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Stato di agitazione del personale della scuola: il volantino con gli obiettivi della mobiltazione

Le Organizzazioni sindacali confederali della scuola Cgil, Cisl e Uil giudicano la situazione dei docenti, dirigenti scolastici e personale ata contrassegnata da elementi di particolare gravità sul piano contrattuale, sul piano delle scelte economiche che il Governo si appresta ad assumere e delle condizioni di lavoro

28/09/2004
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FLC CGIL

CISL SCUOLA

UIL SCUOLA

Le Organizzazioni sindacali confederali della scuola Cgil, Cisl e Uil giudicano la situazione dei docenti, dirigenti scolastici e personale ata contrassegnata da elementi di particolare gravità sul piano contrattuale, sul piano delle scelte economiche che il Governo si appresta ad assumere e delle condizioni di lavoro.

Per queste ragioni decidono di avviare una mobilitazione ampia ed articolata come prima risposta a questa situazione e a sostegno delle seguenti rivendicazioni ed obiettivi.

Contratto

si rivendica:

  • l’apertura immediata delle trattative contrattuali;

  • un incremento retributivo per il biennio 2004 – 2005 pari all’8% per il personale docente ed ata per salvaguardare il potere d’acquisto delle retribuzioni, l riconoscimento professionale del personale docente e ata.

  • l’emanazione degli atti e la definizione degli stanziamenti necessari per il contratto dei Dirigenti scolastici scaduto il 31 dicembre 2001;

  • il blocco di qualsiasi tentativo di manomissione degli automatismi stipendiali e di conseguente riduzione delle retribuzioni.

Con la mobilitazione si rivendica altresì:

Finanziaria per il 2005:

  • l’impegno ad interrompere una politica contrassegnata da tagli di risorse economiche e di risorse d’organico docente ed ata a fronte, fra l’altro, di un incremento delle esigenze delle scuole e di un aumento delle iscrizioni;

  • l’avvio di una vera politica di investimenti pluriennali a sostegno della scuola pubblica;

  • la definizione delle immissioni in ruolo di docenti ed ata su tutti i posti vacanti e disponibili, così come previsto dalla Legge 143 del 2004, e l’attivazione dei corsi di abilitazione previsti dalla Legge;

  • la garanzia del diritto all’istruzione per tutti gli alunni diversamente abili, con l’attivazione dei posti di sostegno necessari.

Legge 53:

nel ribadire il giudizionegativo sulla Legge 53 e sui suoi effetti, si rivendica:

  • la salvaguardia degli attuali organici e dell’offerta formativa;

  • il rifiuto della proposta di tutor definita dall’Atto di Indirizzo che gerarchizza la funzione docente, rompe la collegialità, indebolisce il rapporto con studenti e famiglie;

  • la salvaguardia delle prerogative dell’autonomia scolastica ed il rispetto del contratto di lavoro;

  • la garanzia del carattere nazionale del sistema di istruzione del secondo ciclo contro ogni deriva regionalista.

I Sindacati confederali della scuola ribadiscono:

  • il loro più fermo rifiuto della regionalizzazione del sistema d’istruzione previsto con la devolution recentemente approvata dalla Camera dei Deputati;

  • la netta contrarietà a qualsiasi intervento legislativo finalizzato alla definizione dello stato giuridico del personale della scuola che assegnerebbe un indebito potere discrezionale del governo con conseguente riduzione delle prerogative e dei diritti di rappresentanza e di tutela del personale, che minerebbe la libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione quale fondamento di una scuola libera, pluralista e democratica, violando la Costituzione con la previsione della chiamata diretta degli insegnanti da parte delle scuole;

  • la loro opposizione ad ogni intervento dell’Amministrazione, a partire dalla nota riservata con la quale si minacciano sanzioni disciplinari a docenti e dirigenti scolastici, teso a limitare l’autonomia scolastica definita dalla Costituzione, la responsabilità collegiale dei docenti nella definizione dell’offerta formativa e che ha alimentato un forte clima di tensione.

Iniziative di mobilitazione

7 ottobre– 19 ottobre

Assemblee in orario di lavoro in tutte le scuole sugli obiettivi della mobilitazione e dello sciopero

20 ottobre – 28 ottobre

Scioperi articolati per regione, alla prima ora di lezione o di servizio, per docenti, educatori, dirigenti e personale ATA (il personale in servizio nel turno pomeridiano sciopera all’ultima ora). Volantinaggi, presidi, manifestazioni secondo una programmazione curata dalle strutture territoriali

15 ottobre

Campania, nell’ambito dell’iniziativa già decisa unitariamente per la specifica vertenza

20 ottobre

Basilicata – Friuli

21 ottobre

Toscana - Puglia - Marche

22 ottobre

Emila – Umbria – Abruzzo - Lazio

23 ottobre

Sicilia – Piemonte - Molise

25 ottobre

Lombardia – Calabria

26 ottobre

Veneto – Sardegna

27 ottobre

Liguria

28 ottobre

Trento – Bolzano - Valle D’Aosta

Venerdì 29 ottobre

Giornata nazionale di mobilitazione di tutto il personale nelle scuole e nel territorio:

  • I docenti non svolgeranno attività d’insegnamento e funzionali al di fuori di quelle strettamente obbligatorie.

  • Il personale ATA non effettuerà attività e incarichi aggiuntivi.

  • I dirigenti scolastici si atterranno strettamente ai compiti definiti nel profilo e parteciperanno, su iniziativa dei coordinamenti unitari regionali, agli incontri presso le direzioni scolastiche regionali

Prima decade di novembre

Sciopero generale per l’intera giornata del personale docente, educativo, dirigente scolastico e ATA con manifestazione nazionale a Roma