FLC CGIL
YouTube
Iscriviti alla FLC CGIL

https://www.flcgil.it/@3907419
Home » Enti » ISTAT » Notizie » Telelavoro all'ISTAT: a gennaio il nuovo bando

Telelavoro all'ISTAT: a gennaio il nuovo bando

La proposta dell'amministrazione non accoglie le richieste sindacali: bando per dipartimenti e sui singoli progetti

29/11/2013
Decrease text size Increase  text size

Dopo le proroghe concesse negli scorsi mesi, si  è finalmente svolto un confronto tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali sul telelavoro, oggi venerdì 29 novembre 2013.

Il direttore del personale Costantino ha illustrato le proposte “innovative” dell’amministrazione. Il programma è quello di presentare al prossimo consiglio una bozza di nuovo regolamento e una di nuova call (né l'uno né l'altra sono state inviate ai sindacati), quindi di pubblicare un comunicato al personale che annuncia ed esplicita la procedura, chiedendo ai dipartimenti di formulare una proposta di posti e progetti di telelavoro. L’intenzione è quindi di arrivare prima del 31 gennaio a bandire i nuovi posti di telelavoro.

Nel nuovo comitato sul telelavoro dovrebbe essere inserito come presidente l’attuale direttore generale ad interim, Paolo Weber, che è intervenuto all'incontro.

Per alleviare le disparità che esistono tra dipartimenti, l’amministrazione ha proposto delle “linee guida” che dovrebbero portare a un aumento dei posti nei dipartimenti finora carenti (che ad oggi sono la Direzione Generale e il Dipartimento Censimenti e Archivi), pur senza discostarsi in modo significativo dai numeri attuali. Se dai dipartimenti arrivassero più progetti e posizioni rispetto al limite attuale, fissato a 140, si potrebbe portare al Consiglio una proposta di incremento dei posti, ma solo se non molto consistente. E’ inoltre intenzione dell’amministrazione mettere i casi di “patologie gravi” fuori dalla call ordinaria (come già avvenuto fino ad oggi), e anche oltre il limite numerico deciso dal Consiglio, e di includere le patologie dei familiari.

La nuova call dovrebbe inoltre strutturarsi per dipartimento, e esplicitare quanto era avvenuto nell'ultimo bando in modo poco trasparente, ovvero prevedere le domande direttamente sui progetti e la formazione di graduatorie con punteggi in base ai requisiti oggettivi (distanza, salute, bambini piccoli…) solamente nel caso in cui ci fossero più domande rispetto al numero di posti disponibili sul singolo progetto. La prelazione per chi svolge la stessa attività dovrebbe essere “ammorbidita” e prevedere quindi la possibilità di concorrere alla pari se si hanno le stesse mansioni. Il responsabile del contratto di telelavoro sarà unicamente il caposervizio (laddove presente). L’amministrazione ha inoltre proposto di attivare un controllo trimestrale sui requisiti, nel caso di posizione assegnata per graduatoria.

Come FLC CGIL abbiamo ribadito la proposta di incrementare in modo consistente il numero di posizioni, oggi insufficiente, legando il provvedimento a un ragionamento concreto sui risparmi di spesa, grazie al desk sharing. Abbiamo quindi richiamato la nostra posizione, ovvero quella di ripartire dall'impostazione del primo bando di telelavoro, che aveva sostanzialmente funzionato e portato ad una graduatoria unica d’Istituto e all'assegnazione a posteriori sui progetti.

L’impostazione dell’amministrazione, seppure più trasparente rispetto all'ultima fallimentare call, è destinata a riproporre gli stessi problemi di ingiustizia. Per rendere meno gravi le disfunzioni insite nel progetto esplicitato dall'amministrazione occorrerebbe almeno attivare progetti di contenuto generico, semplicemente con il titolo del dipartimento, in modo poi da poter assegnare, almeno all'interno dei singoli dipartimenti, il telelavoro in base alla graduatoria. Abbiamo inoltre chiesto che si tenesse conto non solo dell’attuale distribuzione per dipartimento, ma anche della distribuzione per struttura delle richieste inevase dell’ultima call, nonché delle situazioni di disagio create dal recente trasferimento dalla sede centrale a quella di via Tuscolana. Abbiamo evidenziato che la procedura di call “per dipartimento” potrebbe scontrarsi peraltro con una nuova possibile riorganizzazione dell’Istituto, come accaduto con l’ultimo bando. Sul controllo trimestrale sul mantenimento dei requisiti (previsto solo nel caso di progetti assegnati con graduatoria) abbiamo evidenziatol’assurdità della periodicità, soprattutto fin da subito: si spendono soldi per attrezzare l'abitazione e predisporre la linea adsl del dipendente, per poi togliere tutto dopo solo 3 mesi? Almeno un anno di progetto dovrebbe essere comunque assegnato, in sede di rinnovo sarà invece necessario un controllo sul mantenimento dei requisiti. Da tutte le organizzazioni sindacali sono emerse perplessità e un richiamo al rispetto del principio della graduatoria unica.

Sul desk sharing, l’amministrazione si è impegnata ad iniziare un ragionamento, ma solo in vista della prossima call. Sul controllo trimestrale, ha riconosciuto la scarsa applicabilità e probabilmente si tornerà indietro.

Si registra, in conclusione, la chiusura dell’amministrazione rispetto al ritorno a una procedura con graduatoria unica e quindi all'assegnazione dei progetti di telelavoro ai colleghi con maggiore punteggio. Le uniche novità positive, ma largamente insufficienti, riguardano un ipotetico aumento delle posizioni di telelavoro e una maggiore trasparenza della procedura. Nel comunicato che verrà diffuso al personale si inviterà probabilmente, seguendo l'esempio che provocatoriamente abbiamo proposto nelle scorse settimane, i singoli lavoratori a segnalare preventivamente ai propri dirigenti l'interesse per un progetto di telelavoro. Crediamo sia interesse non solo dei lavoratori, ma dell’Istat, riconsiderare la possibilità di tornare all'impostazione del primo bando, per cui l’ente prese un premio, e di allargare il numero di posti dagli attuali 140 almeno .a 200.

Altre notizie da:
Tag: telelavoro

I nostri rappresentanti

Servizi e comunicazioni

Servizi agli iscritti della FLC CGIL
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL

Altre notizie da flcgil.it

Seguici su twitter