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Intesa tra MIUR, Ministero del lavoro e Politiche sociali e Regione Lombardia: ATTO 2^

Pubblichiamo di seguito la Circolare che il Direttore regionale della Lombardia ha inviato alle scuole, a seguito ed in attuazione del Protocollo sottoscritto dal MIUR e la Regione Lombardia il 3 giugno scorso, nonché lo schema di Convenzione quadro che dovrebbero sottoscrivere l’istituzione scolastica e l’Ente di Formazione professionale interessati.

09/08/2002
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Pubblichiamo di seguito la Circolare che il Direttore regionale della Lombardia ha inviato alle scuole, a seguito ed in attuazione del Protocollo sottoscritto dal MIUR e la Regione Lombardia il 3 giugno scorso, nonché lo schema di Convenzione quadro che dovrebbero sottoscrivere l’istituzione scolastica e l’Ente di Formazione professionale interessati.

Il primo elemento che salta agli occhi riguarda gli istituti superiori legalmente riconosciuti. Promossi sul campo, diventano anch’essi i destinatari della circolare del Direttore regionale. Come dire che anche la legge n. 62 del 10.3.2000, quella che definisce le norme per la parità scolastica e che all’art. 1 stabilisce che " il sistema nazionale di istruzione…….è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali" è considerato da questo Ministero un ingombrante fardello di cui liberarsi con un semplice atto amministrativo.

Non ci risulta che tali istituti facciano parte del sistema nazionale di istruzione e quindi non potrebbero essere destinatari di atti del MIUR riguardanti per giunta la sperimentazione di progetti rivolti appunto alle scuole del sistema nazionale.

Ma forse il problema riguarda il livello nazionale e non quello regionale? Forse siamo già alla competenza esclusiva delle regioni in materia di istruzione, che pure non ci sembra sia ancora neppure abbozzato? C’è di che rimanere senza parole!!

Per non parlare della legge sull’obbligo scolastico! Per chi in questi mesi, in questi giorni ci accusava di forzare il senso ed il significato di queste iniziative, che a loro parere non c’è alcuna violazione della legge, riportiamo dal testo della circolare " le modalità sperimentali riguardano anche la possibilità di assolvere l’obbligo scolastico nei percorsi di formazione professionale", con buona pace della legge 9/99, che stabilisce l’assolvimento dell’obbligo nel sistema di istruzione.

Per carità, si può rivedere tutto, soprattutto quando si pensa che ciò che c’è sia sbagliato. Ma si rivedono, nel rispetto delle procedure, le norme. Diversamente ci viene il dubbio che non siamo in uno stato di diritto.

E poi la circolare è stata emanata il 1^ agosto 2002 !!

Che ne sarà a settembre delle classi, degli organici, dei progetti di quegli istituti che si ritrovano con meno ragazzi per effetto di questa sperimentazione, a cui non si capisce le scuole quando e come aderiranno?

E ancora quei percorsi formativi con quali contenuti, con quali discipline, con quale monte orario annuale?

Il titolo rilasciato sulla base di progetti di cui non si sa nulla sono analoghi a tutti gli effetti a quelli rilasciati dalla scuola statale e paritaria, che hanno vincoli precisi su questi terreni?

Sono domande a cui vorremmo ci fosse risposto puntualmente.

Settembre sarà un mese impegnativo sul versante della mobilitazione ma anche delle iniziative legali che metteremo in campo contro questi pasticci che fanno male alla scuola pubblica, ai diritti di tanti ragazzi e di tante ragazze sulla cui pelle qualcuno sta giocando.

Infine, non sfuggirà che anche in questo caso si anticipa una "riforma" non approvata e non discussa dal Parlamento.

Perché il Consiglio dei Ministri non è intervenuto su una questione che ora riguarda la Lombardia, ma che interessa anche diverse altre regioni del Polo (Piemonte; Puglia, Lazio, ecc.) che hanno firmato Intese con il MIUR, considerato che pone profili simili alla sperimentazione per la scuola dell'infanzia e la scuola elementare?

