Conoscenza news - la newsletter della FLC Cgil
Conoscenza news ed. Ricerca
 

Edizione Ricerca

Direttore responsabile Ermanno Detti

Periodico telematico a cura della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
Via Leopoldo Serra, 31 - 00153 Roma - Tel. 06.585480, fax 06.58548434
e-mail conoscenzanews@flcgil.it sito internet www.flcgil.it Feed RSS flcgil.it

 

Anno V n. 39 del 19 ottobre 2009

   
Editoriale
   
Notizie
   
Servizi e Rubriche
 

Meritèvoli e meritòcrati

Giovanna, classe 1970, consegue una laurea a pieni voti nel 1995.
Successivamente, dopo un anno di borsa di studio, è titolare per un triennio di una borsa di dottorato, seguita da una nuova borsa di studio di un anno, nel corso del quale consegue il titolo di dottore di ricerca. Per l'intero lustro opera presso la stessa sede universitaria, sempre sotto la supervisione del medesimo docente. Questi, consapevole delle scarse opportunità presso l'ateneo, nell'ultimo anno condivide con lei quella consapevolezza, invitandola ad adoperarsi per trovare sbocchi professionali altrove.

Benissimo. Nulla di più gradito a Giovanna: trentenne, appassionata, accetta entusiasticamente l'idea di cimentarsi con la mobilità flessibile. Scientificamente molto valida, ha la fortuna, così perlomeno ritiene, di vincere la selezione per un contratto a tempo determinato di durata quinquennale presso un prestigioso ente pubblico di ricerca. Ivi intraprende una nuova attività, che non tarda a trovare appassionante anche più di quella svolta in precedenza. Inizia progressivamente a percepire sé stessa proiettata verso orizzonti di stabilità lavorativa, stimolata anche dal fatto che, perlomeno ai suoi occhi, l'avvio del terzo millennio sembra caratterizzarsi in senso favorevole allo sviluppo del sistema nazionale di ricerca. Finalmente il legislatore affronta il tema del coordinamento degli interventi, quindi, subito dopo un ciclo di riforme degli enti, il primo Piano nazionale della ricerca, che tocca in esplicito la necessità di sviluppare il sistema. Giovanna dà quindi l'avvio ai lavori del «cantiere della vita». Consapevole del proprio talento e gratificata da una comunità scientifica che glielo riconosce anche in ambito internazionale, nel corso di un lustro stabilizza i propri affetti e contribuisce alla riproduzione della specie.

Tuttavia, il mutato clima politico fa sentire i propri effetti. Il talento non è più concepito come un valore, in grado di contribuire anche allo sviluppo del Paese: esso diviene una spesa da tagliare. Giovanna percepisce in modo chiaro la tendenza generale a restringere le opportunità di riconoscimento. Così, in un quadro che vede una drastica riduzione della capacità di reclutamento del sistema, che nel corso di un lustro perde circa un decimo degli addetti, al contratto a tempo determinato fa seguito un assegno di ricerca.

Giovanna torna a cimentarsi con la mobilità flessibile, con un entusiasmo decisamente minore rispetto a cinque anni prima, percependo sé stessa come labile, non più dinamica. A differenza della volta precedente non incontra pari fortuna: il settore pubblico, destinato al declino, non le offre opportunità, il mondo delle imprese non è interessato alla sua elevata professionalità. Quindi, con il pieno sostegno del compagno, inizia a offrirla fuori dei confini nazionali, risultando finalmente vincitrice di una selezione presso una prestigiosa istituzione di ricerca pubblica in un Paese dell'Unione europea.

Giovanna vive e lavora da quasi tre anni nella periferia di una grande città europea, dove ha trasferito i propri affetti, che la stessa metropoli è riuscita ad accogliere in modo altrettanto decoroso. Nonostante la norma sulle stabilizzazioni avrebbe potuto consentirle il rientro, si rifiuta d'avvalersene. Oggi ha un'autonomia decisamente superiore a quella che avrebbe in Italia, è inserita in un gruppo ben strutturato e opera in laboratori decisamente migliori di quelli che ha conosciuto in patria. Soprattutto, i suoi anfitrioni le hanno riconosciuto pienamente l'attività prestata, valutando come servizio non soltanto i cinque anni di contratto a termine da ricercatrice, ma anche il biennio prestato come assegnista. Rientrando dovrebbe ricominciare da capo.

