Pensioni: Pantaleo, siamo di fronte ad una palese ingiustizia
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.


Le stesse forze politiche del centro-destra che hanno impoverito e attaccato pesantemente la dignità dei lavoratori pubblici hanno impedito l'approvazione dell'emendamento che avrebbe permesso ai lavoratori "esodati" e ai nati nel 1952 e anche del 1951 di accedere al pensionamento dal 1 settembre 2012 con le vecchie regole.
Il Governo Monti non assume alcuna iniziativa per cambiare una riforma sbagliata e ingestibile. Siamo di fronte ad una palese ingiustizia perché non è stata prevista la necessaria gradualità nel superamento delle quote. Il risultato sarà che quei lavoratori dovranno aspettare oltre 6 anni per andare in pensione e con rendimenti sempre più bassi per effetto del passaggio al sistema contributivo. Peraltro, si bloccherà il turn over a danno dei precari che secondo le nuove norme andranno in pensione a 70 anni e con misere pensioni. Non è stato approvato nemmeno l'emendamento al milleproroghe che prevedeva la necessità per scuola e Afam di tener conto dell'anno scolastico e accademico per la maturazione del pensionamento con le norme previgenti la riforma Fornero.
La verità è che il Governo Monti colpisce solo i diritti dei lavoratori, precari e pensionati. Per questa ragione mobiliteremo i lavoratori e stiamo valutando tutte le iniziative possibili anche sul versante legale.
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