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Università, assemblea nazionale FLC CGIL. Sinopoli: “Giunto il momento per una vertenza generale”

Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

23/01/2018
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Ha avuto inizio a Cosenza, presso l'ateneo della Calabria di Arcavacata, l'Assemblea nazionale della FLC CGIL sull'Università, che si chiuderà domani pomeriggio (24 gennaio 2018, ndr) con l'intervento di Susanna Camusso segretario generale della Confederazione di Corso d'Italia.

Nella sua relazione introduttiva ai lavori, Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL, ha colto la condizione di acuta sofferenza in cui versa l'università italiana, colpita in questi anni da una forte deprivazione di risorse (mentre in Germania e Francia, ad esempio, si aumentavano i fondi), da una generale precarizzazione del lavoro, soprattutto nella ricerca e da un'assenza di prospettive strategiche per il futuro. In particolare, il segretario della FLC, ha sottolineato come in questi anni abbia pesato l'enorme riduzione delle immatricolazioni, dovuta all'innalzamento delle tasse che ha impedito a centinaia di migliaia di studenti della classe media impoverita di partecipare alla formazione universitaria. Inoltre, ha proseguito Sinopoli, si è approfondita la frattura tra atenei del nord e atenei del Mezzogiorno, in virtù di uno sciagurato sistema di valutazione messo in atto dall'Anvur, che ha premiato università già ricche e potenti, e ha devastato quelle del sud, con l'effetto di una migrazione intellettuale di massa da sud a nord che ricorda gli anni Sessanta e Settanta. Sono ormai più di 25mila ogni anno gli studenti del sud che vanno a immatricolarsi in atenei del nord. E ciò è un evidente freno per lo sviluppo dell'intero Mezzogiorno, poiché gran parte di essi difficilmente vi faranno ritorno. Insomma, ha ribadito Sinopoli, dinanzi a questo ennesimo allarme sulla condizione universitaria del nostro Paese, che va ben oltre le disuguaglianze tra sud e nord, è necessario avanzare politiche di riforma dell'intero sistema universitario, che sappiano - come accade in altri paesi europei - offrire qualità dell'insegnamento e accesso universale, condizioni di lavoro e di ricerca basati su standard europei, ponendo fine alla piaga del precariato, e soprattutto fare in modo che la maggiore spesa pubblica per l'università non sia dettata da vincoli di bilancio, ma assuma una sua precisa centralità, assieme al finanziamento che spetta all'intero sistema dell'istruzione nazionale, che va rimpinguato di risorse. Infatti, ha aggiunto Sinopoli, "il messaggio da Cosenza è dunque il seguente: noi vogliamo ricostruire i paradigmi di senso dell'università, a partire da una Costituente che ne definisca la missione per il XXI secolo, e per le generazioni future. Questo è il compito storico e politico che vogliamo assegnare alla FLC CGIL, consapevoli che è giunto il momento di una svolta vera ed efficace". Occorre pertanto riportare la riforma del sistema dell'istruzione e dell'università nell'alveo dei diritti e dei doveri prescritti dalla Costituzione, articoli 3, 33 e 34, perché, ha concluso il segretario generale FLC, "sappiamo che se non si apre una più generale vertenza nazionale per l'istruzione, l'università e la ricerca nel nostro Paese, andremo poco lontano. Tutti".