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Perché noi no? Mobilitiamoci per estendere il processo di stabilizzazione a tutti i precari della ricerca e dell’università

In vista della prossima finanziaria parte una campagna di mobilitazione

20/08/2007
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Le norme sulla stabilizzazione introdotte con la finanziaria 2007 stanno iniziando a produrre i primi positivi effetti negli enti di ricerca e nelle università ma sono parziali perché non includono una parte rilevante dei lavoratori precari.
Negli enti di ricerca si rivolgono solo a coloro che hanno il contratto a termine e non riguardano le migliaia di assegnisti e collaboratori spesso con anzianità maggiori dei loro colleghi stabilizzandi.

Nelle università la situazione è ancora più paradossale perché se da una parte siamo riusciti a conquistarne l’applicazione questa è stata limitata al solo personale contrattualizzato. Sono quindi esclusi tutti i ricercatori precari sui quali si regge ormai da anni il sistema della ricerca e della didattica. I concorsi straordinari, che avevamo chiesto con forza, si sono risolti in poche migliaia, peraltro ancora da bandire.

Come FLC Cgil unitamente a CISL e UIL riteniamo che la prossima legge finanziaria debba dare soluzione a queste situazioni inaccettabili estendendo la stabilizzazione a tutti i lavoratori precari.
Per raggiungere questo obiettivo, già reso esplicito con la manifestazione del 3 luglio , lanciamo una campagna di mobilitazione che si intensificherà in autunno partendo da un appello per gli enti di ricerca e uno per le università su quali raccogliere il maggior numero di firme possibile per presentarle tutte insieme al governo attraverso i ministri responsabili.

La campagna si articolerà università per università ed ente per ente ma le adesioni potranno essere comunicate anche all’indirizzo perchenoino@flcgil.it .

Roma, luglio 2007