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ENEA: clamorosa rottura della trattativa per il contratto integrativo

Lunedì 15 luglio assemblea nazionale unitaria.

12/07/2019
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Dopo mesi di confronto, a volte anche farraginoso, finalmente a partire da una piattaforma unitaria si era iniziato ai primi di maggio a entrare nel merito del contratto integrativo 2016-2018. Qualcosa di molto atteso dai lavoratori dopo anni di blocco. Ci si attendeva una boccata di ossigeno, ci si attendeva una inversione nelle relazioni sindacali attuali  caratterizzate finora dalla scarsa attenzione alla valorizzazione del personale  dimostrata da questo vertice. L’ENEA, risolti i problemi di ruolo e di mission, avrebbe bisogno di un salto di qualità e di un rilancio, vista anche l’attenzione che l’opinione pubblica rivolge ai temi strategici portati avanti dall’Ente, che  invece rimane chiuso in una logica prettamente autoreferenziale.

Dopo molte riunioni si era raggiunta una prima ipotesi di convergenza che poteva costituire la base per chiudere i lavori proprio alla data prevista, il 9 luglio. C’erano ancora punti delicati da affrontare, ma tutti davano per possibile una chiusura imminente, viste le attese del personale e della stessa struttura. Anche la delegazione FLC stava predisponendo un’informazione più dettagliata dell’accordo che si stava raggiungendo. Il vertice ENEA invece, nell’indifferenza totale degli interessi dei lavoratori, ha tenuto in serbo la cicuta da somministrare nell’ultima seduta:  le navette.

L’ENEA, secondo ente di ricerca italiano, nasce con la mission nucleare  e quindi gran parte dei centri di ricerca sono delocalizzati, lontani da centri abitati e spesso irraggiungibili con i mezzi pubblici. Una gestione integrata del trasporto attraverso le navette, per e tra i centri, è stata essenziale per il pieno svolgimento delle attività, per l’avvicinamento di intere generazioni all’ENEA, ed è, benché ridimensionata, tuttora essenziale per lo sfruttamento delle nostre facilities e laboratori.

Le tabelle di equiparazione (art. 26 del CCNL 2006-2009) hanno previsto la conservazione di questa infrastruttura essenziale. Le stesse tabelle di equiparazione hanno previsto molteplici norme, che tenendo conto della specificità dell’ENEA non sono propriamente allineate alle norme degli EPR; alcune addirittura nettamente a sfavore dei lavoratori ENEA, ad esempio dal fondo dei lavoratori vengono pagate le strutture di particolare rilievo.

Ora, invece di procedere con il contratto integrativo, l’ENEA  intende rivedere le norme sull’omogeneizzazione solo in ottica opportunistica ed  in modo “eccentrico” e non eventualmente rivederle nel loro complesso, magari risolvendone gli aspetti più critici per i lavoratori. La proposta di ENEA sulle navette sottrarrebbe ulteriori risorse economiche a disposizione dei lavoratori. Tutto questo mentre l’Ente prosegue nell’elargizione di onerose indennità di responsabilità con criteri “eccentrici” come il caso dell’ultimo concorso per posizione dirigenziale dove si da il 75% del punteggio al colloquio vis a vis e solo il 25% alla professionalità documentata.

Nella rottura della trattativa si ha l’impressione  che un ruolo preponderante sia da imputare  al vertice dell’ENEA  che sembra abbia delegittimato la sua stessa delegazione trattante in un tentativo di prova muscolare verso le OO.SS. e in linea con l’indifferenza sempre dimostrata verso i lavoratori.

Lunedì vi sarà un approfondimento di tutti questi temi e della grave situazione che si è aperta. Riteniamo il blocco delle trattative un fatto estremamente grave di cui il vertice stesso dovrà assumere le responsabilità. Auspichiamo, quindi, di essere riconvocati in settimana al tavolo di contrattazione per chiudere l’integrativo.

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