiaro messaggio da parte dell’OECD sul fatto che investimenti pubblici al sistema pubblico d’istruzione sono essenziali per la futura società della conoscenza.

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Un nuovo anno scolastico in Europa

Il ritorno a scuola coincide spesso con il ritorno a vecchi e nuovi problemi. E non solo in Italia. Anche per Francia e Portogallo la ripresa si è rivelata “calda”.

In Francia, i tagli al budget produrranno una diminuzione di circa 5.000 docenti, un’ulteriore riduzione degli aiuto-educatori, una perdita secca sulle risorse disponibili. E la risposta sindacale non si è fatta attendere: il 28 settembre è sciopero nazionale della scuola.

In Portogallo, il ministro insiste a voler cambiare la carriera scolastica appesantendo i meccanismi di valutazione. I sindacati, tutti, hanno indetto lo stato di agitazione: il 5 ottobre prossimo ci sarà la marcia nazionale degli insegnanti, con la presenza anche della FLC.

Più calmo il fronte negli altri paesi. In Spagna la nuova riforma di Zapatero si comincerà ad applicare molto lentamente: per quest’anno praticamente non se ne vedranno gli effetti e la scuola iberica continuerà ad essere guidata sulla base di un mix tra la Loe, la legge della destra, e la Logse, la precedente legge socialista.

Nel Belgio francofono e in Germania l’attenzione è appuntata sulle misure intorno alla valutazione del sistema scolastico che i due paesi stanno approntando, non senza le consuete polemiche (in Germania si prevede di attuarla nel 2009).

Nel Regno Unito sembra prevalere il disorientamento: il documento che la Commissione Tomlison aveva elaborato e che, da un lato, prevedeva ulteriori flessibilità (alunni a scuola non più in base all’età, ma in base alle abilità) e, dall’altro, nuovi titoli (il ritorno al diploma complessivo di tipo continentale al posto delle certificazione di competenze), sembra aver partorito un topolino: sono rimaste solo le flessibilità. L’attesa più grossa è per le contestatissime “trust schools”, le scuole pubbliche trasformate in fondazioni sponsorizzate da privati.

Probabilmente il rientro più piacevole sarà quello degli insegnanti norvegesi. Nel paese scandinavo va in applicazione il contratto siglato a maggio: 2,6% di aumento e abbassamento dai 58 ai 55 anni del diritto all’orario ridotto di “prepensionamento”.

Per approfondimenti: www.flcgil.it nella sezione “Europa/mondo”.

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5 ottobre. Giornata mondiale degli insegnanti

A 40 anni dall’adozione della Raccomandazione sullo Status degli insegnanti da parte della Conferenza intergovernativa congiunta ILO e UNESCO (vai al sito), che definisce una serie di standard comuni a prescindere dalle diverse tradizioni e leggi nazionali, sono ancora molti i punti disattesi: precarietà, penuria di insegnanti, scarsa qualificazione, pesanti condizioni di lavoro caratterizzano la condizione docente in tantissimi paesi nel mondo. Ancora una volta, lo slogan per il 5 ottobre 2006 “Insegnanti di qualità per un’educazione di qualità” vuole sottolineare lo stretto nesso tra professionalità dei docenti e qualità dell’educazione. In occasione di tale giornata, l’Internazionale dell’Educazione presenterà ufficialmente l’ultimo rapporto del Comitato di esperti ILO/UNESCO sull’implementazione della Raccomandazione nel mondo.

Per ulteriori informazioni.

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Colombia. Continua la strage degli insegnanti

Altri tre insegnanti sono stati uccisi nel mese di agosto, in Colombia. Sale così a 22 il numero di docenti uccisi nel corso di questo anno, a causa della loro militanza sindacale. Ovviamente, finora non è stato identificato nessun colpevole. In solidarietà con il movimento sindacale colombiano, il sindacato internazionale ha organizzato il 26 settembre la Giornata Internazionale d’Azione in Colombia in cui è stata chiesta la piena attuazione dell’Accordo tripartito sulla libertà d’associazione e la democrazia firmato dalla tre centrali sindacali colombiane, dal governo e dalle rappresentanze degli imprenditori.

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Solidarietà. Aiuti alla scuola Kumbeshwor di Kathmandu

Una scuola che accoglie bambini e bambine dai sei ai quattordici anni – ma la porta è sempre aperta anche per i più piccoli - la maggior parte dei quali appartenenti a famiglie dalit, la fascia più povera della popolazione di Kathmandu, dove sono altissimi i tassi di analfabetismo e di evasione scolastica. Una scuola pubblica, cui lo Stato nepalese garantisce solo il pagamento degli stipendi dei docenti, con aule dotate solo dei banchi e di una lavagna, muri scrostati, priva di qualsiasi strumento didattico. Solo questo anno, grazie all’intervento dell’Unicef, gli alunni hanno avuto la fortuna di avere i libri di testo.

La scuola ha bisogno di molte cose. Tra le più urgenti, i servizi igienici, la biblioteca e il materiale didattico. Per questi motivi la FLC Cgil ha deciso di aprire una campagna di sottoscrizione. Anche pochi euro sono sufficienti per garantire il materiale scolastico. Per il versamento: Banca Intesa. Abi 03069 Cab 05050 Conto 625016430017 destinatario FLC-CGIL lavoratori. Motivo: aiuti scuola Nepal.

Per maggiori notizie sulla scuola.

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Gli impegni internazionali della FLC nel mese di Ottobre

5/10: Lisbona.
Partecipazione alla marcia nazionale contro le politiche del governo sullo statuto dei docenti.

5-7/10: Bruxelles.
Seminario sull’istruzione e la formazione professionale.

9-10/10: Roma.
Seminario con i sindacati dei paesi Balcanici sul rafforzamento dell’attività sindacale.

30-31/10: Bruxelles.
Bureau Esecutivo ETUCE

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