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ISTAT: 30 posti a concorso, informativa ai sindacati fuori tempo massimo

Dopo ferragosto pubblicati anche i concorsi da ricercatore e tecnologo

21/08/2018
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Oggi martedì 21 agosto l'Istat ha pubblicato sul suo sito e nella pagina Intranet i bandi di concorso per 30 posti a tempo indeterminato: 18 nel profilo di ricercatore e 12 in quello di tecnologo.

L'informativa, chiesta dai sindacati, è partita lunedì alle 18, quando la delibera era probabilmente già protocollata e nessuna modifica era più possibile. Una fretta spiegata solo dal fatto che siamo agli sgoccioli della presidenza Alleva, in regime di prorogatio fino al 28 agosto.

La fretta ha fatto sì che per qualche ora sul sito i posti a concorso da semplice tecnologo e ricercatore siano diventati "Dirigente tecnologo" e "Dirigente di ricerca", "promuovendo" i profili di ben due livelli. Poi l'errore è stato corretto, ma non mancano dimenticanze e stranezze, dovute forse alla fretta, forse all'obiettivo di lasciare il segno.

Il numero di posti

I posti sono 30, come previsto dal nuovo Piano di fabbisogno 2018-2020. Bene: era la richiesta minima che avevamo fatto. E' inoltre prevista la massima riserva di legge per il personale interno, ovvero il 50%.

Le aree

Queste sono le aree tra le quali ciascun candidato dovrà obbligatoriamente fare una scelta:

Tecnologo

A) Area Gestionale-organizzativa (TEC-2018-A) – n. 3 posti 
B) Area Giuridico-amministrativa (TEC-2018-B) – n. 2 posti 
C) Area Istituzionale (TEC-2018-C) – n. 1 posto 
D) Area Raccolta dati (TEC-2018-D) – n. 2 posti 
E) Area Metodologie e strumenti della comunicazione digitale (TEC-2018-E) – n. 2 posti
F) Area dello Sviluppo dell’informazione e della cultura statistica (TEC-2018-F) – n. 2 posti 

Ricercatore

A) Area delle Statistiche demografiche e sociali (RIC-2018-A) – n. 3 posti 
B) Area delle Statistiche economiche e della contabilità nazionale (RIC-2018-B) – n. 3 posti 
C) Area delle Statistiche geografiche, territoriali e ambientali (RIC-2018-C) – n. 3 posti 
D) Area dei Modelli per l’analisi economica e la valutazione delle politiche (RIC-2018-D) – n. 2 posti 
E) Area Data Science (RIC-2018-E) – n. 3 posti  
F) Area Raccolta dati (RIC-2018-F) – n. 2 posti 
G) Area delle Metodologie statistiche (RIC-2018-G) – n. 2 posti 

Le aree e i relativi "ambiti di competenze" appaiono corrispondenti alle direzioni attualmente presenti all'Istat e ricalcano quindi la "modernizzazione" voluta dal presidente Alleva, con alcune professionalità molto specifiche rispetto al passato: ad esempio l'area socio-demografica è molto schiacciata sulla demografia e l'informatica è rintracciabile in varie aree, ma solo per alcuni settori particolari. Ci auguriamo che l'innovativa divisione non sia un ostacolo per un'eventuale mobilità interna futura.

Manca una specifica distribuzione per le sedi territoriali, nonostante le ripetute promesse in tal senso. Nel bando è però previsto che l'Istat possa prevedere "un’eventuale assegnazione presso i propri Uffici territoriali sulla base di esigenze organizzative".

I titoli 

Tra i titoli di studio richiesti spicca la mancanza della laurea in sociologia nell'area "Statistiche demografiche e sociali", anche se è comunque equipollente alle lauree elencate nel bando. Inoltre i dipendenti dell'Istat sono ammessi "a partecipare al concorso anche se in possesso di un diploma di laurea diverso da quelli specificati", così come "si prescinde dal possesso delle lauree sopra indicate qualora il candidato abbia conseguito un dottorato di ricerca o un diploma di laurea universitario di specializzazione post-laurea almeno biennale in materie pertinenti all’area per la quale si presenta la candidatura".

Fra i titoli il "giudizio complessivo sul candidato" conta ben 10 punti su 30 in entrambi i concorsi: un peso decisamente eccessivo.

I punteggi

I punteggi sono dati dalla somma dei titoli (massimo 30 punti), delle due prove scritte (massimo 50 punti) e dell'orale (massimo 20 punti). Rispetto alle ultime prove concorsuali Istat si nota un aumento del peso degli scritti rispetto all'orale, nonché la totale assenza di uno specifico punteggio per l'esperienza professionale maturata all'Istat.

La prova preselettiva

Si legge nel bando che "qualora il numero dei partecipanti per ciascuna area sia superiore a 30 volte il numero dei posti rispettivamente messo a concorso, le prove di esame possono essere precedute da una prova preselettiva". 

Nei bandi del 2011 l'Istat si era riservato di attivare una prova preselettiva, senza specificare una quota limite di partecipanti: non venne effettuata. Troviamo discutibile che il personale interno debba sostenere eventuali prove preselettive, magari in presenza di un'idoneità già acquisita nel profilo. Del resto, per come è scritto il bando, non crediamo si farà effettivamente nessuna prova preselettiva: passano la prova preselettiva i primi 120/180 (tecnologo/ricercatore) candidati, e diffcilmente si supererà questa quota per ciascuna area.

Scritti e orali

Nella gazzetta ufficiale del 23 novembre 2018, nonché sul sito Internet dell'Istituto verranno date comunicazioni riguardo alle date delle prove scritte e eventualmente della prova preselettiva.

Idoneità

Nel bando sono previste varie soglie di sbarramento, che rendono il punteggio dei titoli particolarmente importante, tanto che si può superare scritto e orale ma non risultare idonei!

Per essere ammessi all'orale serve almeno 18/25 a ciascuna prova scritta, mentre per superarla è necessario ottenere almeno 14/20. Per acquisire l'idoneità è previsto un punteggio complessivo di almeno 80/100. I titoli vengono valutati dopo gli scritti. Solo a quel punto il candidato potrà valutare se presentarsi o meno all'orale, infatti la somma dei punteggi di titoli e scritti dovrà essere almeno di 60 per poter sperare di arrivare all'idoneità.

Conclusioni

Una serie di problemi dei bandi sarebbe stata risolta con un minimo confronto sindacale preventivo, ma si è preferito agire in fretta e furia con l'unico obiettivo di uscire prima della scadenza della prorogatio presidenziale.  Davvero speriamo che la furia presidenziale si fermi prima di bandire in questi giorni anche i concorsi di II livello, sui quali pende sia la questione degli idonei dell'ultimo bando articolo 15 sia quella delle aree penalizzate in occasione degli ultimi concorsi e sui quali sarebbe necessaria più di una riflessione, con l'obiettivo di aumentare i posti.

Risulta comunque discutibile che al contrario del bando di I livello, pensato evidentemente per premiare alcune professionalità interne, questo bando non sembra concepito per valorizzare l'attività del personale interno dell'Istat.

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