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L'amministrazione dell'ISTAT fa il blitz e cancella due giorni di ferie d'ufficio

È l'applicazione dall'alto della chiusura forzata del 16 agosto e 31 dicembre: ma perché nessuna comunicazione? La FLC CGIL riscrive al Direttore Generale

31/07/2013
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Ancora un blitz dall'alto dell'amministrazione dell'Istat. Ieri mattina 30 luglio molti dipendenti hanno aperto il Sistema di gestione (Siged) e si sono trovati inspiegabilmente due giorni di ferie in meno rispetto al giorno prima.

Con un’operazione “a sorpresa”, senza avvertire i lavoratori e all’oscuro persino dei posti distaccati, l’Istituto ha deciso di rendere effettivo ieri l’ordine di servizio emanato lo scorso 27 giugno.

Lo scorso giugno era stato infatti predisposto un ordine di servizio che prevedeva la chiusura (per non quantificati motivi di spending review) di tutte le sedi dell'Istat il prossimo 16 agosto e 27 dicembre 2013.

La FLC CGIL subito aveva chiarito che non c'era nulla di male nel prevedere una misura del genere, ma sarebbe stato opportuno comunicarlo nei tempi, prima dei piani ferie, e soprattutto consentendo al personale di usufruire di tutte le giustificazioni a disposizione per le assenze, a cominciare dai recuperi festività soppressa (che scadono a dicembre 2013) e dalle ore eventualmente a credito (che per gli CTER scadono anch'esse). L'ordine di servizio preparato dall'Istat infatti prevedeva l'utilizzo automatico delle ferie (a partire da quelle più vecchie in ordine cronologico),

Nonostante la nota FLC CGIL del 25 giugno esprimesse semplicemente considerazioni di buonsenso, l'amministrazione ha risposto il 27 giugno, scrivendo che il "collocamento in ferie d'ufficio" è "la soluzione più opportuna". Nella stessa giornata il Direttore Generale ha diffuso l'ordine di servizio, che impone al personale l'utilizzo delle sole ferie per giusitificare i due giorni di chiusura forzata.

Ribadendo quanto segnalato nella nota del 25 giugno 2013, la FLC CGIL ha scritto oggi 31 luglio nuovamente all'amministrazione, chiedendo la revisione dell'ordine di servizio, per prevedere la libera scelta da parte del dipendente sullo strumento di giustificazione dell’assenza. Abbiamo anche sollecitato una comunicazione chiara, visto che la procedura calata dall'alta sta producendo e rischia di produrre numerosi errori. Sono già stati segnalati ad esempio i casi di alcuni lavoratori che andranno in pensione nei prossimi mesi e che hanno visto decurtati due giorni di ferie al pari degli altri (anche per il 27 dicembre, quando non saranno più dipendenti dell'Istat).

La FLC CGIL ha diffidato quindi l'amministrazione dall’intraprendere iniziative evidentemente illegittime e penalizzanti per i singoli lavoratori.

Aggiornamento del 6 agosto 2013

L'ISTAT ha risposto con una nota alla FLC CGIL, dalla quale si intuisce che saranno considerate, caso per caso, alcune fattispecie di giustificazioni di assenza alternative, tra cui sono espressamente citati: malattie, congedi per maternità, aspettativa, part time. Anche sui casi di cessazione dal servizio precedente alle "chiusure forzate", l'amministrazione si riserva di risolvere a posteriori.

Lascia perplessi la modalità poco trasparente di gestione "caso per caso", e comunque continua ad essere negato quanto chiesto, con motivazioni di semplice buon senso, fin da prima dell'uscita dell'ordine di servizio il 27 giugno, ovvero che i lavoratori possano scegliere di utilizzare, oltre alle ferie, anche il recupero festività soppresse o le ore di credito eventualmente accumulate.

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