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ISTAT: incontro sulle sedi territoriali

Resoconto della riunione tecnica del 7 febbraio 2020

11/02/2020
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Venerdì 7 febbraio si è svolto un incontro tecnico. Da una parte le organizzazioni sindacali e le RSU delle sedi territoriali dell'Istat (collegate in videoconferenza), dall'altra il direttore DCAP Cerasoli, il capo servizio Tabarro e il dr. Crocitto (AST).

Abbiamo innanzitutto rilevato che mancava la delegazione ufficiale dell’amministrazione, ci è stato risposto che si trattava di un incontro tecnico.

In base all’ultima legge di bilancio e a una circolare del Demanio dello scorso 20 gennaio, sono cambiate alcune norme sulle sedi utilizzate dalla Pubblica Amministrazione. Tra l’altro si chiede alle amministrazione di lasciare le sedi FIP, ritenute troppo costose, alle quali sarebbe preferibile una ricerca di mercato. Inoltre si introduce la possibilità di chiedere agli attuali proprietari di immobili in affitto uno sconto del 15%, in cambio di un allungamento del contratto da 6 a 9 anni. Altra novità riguarda il requisito indispensabile di certificazione dell’indice di vulnerabilità sismica, che può essere difficile da produrre.

La situazione per le sedi con contratti scaduti, per i quali è stata disposta comunque una proroga fino al 30 giugno 2020:
- ANCONA: il demanio ha individuato un immobile, l’Istat ha dato un parere positivo dopo il sopralluogo, ma con richiesta ampliamento locali
- BARI: è stato individuato un immobile dal demanio, il trasferimento sarebbe nel 2022, dopo i lavori (a carico del demanio)
- BOLOGNA: in seguito a una ricognizione negativa del demanio e a una manifestazione d’interesse sul mercato, si confermerebbe l’attuale sede, fatta salva la presentazione della certificazione della vulnerabilità sismica.
- CATANZARO: l’attuale proprietà ha presentato istanza di sfratto, dopo essere stata “scavalcata” da un’altra società nella manifestazione di interesse sul mercato; ma il primo in graduatoria non è stato in grado di fornire l’indice di vulnerabilità sismica, per cui si procederà probabilmente a una composizione in tribunale (la prossima settimana) e a una riconferma dell’attuale sede, ovviamente sempre condizionata all’indice di vulnerabilità sismica
- GENOVA: dopo aver scongiurato, grazie all'intervento sindacale, la sede demaniale completamente inadatta è in corso la ricognizione di un possibile immobile demaniale. Due immobili INAIL proposti non sono risultati idonei alle esigenze dell’ufficio. L'Istat ha chiesto all'attuale proprietà una riduzione del canone, a fronte di un prolungamento dell'affitto. in base alle nuove indicazioni del Demanio.
- PALERMO: la ricognizione di un immobile demaniale è stata negativa, si dovrebbe procedere con una manifestazione di interesse sul mercato, ma nel frattempo l’Istat ha proposto alla proprietà attuale un abbassamento del canone in cambio di una proroga del contratto, non è chiaro per quanto tempo, visto che il contratto è scaduto ed è già stata fatta una proroga per complessivi 18 mesi
- TRIESTE: è stato trovato un immobile demaniale, ma necessita di un frazionamento e di lavori di ristrutturazione, al momento non è chiaro se sarebbero a carico dell’Istat o del demanio.


Sedi con contratti in essere (non scaduti):
- CAGLIARI: l’attuale immobile FIP sarebbe da lasciare entro il dicembre 2022. Abbiamo fatto notare che la sede è stata cambiata da poco. In ogni caso non ci sono immobili demaniali o pubblici disponibili.
- CAMPOBASSO: la scadenza è il 21 marzo 2023
- FIRENZE: l’immobile era FIP ma è stato ceduto a un privato, la scadenza è al 31 dicembre 2024
- MILANO: la scadenza è al 31 gennaio 2024
- NAPOLI: la sede è di proprietà pubblica, la scadenza è al 21 febbraio 2024
- PERUGIA: la scadenza è il 24 ottobre 2023
- PESCARA: l’immobile è FIP quindi sarebbe da lasciare, ma potrebbe essere possibile una rinegoziazione
- POTENZA: la scadenza è il 31 maggio 2022, c’è stato un sopralluogo in una sede di proprietà pubblica che sarebbe disponibile a dicembre 2020, se fosse adeguata potremmo lasciare prima la sede attuale
- VENEZIA: c’è una potenziale sede demaniale nel centro che sarebbe disponibile nel 2024, vanno ancora verificati molti aspetti, tra i quali la condivisione con la guardia di finanza e le implicazioni sulle attività dell’ufficio Istat
- TORINO: la scadenza è al 31 gennaio 2025, l'immobile, come segnalato in forma scritta e riepilogato durante l’incontro dalla FLC CGIL del Piemonte e dalla RSU di Torino, è “vetusto” come ammesso dal Direttore stesso Cerasoli: la sede necessità di revisione/ammodernamento dell’impianto elettrico, dell’impianto di condizionamento, una ritinteggiatura, mobilio nuovo.

Cerasoli ha promesso di incaricare un tecnico dell’Istituto per un sopralluogo dettagliato nelle prossime settimane (entro la fine del mese), volto a redigere un capitolato dei lavori da fare.

La FLC CGIL si aspetta una risposta scritta alle richieste puntuali poste nella nota inviata all’Istat.

Come sottolineato in particolare dalla RSU di Torino e dalla FLC CGIL del Piemonte esiste - per tutte le sedi - il problema di garantire, con fondi ad hoc, l'autonomia nello svolgimento della funzione di datore di lavoro per i dirigenti degli uffici territoriali, in materia di sicurezza del luogo di lavoro.

Cerasoli ha affermato che la questione del budget delle sedi territoriali sarà affrontata nella prossima predisposizione del manuale di contabilità, che deve seguire il nuovo regolamento contabile dell'Istituto.

La valutazione delle sedi da parte dell’agenzia del demanio non considera né gli oneri dei trasferimenti né le esigenze specifiche delle sedi regionali dell’Istat (rapporto con gli utenti, fornitura dati, ecc.). Anche se l’Istat si riserva una valutazione finale sulla base del sopralluogo fisico, questo processo comporta comunque spesso quantomeno un rallentamento nell’individuazione di sedi adeguate e veri e propri "diktat" del demanio, intollerabili e dannosi per i lavoratori e per le attività dell'Istituto.
Va garantita, come chiesto più volte, una maggiore vivibilità delle sedi, con aree ristoro e iniziative di promozione della mobilità sostenibile. Alcuni servizi standard dovrebbero essere presenti in tutte le sedi, anche per non creare disparità marcate tra i dipendenti.

La FLC CGIL ha chiesto di avere una tabella con la situazione aggiornata di tutte le sedi, con la proprietà, l’importo e la scadenza dell’eventuale affitto pagato, il numero di metri quadri e i dipendenti. C’è stato un riscontro positivo, quindi ci aspettiamo che questi dati siano messi a disposizione delle organizzazioni sindacali.

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