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ISPESL-INAIL: tagliati 40 milioni di euro

Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

31/03/2012
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Questo è l'effetto immediato della soppressione dell'ISPESL voluta dal Governo Berlusconi con la Legge 122/10, che prevedeva l'incorporazione dell'ente soppresso e della sua missione nell'INAIL, con lo scopo di rilanciare il tema della salute e sicurezza sul lavoro. Non solo al momento non si è avuto alcun effetto, ma il risultato più grave è che sono state tagliate risorse pari a 40 milioni di euro destinati alla ricerca e alla salute sul lavoro. Infatti, il bilancio dell'ISPESL che era nella finanziaria con un fondo di finanziamento pari a 61 milioni nel 2010, si è trasformato in un trasferimento all'INAIL di soli 21 milioni, cioè 40 milioni in meno.

Nonostante il Presidente della Repubblica si sgoli per richiamare la necessità di non apportare tagli alla ricerca, o intervenga incessantemente sull'urgenza di migliorare in Italia la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, si sta perpetrando un vero furto ai danni della ricerca e della salute dei lavoratori. Il Governo Monti oltre a cancellare diritti di civiltà come l'art. 18 peggiora le condizioni di lavoro.

Il quadro è ancora più drammatico se si considera che la fusione fra i due enti langue perché il Governo, compreso l'attuale, ad oggi non ha ancora emanato i decreti previsti dalla Legge 122/10 e senza i quali rischia di fallire l'intera operazione con il conseguente abbandono delle attività di ricerca e di certificazione degli impianti industriali fatti dall'ex-ISPESL.

Chiediamo, dunque, che si recuperino immediatamente i 40 milioni di euro tagliati all'INAIL e che si completi il processo di fusione dei due enti, a partire dall'emanazione da parte del Governo Monti dei decreti necessari. Bisogna, infine, per il rilancio delle attività, regolarizzare il personale precario per mettere al servizio del Paese le conoscenze e le competenze in materia di sicurezza sul lavoro.