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Direttore responsabile Ermanno Detti |
Periodico telematico a cura della FLC Cgil
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Anno III n. 11 del 28 febbraio 2007 |
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La legge di riforma: stati generali, Verona 23 e 24 febbraio 2007 |
La legge di riforma - n. 508 - dopo ben sette anni dalla sua approvazione, non ha ancora ricevuto adeguata “attenzione” politico-culturale e amministrativa e gravemente insufficiente ne risulta l’attuazione. Restano da definire alcuni regolamenti determinanti per poter stabilire l’effettiva realizzazione delle finalità della legge stessa, ovvero la determinazione di un sistema parallelo a quello universitario, titolare dell’alta formazione, competente a rilasciare titoli di studio riconosciuti nel circuito europeo, in grado di avviare percorsi e strutture di ricerca.
I regolamenti mancanti sono quelli previsti dall’art. 2 comma 7 e precisamente:
a) i requisiti di qualificazione didattica, scientifica e artistica delle istituzioni e dei docenti;
b) i requisiti di idoneità delle sedi;
c) le modalità di trasformazione di cui al comma 2;
d) i possibili accorpamenti e fusioni, nonché le modalità di convenzionamento con istituzioni scolastiche e universitarie e con altri soggetti pubblici e privati;
e) le procedure di reclutamento del personale;
g) le procedure, i tempi e le modalità per la programmazione, il riequilibrio e lo sviluppo dell'offerta didattica nel settore;
i) la valutazione dell'attività delle istituzioni di cui all'articolo 1- .
oltre al completamento e piena attuazione del DPR 212 sugli ordinamenti didattici fermo al novembre 2005.
E’ sulla base di queste premesse, che la FLC ha inteso rappresentare la propria posizione, intervenendo alla riunione degli Stati generali dell’AFAM tenutasi a Verona il 23 e 24 febbraio u.s.
Purtroppo, la crisi di Governo contestuale all’appuntamento, ha nei fatti “indebolito” la portata dell’incontro.
E pensare che da anni la FLC chiedeva di organizzare il confronto, stimolare la discussione, avviare l’elaborazione per arrivare a sintesi condivisa in merito alla elaborazione dei nuovi percorsi formativi, dell’impianto istituzionale, dello sviluppo della ricerca e della produzione artistica!
Lo spazio dell’intervento riservato alle Organizzazioni Sindacali ci ha permesso di esprimere la nostra preoccupazione non solo dovuta alla complicata fase governativa ma, soprattutto, conseguente al protrarsi di scelte tecnico-politiche, per alcuni aspetti anche con elementi di forte criticità, che rischiano di compromettere l’attuazione della riforma e allontanarla dallo spirito della legge stessa.
Troppi nodi insoluti, troppe ambiguità non chiarite dall’azione tecnico-amministrativa, insoddisfacenti gli interventi e le linee di indirizzo sul settore, contraddittori e/o incompleti i regolamenti già emanati i quali necessitano di manutenzione (ved. DPR autonomia) o di radicale intervento (ved. DM 142/2006) in tempi rapidi per chiudere la ormai insopportabile fase sperimentale che dura da sei lunghi anni. E ancora: non aver definito il regolamento e le strutture didattiche delle istituzioni ha indebolito la partecipazione, il protagonismo professionale e la democrazia, e contribuito ad alimentare il conflitto perché, gli statuti vigenti nell’ormai totalità degli istituti, sono necessariamente incompleti nella parte organizzativa. Si registra, infatti, un malessere diffuso perché i momenti collegiali sono praticamente scomparsi, il Consiglio accademico, costituito secondo principi elettorali e non con criteri di rappresentanza professionale, ha assunto un ruolo di straordinaria rilevanza, oltre al fatto che le responsabilità degli organismi di governo non sono ben circoscritte e delimitate. In buona sostanza, se gli intenti del regolamento che ha attribuito l’autonomia erano quelli di separare le competenze e le responsabilità degli organi di gestione da quelli di indirizzo, nei fatti, risulta assai difficile individuare chi risponde delle scelte o mettere in condizione chi ne dovrebbe rispondere di poterlo fare.
