
Contratto istruzione e ricerca. Bonus e chiamata diretta vanno totalmente superati. La Ministra convochi i sindacati ed emani l’atto di indirizzo
Comunicato stampa di Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.


Apprendiamo con favore che la Ministra dell’Istruzione Università e Ricerca vuole il contratto della scuola entro il 2017.
Se queste sono le intenzioni ci attendiamo dalla Ministra alcuni passaggi che sono essenziali perché ciò avvenga.
Innanzitutto far pesare questa sua volontà in Consiglio dei ministri al momento dell’approvazione del decreto legge cosiddetto Madia per la prevista (entro maggio) revisione del testo unico sul Pubblico impiego (DLgs 165/2001) e del DLgs 150/2009 in materia di rapporto di lavoro.
In quella sede sostenere con convinzione la derogabilità delle leggi da parte dei contratti, la fine del precariato nella scuola per docenti, educatori e ATA, il ritorno al contratto delle materie che le norme Brunetta hanno sottratto alla negoziazione (salario accessorio, sanzioni disciplinari, mobilità, organizzazione del lavoro, formazione, valutazione dei dirigenti) e che l’attuale testo in discussione mostra di non fare pienamente.
In secondo luogo convocare i sindacati quanto prima per discutere tempi e modi dell’emanazione dell’atto di indirizzo senza il quale la contrattazione non può nemmeno essere avviata. E in quella sede, come FLC CGIL, ricorderemo che valutazione, bonus, percorrenze di carriera sono tutti argomenti che discuteranno le parti e che non sono nella disponibilità unilaterale della Ministra.
Per noi bonus premiale e “chiamata diretta” vanno cancellati.
Una notazione finale. La citata riforma Madia e il prossimo contratto riguardano congiuntamente la Scuola, l’Università, la Ricerca e l‘AFAM. La revisione che chiediamo dei Decreti 165/2001 e 150/2009 come anche l’emanazione dell’atto di indirizzo non possono non riguardare tutti i settori della conoscenza, in coerenza con l’istituzione del nuovo Comparto Istruzione e Ricerca avvenuta nell’aprile del 2016.
La Ministra sa che i sindacati maggiormente rappresentativi ormai da tempo sono pronti con le loro piattaforme.
Ci attendiamo che alle intenzioni seguano quei fatti che abbiamo sopra ricordati.
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