Giovanna, che da oltreconfine continua a seguire le vicende nostrane, ha da poco appreso di un decreto del Governo teso a riformare la pubblica amministrazione. Tra un po' (forse) prenderà visione di un nuovo Piano per la ricerca (il terzo) e di nuovi provvedimenti di riordino (il terzo ciclo). Nei preamboli di entrambi troverà probabilmente declamazioni mirate al riconoscimento del merito, alla valorizzazione del capitale umano e, chissà, magari gli ennesimi annunci di azioni volte a incentivare il rientro di cervelli fuggiti all'estero.

Crediamo, purtroppo, che il suo vissuto la porterà, come altri meritèvoli, a diffidare dei meritòcrati di turno.

Ci fa piacere immaginarla accanto a noi in una delle 100 piazze in difesa della cultura il prossimo 7 novembre.

Torna su

L'ISPESL e il riordino continuo

L'approvazione in Commissione Lavoro del Senato di un emendamento al DDL 1167 sui "lavori usuranti", nella parte relativa alla delega per il riordino degli Enti vigilati dal Ministero del Welfare e specificatamente quello dell'Ispesl, ripropone con forza il problema della missione dell'Ente e del suo assetto istituzionale.

Ora non siamo in grado di capire quali saranno i tempi di appovazione del DDL e quale sia la reale volontà del governo di intervenire su questa materia. Infatti, il percorso del DDL ad oggi è stato molto tortuoso ed impervio: nel senso che il suo iter parlametare non è stato e tuttora non appare chiaro. Inizialmente collegato alla finanzara del 2009, poi non se ne è fatto nulla ed è stato rinviato come collegato alla finanziaria del 2010, subendo nel frattempo numerosi stralci, fra cui la norma sui precari e molteplici rimaneggiamenti.
Quindi non sappiamo che destino avrà il DDL 1167 e con esso la parte relativa alla delega per il riordino degli Enti di Ricerca. Quello che siamo in  grado di dire è che l'emendamento approvato dalla maggioranza in commissione all'art. 2 del DDL non va assolutamente bene, perchè prevede fra i criteri della delega la trasformazione dell'ISPESL in Ente strumentale dell'INAIL. Ciò comporta, ovviamente, la trasformazione radicale della natura dell'Ente e della sua missione, così come stabilite da ultimo dal T.U. 81/08 come modificato dal Dlgs 106/09.

Non discutiamo la necessità di rimettere mano all'assetto organizzativo dell'Ispesl, che vada nella direzione di una semplificazione dell'azione burocratica ed amministrativa, di aumentare l'efficienza ed l'efficacia dell'ente, ma non accettiamo di confondere questo con l'emendamento approvato all'art. 2 del DDL 1167. Esprimiamo pertanto la nostra viva preoccupazione per il segno che assume con questo emendamento la delega per il riordino e che potrà avere per il futuro dell'ISPESL. Contrasteremo quindi l'emendamento perchè rivendichiamo e riaffermiamo per l'ISPESL il ruolo di Ente di Ricerca, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica.
 
Ora, va anche detto che questo Ente non gode di ottima salute a causa della malsana gestione che se ne è fatta nel corso degli ultimi anni, ossificata da troppo tempo (oltre 18 mesi) intorno al suo commissario (il prof. Moccaldi che da oltre 20 anni ne è stato ininterrottamente prima direttore generale e poi presidente) e sub commissario (il dott. Sacerdote, anch'esso già direttore generale), sempre più incapace di programmarne il futuro, di assolvere pienamente ai compiti istituzionali assegnati dal TU 81/08, di programmare i fabbisogni e sviluppare al meglio le proprie potenzialità.