E’ una questione di tenuta del sistema, di credibilità istituzionale che mette in discussione la competenza formativa e di ricerca nei confronti del corrispondente sistema universitario italiano e rispetto al panorama europeo. Il 2010 è alle porte e per quella data se l’AFAM non sarà pronta, non ci saranno tempi supplementari!
In questi anni di continui rinvii, dove la politica ha guardato al sistema dell’AFAM con diffidenza e le scelte governative hanno prevalentemente mirato a razionalizzare, risparmiare, arrivando a sostenere che la riforma, se si farà, dovrà essere a costo zero, vediamo che, invece, l’utenza ha dato fiducia al sistema ed è aumentata di circa il 25%. I dati degli iscritti nell’anno accademico 2005/2006 registrano la consistenza di oltre 73000 studenti: e allora perché non si vuole prendere atto che gli addetti ai lavori sono professionalmente all’altezza, hanno elaborato e ampliato l’offerta formativa e che ci sono tutte le condizioni per procedere e fare ciò che nel resto d’Europa è stato fatto ormai da quasi vent’anni?
Non vogliamo né possiamo accettare che la riforma sia come il filo dell’orizzonte che si sposta in avanti con l’avanzare di chi guarda!
La FLC chiede, pretende che sia definito un piano strategico di intervento e di investimento e finanziamento a breve, medio e lungo termine. Chiede che siano apportate le modifiche ai regolamenti che “stridono”, che si faccia una riflessione puntuale sulla opportunità ed efficacia rispetto alla diarchia di governo delle istituzioni, che sia conclusa la fase sperimentale perché agli studenti possa essere rilasciato un titolo di studio certificato e riconosciuto in Italia, in Europa e nel resto del mondo!
Le diverse prese di posizione nei confronti dei regolamenti emanati devono far riflettere il Ministero: la FLC non ha impugnato gli atti non condivisi (tranne il DPR 132/ ancora in attesa di esito) perché per cultura investe nelle relazioni, nel dialogo e nel confronto, ma ciò non significa rinunciare ad esercitare il ruolo di rappresentanza consegnatole dai docenti e dal personale tecnico amministrativo.
Le rivendicazioni e le proposte che la FLC ha sino ad oggi formalizzato hanno un obiettivo ben chiaro e definito: portare il sistema dell’AFAM al livello universitario non solo in termini di struttura ma anche per quanto riguarda gli aspetti giuridici ed economici di tutto il personale docente, tecnico e amministrativo.
Non ritiene che sia ulteriormente sopportabile che la riforma sia finanziata dai pochi spiccioli messi a disposizione per il rinnovo del contratto di lavoro. La FLC è disponibile a mettersi al tavolo del confronto con l’Amministrazione per recepire la trasformazione in corso, ma non è disponibile a farlo se non arrivano segnali chiari di inversione di tendenza da parte ministeriale e governativa.
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Elezioni RSU: si vota dal 15 al 18 maggio 2007 |
I sindacati FLC Cgil, CISL-Università, UIL-Afam con lettera del 9 febbraio hanno indetto le elezioni per il rinnovo delle RSU nel comparto dell’Alta Formazione Artistica e Musicale.
L’ARAN (agenzia che rappresenta le pubbliche amministrazione nella contrattazione) ha convocato le Organizzazioni Sindacali per definire il calendario elettorale. La riunione si è svolta mercoledì 28 febbraio.
E’ stato concordato di votare dal 15 al 18 maggio.
Il 18 aprile è il termine ultimo per la presentazione delle liste (si possono presentare a partire dal 6 aprile).
In vista di questo straordinario appuntamento democratico s’invitano le lavoratrici ed i lavoratori a partecipare attivamente, dando la propria disponibilità a candidarsi nelle liste della FLC Cgil.