Roma,9 agosto 2002

_________________________________________

Ufficio IV
Integrazione delle politiche formative in raccordo con l’Ente Regione, gli Enti Locali, il mondo del lavoro, delle professioni e della cultura
via Ripamonti 42 – 20136 Milano - tel. 02 58382325 / 02 58438162 – fax 02 58438162
e-mail: usr4@istruzione.lombardia.it

Prot.n.8302
Milano, 01.08.2002

All.1
Ai Dirigenti Scolastici delle scuole statali e paritarie
della regione
Loro sedi

Ai Presidi degli istituti superiori Legalmente riconosciuti
della regione
Loro sedi

OGGETTO:Protocollo d’Intesa tra MIUR, Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e Regione Lombardia per la sperimentazione di nuovi modelli nel sistema di Istruzione e di Formazione

Il MIUR, il Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e la Regione Lombardia hanno colto l’esigenza di corrispondere ad una avvertita e diffusa domanda di formazione che comprenda non solo l’istruzione ma la formazione professionale e continua.
Per poter considerare tale domanda e svolgere una azione di prevenzione, contrasto e recupero del fenomeno degli insuccessi scolastici, si rende necessario individuare e predisporre modelli e percorsi di innovazione didattica, metodologica, organizzativa che coinvolgano i sistemi dell’istruzione e della formazione con la realizzazione di forme di interazione tra i due citati sistemi, che consentano l’assolvimento dell’obbligo scolastico e al tempo stesso il conseguimento degli obiettivi relativi all’acquisizione di conoscenze, capacità, abilità e competenze di base proprie della formazione professionale, verso la quali alcuni giovani manifestano un deciso orientamento.
Con questo obiettivo le parti hanno firmato il protocollo di intesa di cui all’oggetto e si sono impegnate ad avviare, definire e sostenere in via sperimentale un processo finalizzato all’individuazione di percorsi professionalizzanti realizzabili anche attraverso interazioni e collaborazione tra le istituzioni scolastiche e i centri di formazione professionale. Le modalità sperimentali riguardano anche la possibilità di assolvere l’obbligo scolastico nei percorsi di formazione professionale.
Per la realizzazione di tali percorsi, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Regione Lombardia hanno individuato concordemente, a supporto di quanto previsto dal protocollo di intesa, le seguenti modalità operative:

- Quando la Regione Lombardia avrà reso noti i Centri di formazione professionale che parteciperanno alla sperimentazione, le famiglie potranno manifestare formalmente la volontà di inserirsi nel percorso sperimentale chiedendo all’Istituzione scolastica presso la quale hanno effettuato l’iscrizione dei propri figli che la predetta iscrizione venga "accreditata" presso il CFP attore del progetto;
- L’Istituto scolastico può decidere di partecipare alla sperimentazione, in questo caso lo studente risulterà sempre iscritto presso il medesimo Istituto;
- L’Istituto Scolastico e l’Ente di Formazione sottoscriveranno una convenzione di cui si allega un fac-simile, impegnandosi a momenti di confronto lungo l’iter del percorso formativo.

Fatto salvo il diritto delle famiglie di vedere rispettate le proprie scelte, qualora un Istituto scolastico ritenesse di non deliberare la partecipazione alla sperimentazione, il Dirigente Scolastico procederà in tempi congrui agli atti dovuti in merito alle eventuali richieste di trasferimento di iscrizione ad altro istituto attivo in questa sperimentazione.
Questa Direzione Scolastica Regionale si riserva di fornire alle famiglie e alle SS.LL ulteriori notizie sull’evoluzione della sperimentazione attraverso i propri rappresentanti al previsto Comitato Paritetico.

IL DIRETTORE REGIONALE
Mario Giacomo Dutto