Queste difficoltà da noi sempre denunciate sono palesemente testimoniate oltre che dai continui processi di riordino a cui l'Ente è stato sottosposto (l'ultimo e mai completamente attuato quello previsto dal DPR 4 dicembre 2002 n. 303), dalla situazione in cui versano ia programmazione del fabbisogno e le risorse umane. Infatti, al riguardo si evince che, nonostante le vacanze di organico, all'ISPESL non si riescono a fare assunzioni in ruolo e per far fronte alle enormi carenze di personale, dovute al turn over, si è  assistito alla crescente precarizzazione degli ultimi anni, dovuta al ricorso massiccio e senza regole di reclutamento di lavoratori atipici. In questo contesto, come da noi più volte sostenuto, l'attuale commissariamento non giova e non ha giovato al rilancio della missione dell'Istituto e dei nuovi compiti assegnati ad esso dal TU 81/08 nel campo della prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Riteniamo pertanto doveroso richiamare l'attenzione e la responsabilità del Ministro Sacconi, nonchè dell'intero Governo Berlusconi, il quale dopo aver voluto a tutti i costi la modifica (in peggio) del Testo Unico 81/08, concretizzatasi  dopo un anno di lavoro con  il correttivo Dlgs 106/09, ha ora il dovere e l'urgenza di dotare l'ISPESL di tutti gli strumenti necessari per assolvere agli aumentati compiti istituzionali, assegnati dal Testo Unico e ampliati dal correttivo Dlgs 106/09. Per questo abbiamo chiesto e continueremo a chiedere al governo di superare la fase di commissariamento dell'ISPESL e di operare, anche attraverso l'esercizio della delega, per il suo rilancio e potenziamento, volani necessari nella dura battaglia contro gli infortuni sul lavoro.

Ci impegniamo ad aprire un confronto serrato sul futuro dell'ISPESL, a partire dai lavoratori, con le altre Organizzazioni Sindacali e con le forze poltiiche.

Torna su

INRAN, la FLC Cgil chiede l'intervento del Ministro Zaia

Nei giorni scorsi la FLC Cgil ha inviato una lettera al Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Luca Zaia. Con questo atto abbiamo voluto denunciare l'incomprensibile atteggiamento dei vertici dell'Istituto, di scarsa attenzione nei confronti delle richieste avanzate dalla nostra Organizzazione Sindacale.

Nonostante le numerose problematiche aperte, infatti, da circa un anno non è stato possibile concludere e neppure avviare il necessario confronto di merito. Questo determina una condizione di stallo delle relazioni sindacali che intendiamo superare nell'interesse dei lavoratori.

Lo stato di incertezza e di precarietà in cui versa l'INRAN, sia dal punto di vista finanziario che gestionale, non ha fatto altro che aumentare la gravità della situazione. Sono questi i motivi, insieme al mancato pagamento degli arretrati in applicazione del Contratto Nazionale della Ricerca, che ci hanno portato all'indizione di un presidio che si è svolto il 15 ottobre.

Torna su

Aperta la stagione dei rinnovi contrattuali

Si stanno svolgendo e proseguiranno nelle prossime settimane le assemblee in cui si discute delle piattaforme per i rinnovi contrattuali dei comparti scuola, università e ricerca presentate dalla FLC Cgil.

Si tratta di un confronto aperto tra il sindacato e le lavoratrici e i lavoratori che consentirà alla FLC di presentarsi all'avvio delle trattative, forte delle opinioni e delle proposte emerse nelle assemblee.

Le piattaforme contrattuali elaborate sono il frutto di un percorso rigoroso, culminato con la loro approvazione da parte del Comitato direttivo della FLC Cgil del 10 e 11 settembre scorso. Sei i punti principali: salario, salario accessorio, contrattazione integrativa, valorizzazione professionale, carichi di lavoro e precariato.

Le piattaforme sono riprodotte nell'ultimo numero del "Giornale della FLC" inviato a tutti i nostri iscritti e che è anche disponibile in formato PDF sul nostro sito. Lo mettiamo a disposizione dei nostri lettori, con l'invito di darne la più ampia diffusione.

Torna su

Riforma della Pubblica Amministrazione, approfondiamone i contenuti

Il 9 ottobre scorso, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo di attuazione della Legge Brunetta di riforma della Pubblica Amministrazione. La nostra valutazione di questo provvedimento - espressa dal segretario generale - è fortemente negativa.

In attesa di conoscere il testo definitivo e della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è utile fare un riepilogo delle "puntate precedenti", sia sul decreto che sulla legge delega 15/09.