Sul sito www.flcgil.it nell’apposito spazio dedicato alle RSU sarà pubblicata la modulistica e le norme relative alle elezioni.
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Contratto: riunione struttura di comparto |
Il 20 febbraio si è tenuta la prima riunione della (SdC) struttura di comparto, organismo costituto da docenti tecnici e amministrativi dell’AFAM, rappresentanti di tutte le regioni per avviare la discussione sul rinnovo contrattuale.
La relazione è stata svolta da Wolfango Pirelli, componente la Segreteria nazionale e responsabile delle politiche contrattuali, che ha, tra l’altro, comunicato la decisione della Segreteria di confermare nella responsabilità del settore la compagna Paola Poggi. Tutti i presenti hanno accolto con favore e condiviso la proposta e quindi confermato la fiducia a Paola Poggi. Dopo l’esame delle problematiche legate al rinnovo contrattuale, è stata costituita una commissione che ha il compito di censire le parti del contratto vigente su cui sarebbe opportuno apportare miglioramenti e modifiche. La commissione preparerà un testo che sarà esaminato dalla Segreteria e presentato ad una successiva riunione della SdC.
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Legge finanziaria: gli stanziamenti |
La Legge Finanziaria per l’anno 2007 contiene una parziale inversione di tendenza per il settore, anche se largamente insufficiente; infatti, ha destinato risorse aggiuntive rispetto ai tagli ingiustamente applicati nei precedenti esercizi finanziari.
Per il corrente anno sono previsti 10 milioni di euro per le strutture e 10 milioni per il funzionamento. La FLC aveva chiesto almeno 30 milioni di euro per poter recuperare i tagli subiti e anche per far fronte alle reali esigenze degli istituti, compresi gli Istituti Musicali Pareggiati in grande difficoltà per le scarse risorse a disposizione degli Enti Locali (unici finanziatori). Rimane uno stato di sofferenza diffusa se si considera che per ben quattro anni il precedente Governo ha pensato al comparto solo in termini di risparmio apportando tagli alle già esigue risorse finanziarie (si vedano le leggi finanziarie dal 2001 al 2005).
Nella fase movimentata della redazione del maxiemendamento alla legge finanziaria è avvenuto un fatto fortemente stigmatizzato dalla FLC Cgil: l’AFAM non è stata considerata tra i soggetti esclusi dal taglio sulle spese intermedie, già previsto dal cosiddetto Decreto Bersani nel luglio 2006, così com’è avvenuto per la scuola e in parte per l’Università.
Si tratta di una situazione inverosimile e insostenibile che porterebbe, ad esempio, le Accademie di Belle Arti a dover restituire per il 2007 ben 2 milioni di euro a fronte di un finanziamento dello Stato di circa 1 milione e 700 mila euro.
Il Governo vi deve porre rimedio.
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ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione). La posizione della FLC dopo l’incontro con il Ministro Mussi dell’8 febbraio |
Con il DL 236/2006 e in particolare l’art. 36, è stata prevista l’istituzione dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) che sostituirà i due comitati CNVSU e CIVR attualmente attivi distintamente per università e ricerca con compiti di valutazione dei rispettivi sistemi. Poiché il CNVSU aveva la competenza di valutare anche l’AFAM, se l’ANVUR eredita in toto le competenze del CNVSU,dovrà necessariamente essere prevista apposita sezione della nuova Agenzia che abbia la competenza di valutare il sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale come previsto anche dal DPR 132/2003.
A tal proposito, si riporta la posizione della FLC Cgil elaborata dopo l’incontro con il Ministro Mussi.
