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Presentazione dossier sull'esclusione sociale: i precari Istat protestano

Durante la presentazione del rapporto OCSE alla presenza del ministro Fornero, i precari dell'Istat hanno distribuito un volantino

25/01/2012
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"Precarious we stand", questo lo slogan utilizzato dai precari dell'Istat in occasione della presentazione del rapporto OCSE sull'esclusione sociale nell'aula magna dell'Istat questa mattina, 24 gennaio 2012.

Così si legge nel comunicato distribuito questa mattina dal Coordinamento Precari Istat - già idonei:

In occasione della presentazione del rapporto dell’OCSE sull’evoluzione delle disuguaglianze “Divided We Stand”, portiamo ai partecipanti il saluto degli oltre 400 precari dell’Istituto Nazionale di Statistica: ricercatori, tecnologi e collaboratori tecnici a tempo determinato che forniscono un apporto fondamentale in tutte le attività di questo Istituto ed anche alla costruzione degli indicatori e delle misure della disuguaglianza presentati oggi.
 
La precarietà lavorativa è una dimensione centrale della disuguaglianza.
 
La condizione di incertezza che è imposta ad un lavoratore precario limita e condiziona le sue scelte di vita più importanti, è aggravata da modesti ed insufficienti strumenti di welfare a sua disposizione ed incide in modo iniquo sul suo (incerto) futuro pensionistico.
 
Una parte consistente dell’attività di questa e di molte altre Istituzioni pubbliche dipende dal lavoro quotidiano dei precari, che spesso rappresentano la componente più giovane e capace di innovazione: in Istat la quota di lavoratori precari ammonta al 20% del totale della forza lavoro, in altri Enti di Ricerca questa percentuale è ancora più alta.
 
Il Ministro Fornero ha assicurato che "i precari di tutto il Paese ci stanno a cuore". Ma i precari dell'Istat chiedono al Governo di mettere in campo un consistente piano per la messa in sicurezza della ricerca pubblica che preveda:
  • la rimozione dei vincoli sull’utilizzo del turnover negli enti di ricerca, attualmente fissato al 20%;
  • l’apertura di un ragionamento serio volto alla stabilizzazione del rapporto di lavoro dei precari della conoscenza, anche attraverso l’utilizzo degli strumenti giuridici già esistenti, come l’articolo 5 del nostro CCNL che prevede la conversione a tempo indeterminato dei contratti a termine qualora questi siano stati sottoscritti a seguito del superamento di procedure concorsuali pubbliche.

La FLC CGIL , oltre ad appoggiare la battaglia dei precari Istat, sta conducendo una battaglia contro l'ennesima esclusione che riguarda i precari della ricerca: quella del voto per le RSU.

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