Sul nostro sito mettiamo a disposizione una tabella riepilogativa degli approfondimenti e dei commenti con i quali la nostra organizzazione sindacale ha sostenuto le proprie critiche (respinte) e avanzato proposte (ignorate).

Torna su

Il 7 novembre portiamo in diretta la cultura in 100 piazze d'Italia

L'intero mondo del sapere, della conoscenza, della cultura in tutte le sue manifestazioni è oggetto di un'offensiva tesa a ridurne il ruolo, controllarne la crescita e la libera espressione, omologare le opinioni e indirizzarle verso un consenso acritico. La Scuola, l'Università, la Ricerca, le Accademie e i Conservatori, cioè i luoghi dove si produce e trasmette il sapere, si coltivano le intelligenze, si insegna la libertà, sono al centro di una gigantesca operazione di riduzione a puri ripetitori di ciò che vuole il Governo, attraverso la drastica riduzione delle risorse e attraverso norme che cancellano il diritto universale dei cittadini all'accesso alla cultura, sancito dalla nostra Costituzione.

Insieme con la scandalosa concentrazione del monopolio dell'informazione nelle mani del Presidente del Consiglio, con la riduzione dei finanziamenti e degli spazi dedicati all'arte, al teatro, al cinema, alla ricerca artistica, l'attacco al sistema della conoscenza rappresenta il punto più alto e pericoloso della condizione di degrado politico e culturale che soffoca il nostro Paese: un pericolo per il presente dei cittadini e per la stessa tenuta delle istituzioni democratiche. Il diffuso disinteresse per la cosa pubblica, il fastidio e l'indifferenza per la politica sono una miscela regressiva che lascia spazio al narcotico di un intrattenimento mediatico che livella verso il basso le intelligenze, e intende soffocare ogni pensiero critico.

Noi non accettiamo questo stato di cose, e non permetteremo che il nostro Paese diventi un luogo senza speranze e senza futuro, governato da satrapi che arricchiscono sulla miseria materiale e morale. Noi vogliamo riportare la conoscenza, il sapere e l'arte al centro di un progetto di investimento sui giovani, attraverso politiche pubbliche in grado di accrescere l'istruzione di qualità per tutti come risposta efficace alla crescente precarietà della vita e del lavoro. Noi chiediamo a tutta la società civile, ai cittadini, alle nuove generazioni, alla parte seria ed onesta di Italiani, di uscire dall'indifferenza, affinché il grande valore della parità nelle opportunità di istruzione torni ad essere la stella polare di una società che garantisca a tutti i diritti civili e sociali.

Per queste ragioni chiediamo un impegno straordinario a tutti coloro che non si rassegnano al declino morale di un'Italia che non merita di essere privata del suo patrimonio di saperi e competenze, parti fondamentali della sua identità e memoria storica.

Torna su

Brevissime

ISPRA. Ricerca ambientale e tutela del territorio: il Governo non investe in prevenzione.
CRA. La FLC Cgil ribadisce la centralità dell'autonomia di ricercatori e tecnologi.
INFN. Prosegue la trattativa: proposta irricevibile sui tagli al salario accessorio; chieste decisioni coraggiose sul precariato.
ENEA. Assegni di ricerca: ignorate decine di pratiche di rinnovo.
Apprendimento permanente. Prosegue la raccolta di firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare.
In ricordo di Gino Giugni. Il padre dello Statuto dei lavoratori si è spento il 4 ottobre.

Concorsi ricerca. I bandi in Gazzetta Ufficiale pubblicati sul nostro sito.

Informazioni editoriali. Il catalogo di Edizioni Conoscenza e i libri in sala di lettura.
Iscritti FLC. On line i numeri 6 e 7 del giornale della effelleci.
CGIL. www.radioarticolo1.it, la web radio che parla al mondo del lavoro.
Internet. Il portale della FLC mette a disposizione un estratto dei suoi contenuti con il sistema RSS. Leggi come fare.

Torna su

Appuntamenti

 

Assemblea nazionale a Roma delle RSU
elette nelle liste della FLC Cgil

Il 22 ottobre la diretta video su www.flcgil.it

Torna su

RIPRODUZIONE RISERVATA
Per consultare i numeri pubblicati clicca questo link.
Per iscrivere un'altra persona vai al sito.