L’8 febbraio il Ministro dell’Università e Ricerca, nel corso di un incontro, ha presentato alle OO.SS. le linee guida per la formulazione del Regolamento istitutivo dell’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’Università e della Ricerca (ANVUR). La FLC ha manifestato la propria condivisione per un provvedimento lungamente sollecitato, che viene a costituire il necessario contrappeso all’autonomia degli Atenei e degli Enti; più e più volte abbiamo detto che il sistema universitario e di ricerca deve fondarsi sul trinomio Programmazione-Autonomia-Valutazione. Finalmente con questo provvedimento nasce la terza gamba del sistema, quella storicamente più carente. Detto questo, occorre però verificare come concretamente, con quali compiti e obiettivi specifici, venga istituita l’Agenzia. Abbiamo nel corso dell’incontro formulato prime osservazioni sul testo, riservandoci di inviare successivamente osservazioni scritte, e formulando la richiesta formale di un incontro successivo sul testo del provvedimento prima che esso venga portato al Consiglio dei Ministri. Pubblichiamo di seguito le prime osservazioni scritte inviate al Ministro
Osservazioni FLC CGIL sulla bozza di linee guida per il Regolamento ministeriale sulla struttura e sul funzionamento dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca
Già durante l’incontro la FLC ha espresso la propria approvazione per il progetto di creazione dell’agenzia di valutazione non solo come strumento per il Ministero per una migliore distribuzione dei fondi, ma anche per la necessità di rendicontare alla società come vengono utilizzate le risorse nel sistema pubblico delle università e della ricerca e di far conoscere in modo corretto e trasparente l’effettivo livello qualitativo delle nostre istituzioni nel mondo della conoscenza.
Del resto, per ogni sistema caratterizzato da autonomia, come sono e devono essere le università e gli enti di ricerca, l’unico elemento di regolazione credibile ed equilibrato è la valutazione.
Con la presente cogliamo l’occasione per rinnovare la richiesta di uno specifico incontro sul testo del decreto nel momento in cui esso sarà pronto e prima che venga emanato. Nello specifico indichiamo intanto per punti gli elementi di condivisione e quelli che riteniamo debbano essere specificati o modificati.
- L’agenzia deve operare in modo correlato sia sulle università, sia sugli enti di ricerca, sia sulle iniziative, anche private, che beneficiano di finanziamenti pubblici e deve valutare sia la didattica, sia la ricerca, sia il funzionamento di atenei ed enti di ricerca.
- L’agenzia deve essere organismo terzo e, quindi, indipendente sia dalla politica che dall’accademia, quindi non può avere componenti che siano espressione degli organismi di rappresentanza ad esempio universitari.
- L’agenzia deve valutare la qualità di tutte le attività svolte da università ed enti di ricerca, deve tenere conto delle risorse messe a disposizione per dette attività, della strumentazione resa disponibile e dell’entità numerica del personale impiegato.
- Una particolare attenzione, nella messa a punto dei set di criteri da utilizzare, andrà messa nel modulare il giudizio in relazione alle concrete condizioni operative del personale docente e di ricerca; non si deve cioè prescindere dal considerare le condizioni di partenza delle singole istituzioni. Mentre è indubbio che esiste un ranking di valore assoluto per la qualità della ricerca e della didattica realizzate, che va messo in evidenza, occorre tuttavia considerare che le strutture o i gruppi operano in condizioni di disponibilità materiale assolutamente difformi. Poiché l’intento è di utilizzare la valutazione anche ai fini dell’assegnazione di risorse, un criterio del tutto omogeneo, che non tenga in qualche conto le differenze storiche e strutturali, non farebbe altro che ampliare ulteriormente il divario tra strutture più avanzate e strutture meno favorite.
- Le università e gli enti di ricerca devono mettere a disposizione dei valutatori, sia interni che esterni, tutti gli strumenti di conoscenza perché possa essere realizzata una effettiva valutazione. In particolare devono essere predisposti e resi pubblici i bilanci analitici e sarebbe opportuno anche utilizzare lo strumento del bilancio sociale per indicare le motivazioni e gli effetti delle scelte delle amministrazioni.
- Nella valutazione occorre dare un peso consistente al precariato che contribuisce al livello di qualità delle amministrazioni, della didattica e della ricerca ma è scarsamente visibile. In questo senso la valutazione del reclutamento effettuato è fondamentale.
