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Conoscenza news ed. AFAM
 

Edizione AFAM

Direttore responsabile Ermanno Detti

Periodico telematico a cura della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
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Anno V n. 47 del 3 dicembre 2009

   
 

5 buone ragioni per aderire allo sciopero
e partecipare alla manifestazione

   

1. Cancellazione dei tagli stabiliti dalla legge 133/08. Valorizzazione del patrimonio artistico e musicale

2. Per la chiusura del contratto 2006/09, per difendere le retribuzioni e rivendicare le risorse sufficienti ed adeguate per i rinnovi contrattuali

3. Attuazione della riforma di dieci anni fa ed equiparazione all'università. Assimilazione dell'Afam al sistema europeo dell'alta formazione

4. Fine del precariato e ripristino dei ruoli a tempo indeterminato

5. Diritti contrattuali e rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro

 
sciopero 11 dicembre 2009

1. Cancellazione dei tagli stabiliti dalla legge 133/08. Valorizzazione del patrimonio artistico e musicale

La legge 133/08 aveva stanziato per il triennio 2008-2010 10 milioni di euro a favore delle istituzioni di alta formazione e specializzazione artistica e musicale. Questa somma, già gravemente insufficiente, è stata ridotta ulteriormente dai successivi atti governativi.

I tagli, giunti a programmazione e attività già svolte, hanno inciso sull'offerta formativa e impedito interventi importanti per la messa in sicurezza delle sedi.

Sono stati azzerati anche i contributi statali erogati fino al 2008 agli Istituti Musicali Pareggiati e alle Accademie legalmente riconosciute e finanziate dagli Enti locali, con la conseguente messa a rischio delle stesse istituzioni e il licenziamento del personale.

Oltre ai tagli delle risorse per il funzionamento, non c'è altro per le Accademie e i Conservatori: nessun investimento per la valorizzazione dell'ingente patrimonio artistico e musicale, né la prossima legge finanziaria sembra voler invertire questa tendenza.

Fino ad ora l'attuazione della riforma è stata addossata sulle spalle dei professori e del personale tecnico e amministrativo che con esemplare maestria e tanta determinazione se ne sono fatti carico anche senza riconoscimenti economici.

È questo il modo per mantenere ed ampliare l'enorme tradizione culturale artistica e musicale italiana?

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2. Per la chiusura del contratto 2006/09, per difendere le retribuzioni e rivendicare le risorse sufficienti ed adeguate per i rinnovi contrattuali

I lavoratori dell'AFAM aspettano ormai da 4 anni il rinnovo del CCNL 2006/2009 e solo ora sembra possibile la conclusione della trattativa.

Per il triennio 2010/2012 nella proposta di legge finanziaria sono previsti aumenti pari a 12 € lordi.

L'accordo separato per la riforma dei contratti prevede la possibilità di recuperare lo scostamento rispetto all'inflazione solo al termine del triennio di vigenza contrattuale; come se non bastasse, il recupero non è certo.

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3. Attuazione della riforma di dieci anni fa ed equiparazione all'università. Assimilazione dell'Afam al sistema europeo dell'alta formazione

La riforma è continuamente rinviata. La politica non trova, né sembra cercare, le risorse per attuare una riforma che, con la legge 508/99, doveva sancire l'assimilazione del comparto al sistema universitario, in termini di prospettive, ruoli e competenze formative di ricerca e specializzazione, delle Accademie di Belle Arti, di Danza e d'Arte Drammatica, dei Conservatori di Musica e degli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche. Una condizione indispensabile per l'ingresso a pieno titolo nel contesto europeo.

Saremo all'ultimo posto in Europa anche su questo settore?

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4. Fine del precariato e ripristino dei ruoli a tempo indeterminato

In occasione della conversione in legge (Legge 167 del 24 novembre 2009) del DL 134/09, meglio conosciuto come "salva precari", è stato accolto dal Governo un ordine del giorno, che riguarda la stragrande maggioranza dei precari in servizio nelle accademie, nei conservatori di musica e negli istituti musicali pareggiati.

I tempi di attuazione della riforma si stanno prolungando più di quanto si potesse immaginare e proprio il regolamento che disciplina il reclutamento nel comparto dell'AFAM non ha iniziato l'iter per la sua approvazione: questo significa che i circa 700 precari rischiano di non poter essere stabilizzati
Rimane irrisolto anche il problema del precariato per il personale tecnico e amministrativo. Dall'ultima stabilizzazione il numero dei precari già raggiunto una quota significativa: duecento tra amministrativi e coadiutori, circa il 10% dell'organico complessivo del comparto.

È con un ordine del giorno che il Governo pensa di dare risposte ai precari?

È così che si prepara il ricambio generazionale che manterrà alto il livello artistico e didattico delle Accademie e dei Conservatori?

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5. Diritti contrattuali e rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro

Con il decreto legislativo 150/09 il Ministro Brunetta vuole mettere in atto la sua dissennata lotta ai lavoratori e alle lavoratrici del pubblico impiego creando meccanismi punitivi di valutazione individuale, taglieggiando il salario accessorio di tutti per darlo a pochi in base a discutibili criteri selettivi, introducendo sanzioni disciplinari eccessive e sproporzionate, riducendo la contrattazione nazionale e integrativa, indebolendo ancora di più i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori anche con il rinvio delle elezioni delle RSU strumento di rappresentanza democratica.

Non si capisce come questa legge sarà operativa nel comparto dell'AFAM, visto che la modalità di applicazione ai docenti è rinviata a un prossimo decreto del Consiglio dei Ministri, quindi senza neanche una discussione parlamentare.

Come si concilia la valutazione obbligatoria e la divisione per legge in fasce di merito con la libertà di insegnamento e i tempi della ricerca?

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Appuntamenti

 

Manifestazione nazionale a Roma

11 dicembre 2009 ore 9.30
da Piazza della Repubblica a Piazza del Popolo

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