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I lavoratori hanno il diritto di scegliere i propri rappresentanti

No al rinvio delle elezioni RSU 2009, la FLC e la CGIL si opporranno a qualsiasi tentativo di manomettere le regole democratiche.

24/09/2009
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Non si cambiano le regole mentre si gioca: lo sanno anche i bambini. Non sembra essere così per il Ministro Brunetta. Infatti, mentre sono già in corso le procedure per le elezioni delle RSU nella scuola, fissate per i primi di dicembre, le si vorrebbe rinviare. In questo modo, il Ministro Brunetta intende congelare il calcolo della rappresentatività dei sindacati, impedendo ai lavoratori di scegliere liberamente i propri rappresentanti.

Il Ministro Brunetta non fa mistero della sua avversione nei confronti del ruolo e delle funzioni delle organizzazioni sindacali, stupisce che a sostegno delle sue posizioni intervenga un esponente di rilievo del secondo più grande sindacato confederale dopo la CGIL. Stupisce anche perché tutte le organizzazioni, compresa la sua, hanno sottoscritto un protocollo insieme all'ARAN per avviare le procedure elettorali fissando la data del voto per le RSU scuola dall'1 al 3 dicembre 2009. La CGIL ha l'abitudine di far seguire comportamenti coerenti dopo la firma di qualsiasi protocollo, accordo o contratto che sia.

Se nel decreto legislativo Brunetta sarà introdotta questa norma liberticida, la FLC sarà al fianco della CGIL e di tutti i lavoratori del pubblico impiego per contrastarla e per riaffermare il diritto alla democratica elezione delle RSU conquistato con le lotte degli ultimi decenni.

Roma, 24 settembre 2009
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(ANSA) - ROMA, 24 SET
Pubblica Amministrazione: CGIL, no a iniziative che mettono in discussione il sistema della rappresentatività

"Qualsiasi iniziativa legislativa che metta in discussione il sistema della rappresentatività introdotto dal decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, 'Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche', alla cui formulazione aveva fortemente contribuito il lavoro precedentemente svolto da Massimo D'Antona, sarebbe fermamente contrastata dalla CGIL". Lo afferma Michele Gentile, coordinatore nazionale del dipartimento settori pubblici del sindacato di Corso d'Italia.

Secondo il dirigente della CGIL, "quanto rischia di passare con il decreto Brunetta con il congelamento dell’accertamento della rappresentatività e con il rinvio del voto per l'elezione delle RSU, a partire da quelle che si svolgeranno a dicembre nella scuola, già regolarmente indette, sarebbe una iniziativa solo politica, di dubbia legittimità costituzionale, che rischierebbe di segnare la fine di un processo legislativo di consolidamento della rappresentatività democratica nel mondo del lavoro pubblico. In questo modo - prosegue Gentile - tutti i lavoratori e le lavoratrici delle pubbliche amministrazioni sarebbero privati della possibilità di partecipare, attraverso la scelta democratica dei propri rappresentanti, alla contrattazione nei luoghi di lavoro messa in discussione dal decreto Brunetta, ma anche dalle tante iniziative del governo che provocano la crisi dei servizi pubblici e del sistema dell’istruzione".

Una scelta, conclude Gentile, "miope e sbagliata che produrrebbe anche un effetto di imbarbarimento del sistema di relazioni sindacali attraverso l’abrogazione delle regole oggi esistenti che hanno portato alla riduzione delle rappresentanze corporative nel sistema pubblico. Per questo la CGIL contrasterà questa iniziativa per ribadire il diritto democratico di tanti lavoratori e lavoratrici".

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(ANSA) - ROMA, 24 SET
Pubblica Amministrazione : CISL, polemica della CGIL è inutile e sterile

La polemica della Cgil "sulla rappresentatività è inutile, sterile e rischia solo di alimentare confusione". Lo ha detto Gianni Baratta, segretario confederale della Cisl, in merito all'allarme lanciato dal dipartimento Funzione pubblica della Cgil.

Il possibile rinvio delle elezioni Rsu scuola "é stato sollecitato da tutte le associazioni sindacali, esclusa la Cgil - ha aggiunto Baratta - e sarebbe quindi un atto coerente con le disposizioni contenute nel decreto Brunetta che, ridisegnando i comparti del Pubblico impiego e lasciando ampio spazi alle parti sociali per rideterminarne i confini, rappresenterebbe una razionalizzazione". Secondo Baratta i dubbi di costituzionalità "vanno sollevati su questioni più serie. Se polemica si deve fare la si faccia per cose più concrete e collegate agli interessi veri dei lavoratori, non a supposte modifiche di esercizi democratici che - ha concluso - nessuno può mettere in discussione e che non ci sembra siano all'orizzonte".