- Non riteniamo opportuno, in particolare quando l’obiettivo prioritario è quello di far partire un serio sistema di valutazione pubblico, pensare ad una pluralità di enti certificatori anche privati sia perché l’accreditamento iniziale da parte dell’agenzia non garantisce il mantenimento del livello nel tempo, sia perché riteniamo debba essere mantenuto anche l’accreditamento di istituzioni pubbliche in mani pubbliche.
Infine, chiediamo che l’agenzia estenda la sua valutazione anche al mondo delle Accademie e dei Conservatori, pur salvaguardandone la specificità. Del resto l’ANVUR eredita i compiti di CNVSU e CIVR ed il CNVSU aveva competenze anche sull’AFAM.
Si ritiene importante affrontare in modo serio e senza ulteriori ritardi le problematiche connesse alla valutazione del sistema dell’AFAM. Attivarne tutte le buone pratiche sarà utile anche per uscire dalle secche della riforma in mezzo al guado: individuare obiettivi e standard certi di riferimento per istituzioni divenute improvvisamente autonome in un quadro normativo monco, incerto e a lungo mutante, con risorse esigue è condizione necessaria per certificare il nuovo sistema. L'autoreferenzialità e “l'isolamento” del settore dell'Alta Formazione Artistica possono/devono essere superati con un percorso di valutazione, scientifico e metodologicamente testato per Università ed Enti di Ricerca, che però, da una parte recepisca le necessità strutturali tipiche del Sistema artistico e dall'altra metta in moto meccanismi di chiarezza su organizzazione istituzionale, definizione di obiettivi, programmazione, utilizzo delle risorse, affinché si sviluppi su basi concrete la dialettica tra i tre differenti Sistemi per un reciproco riconoscimento.
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I docenti AFAM possono essere nominati presidenti delle commissioni degli esami di Stato |
Con nota prot. 1419/MGM del 27 febbraio 2007, il Ministero ha emanato la C.M. rivolta ai docenti e ai direttori delle istituzioni dell’AFAM per informare che entro l’8 marzo p.v. è possibile richiedere la nomina a Presidente delle Commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di istruzione secondaria di secondo grado.
La domanda dovrà essere presentata ai direttori delle istituzioni di appartenenza secondo le regole stabilite dalla C.M. n. 20 – prot.1438 del 16 febbraio 2007, pubblicata sul sito del Ministero della Pubblica Istruzione.
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Aumentano gli iscritti alla FLC |
Anche nel 2006 gli iscritti alla FLC Cgil sono aumentati. Prosegue, quindi, il trend positivo di crescita nonostante i pensionamenti e la complessità del quadro politico-sindacale.
Per noi l’iscrizione è un valore. Ciò significa, infatti, adesione a principi fondamentali, partecipazione alla elaborazione del sindacato e alle decisioni.
In questo anno sono cresciuti anche i servizi per gli iscritti; segnaliamo, fra gli altri, l’assicurazione gratuita estesa anche alle RSU elette nelle nostre liste.
Come FLC siamo impegnati a rafforzare la rappresentatività e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti i settori della conoscenza; siamo in campo con proposte precise e obiettivi per la difesa e la qualificazione dell’Alta formazione artistica e musicale, della Scuola pubblica, dell’Università e della Ricerca.
Chiunque può iscriversi “scaricando” il modulo o utilizzando l’iscrizione on line, sarete subito contattati dalla sede FLC più vicina.
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Brevissime |
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Diritti d’autore, una petizione per cambiare una legge sbagliata
La SIAE, interpretando una vecchia legge del 1941, aggiornata dal precedente governo di centro-destra, invia multe anche a chi utilizza le “opere protette” come strumento didattico e formativo e, perciò, senza fini di lucro. Contro questa decisione è stata promossa una petizione per chiedere al Governo di esonerare la scuola, gli insegnanti e quanti producono cultura gratuitamente dal vincolo previsto sul copyright.
Chiediamo a tutti i lavoratori della conoscenza di sottoscrivere la petizione e di diffonderla nei luoghi di lavoro. |
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