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Con la mobilitazione dei precari, l'Istat cambia il piano di fabbisogno

Entro aprile il tavolo sulle proroghe, 50% delle risorse ai concorsi riservati ai precari

03/04/2014
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Nella serata di mercoledì 2 aprile l'amministrazione ha chiarito, con una nota alle organizzazioni sindacali, che l'intenzione già manifestata in forma poco chiara durante gli incontri di questi giorni è reale. In questo modo l’Istat risponde

Si legge infatti che “la percentuale di risorse disponibili sul turnover destinata alle procedure concorsuali di cui alla Legge 125/2013 sarà pari al 50%, fatte salve le successive e necessarie verifiche di natura tecnico-giuridica”. E ancora che “è interesse prioritario dell'Amministrazione procedere nel più breve tempo possibile, compatibilmente con la necessità di operare i necessari approfondimenti preliminari, alla prima convocazione del tavolo di contrattazione finalizzato all'Accordo sindacale ai sensi del decreto legislativo 368/2001” “entro il mese di aprile”.

Si specifica infine che “la bozza ridefinita del piano di fabbisogno del personale sarà oggetto di informativa preventiva alle Organizzazioni Sindacali”.

Quanto ottenuto è il risultato della determinazione mostrata in questi giorni dal personale precario dell'Istituto, che ha prima occupato la stanza del Presidente riaprendo una trattativa chiusa, poi ha tenuto un presidio permanente ancora in corso a via Balbo.

Resta da capire se nel nuovo Piano di fabbisogno saranno introdotti i riferimenti alle progressioni di carriera, come richiesto dalla FLC CGIL.

E' importante ora seguire con attenzione il percorso che si apre oggi, verificare valutare i passaggi, e giungere in tempi brevi all'approvazione di un piano di fabbisogno veramente condiviso e a un accordo per prorogare tutti i contratti a termine in essere per un quinquennio.

Consideriamo l’accordo per la proroga dei contratti un risultato rilevante (ovviamente se andrà a buon fine), ma non distoglieremo l’attenzione dal percorso che ha come obiettivo la stabilizzazione progressiva di tutto il personale precario, e quindi lo sblocco dell’iter legislativo legato all'attuazione del censimento permanente per dare gambe finanziarie alla lunga proroga, lo sblocco del turn over per attuare le stabilizzazioni, da non confondere né con le riserve nei concorsi né con i concorsi riservati.

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