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Riforma del rapporto di lavoro nel pubblico impiego. Le nostre proposte emendative

Rendere coerente il nuovo Testo Unico con l’Accordo del 30 novembre 2016: va ripristinata la potestà dei Contratti e la derogabilità delle leggi. Basta precariato e contratto subito. Appuntamento a Palazzo Vidoni il 6 maggio.

02/05/2017
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La FLC CGIL, in stretta coordinazione con la CGIL e attraverso un serrato confronto con le altre organizzazioni sindacali del Comparto Istruzione e Ricerca, ha avanzato precise proposte di modifica del nuovo Testo Unico, che accorperà il DLgs 165/01 e il DLgs 150/09 (cosiddetto “Brunetta”). In allegato la scheda di lettura degli emendamenti e le proposte emendative al DLgs 165/01 e al DLgs 150/09.

Infatti, dalla lettura delle proposte governative si desume ancora una consistente distanza dagli impegni che il Governo ha assunto con l’Intesa del 30 novembre 2016.

Vediamo perché:

Rapporto fra legge e contratto. Permangono nel documento di ingresso proposto dal Governo forti limiti alla contrattazione. Le formulazioni sono tali da lasciare ampi margini di intervento alla legge su materie che sono palesemente di pertinenza contrattuale: organizzazione del lavoro (da non confondere con l’organizzazione deli uffici), salario accessorio, sanzioni disciplinari, mobilità.

Salario accessorio. Per quanto riguarda la disciplina dei fondi della contrattazione decentrata, l’obiettivo che ci si era dati con l’Intesa del 30 novembre di liberare la contrattazione integrativa e sbloccarne le risorse viene subordinato dal Testo Unico a una serie di vincoli che rischiano di pregiudicarne seriamente il raggiungimento.

Superamento del precariato. Le misure che vengono prefigurate non sono tali da superare davvero il fenomeno del precariato, anche perché permangono diverse tipologie contrattuali (per il sindacato l’unica forma accettabile è il rapporto di lavoro a tempo indeterminato o determinato), non vengono garantite le risorse per l’assorbimento completo del precariato attuale, non si prevede il superamento del precariato universitario e la stabilizzazione del personale ata ed educativo della scuola (già discriminato dalla legge 107/15).

Sanzioni disciplinari. L’ampliamento delle categorie di illeciti che conducano al licenziamento disciplinare e, sempre in tema di licenziamento disciplinare, il collegamento improprio e pericoloso tra violazioni di legge e la valutazione negativa della performance, è in evidente contraddizione con quanto stabilito nell’Accordo del 30 novembre. I nostri emendamenti sono anche volti a superare i limiti imposti alla contrattazione, in particolare all’articolo 55 comma 1, dove si prevede l’inderogabilità delle norme sulle sanzioni disciplinari da parte della contrattazione collettiva.

La performance e i premi. Se è vero che il testo governativo abolisce le tre fasce previste dalla legge Brunetta, tuttavia l’impianto è rimasto immutato e troppi sono i vincoli imposti alla contrattazione integrativa. All’Organismo Indipendente di Valutazione vengono attribuiti maggiori funzioni e tutta la parte inerente la valutazione viene a essere centralizzata attraverso il ruolo di indirizzo e controllo attribuito al Dipartimento della funzione pubblica. Posto che il DLgs 150/09 non riguarda i docenti della scuola, dell’AFAM e i ricercatori e tecnologi e che gli O.I.V.  non vengono istituiti nelle scuole, tutto il sistema delle premialità rimane inefficace, inefficiente e pericoloso anche per il resto dei settori del comparto Istruzione e Ricerca, che hanno già un proprio organismo di valutazione (ANVUR) e che, essendo di derivazione costituzionale e autonomistica, dovrebbero essere anch’essi messi al riparo da intrusioni normative rigidamente classificatorie e regolatrici.

Specificità della scuola. Un discorso a parte la FLC CGIL fa per la scuola chiedendo che ad essa vengano applicate le norme riguardanti la pubblica amministrazione passando attraverso provvedimenti applicativi di raccordo pensati ad hoc per la funzionalità scolastica (diversità di tempi, di struttura organizzativa, di modalità gestionale determinate anche dalla presenza di organi collegiali e dal protagonismo dei destinatari dello stesso servizio).

Su questi argomenti la FLC CGIL ha avanzato emendamenti puntuali ai testi del DLgs 165/01 e al DLgs 150/09 corredandoli con l’illustrazione dei contenuti. Si tratta di apportare profonde modifiche all’attuale testo governativo al fine di aprire una reale stagione di rinnovi contrattuali nelle pubbliche amministrazioni.

Per raggiungere questi obiettivi la nostra organizzazione è impegnata sia nelle sedi istituzionali sia nelle piazze a partire dalla manifestazione che si terrà il prossimo 6 maggio 2017 in Piazza Vidoni per chiedere al Governo di mettere fine al precariato nelle pubbliche amministrazioni e aprire subito i tavoli negoziali all’Aran.