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Scuola in piazza per difendere la qualità articolo su "Italia oggi" di E. Panini

Pubblichiamo l'intervento di Enrico Panini apparso in data odierna sul quotidiano "Italia Oggi"

11/11/2003
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Pubblichiamo l'intervento di Enrico Panini apparso in data odierna sul quotidiano "Italia Oggi"

Roma, 11 novembre 2003

Ecco il testo

Dopo lo sciopero generale del 24 ottobre, le segreterie confederali di Cgil Cisl e Uil hanno fissato quattro nuovi appuntamenti di protesta contro la politica del governo e, fra questi, una manifestazione nazionale in difesa e per il rilancio della scuola pubblica.

Una manifestazione nazionale interamente centrata sulla scuola pubblica denuncia, già da sola, la gravità di una situazione tale da portare ad assumere una decisione che non ha precedenti.

Una scadenza impensabile fino a qualche mese fa, una grande e responsabile prova di unità e di determinazione messa in campo da ogni organizzazione.

Con gli altri temi che segneranno la mobilitazione fino a Natale (Mezzogiorno, stato sociale, immigrazione), emerge un preciso quadro di priorità nell’azione unitaria delle confederazioni.

Pertanto sabato 29 novembre un grande e colorato corteo attraverserà Roma, da Piazza del Campidoglio a piazza Navona, all’interno nel quale troveranno voce testimonianze del mondo della scuola, a partire dal tempo pieno di Bologna, assieme ai leader dei sindacati e al comizio conclusivo di un segretario confederale.

In questi giorni le piu’ importanti e rappresentative associazioni che si battono per una scuola di qualità saranno contattate, sulla base di un appello che confederazioni e sindacati hanno rivolto loro, perché sui temi al centro della mobilitazione vogliano costruire importanti convergenze e un esteso fronte di adesioni.

Cio’ mentre il solo annuncio della manifestazione a Roma ha dato vita a una spontanea organizzazione di disponibilità e a frenetiche domande di pullman e di treni speciali.

Un particolare rilievo assumerà la presenza degli studenti, protagonisti in questi anni di un impegno forte e diffuso per la scuola pubblica e i primi soggetti coinvolti direttamente dalle ricadute di politiche che descolarizzeranno il nostro paese.

Le parole d’ordine sulla quali convochiamo la manifestazione sono precise, nette e nascono dalla convinzione che l’istruzione debba rappresentare una risorsa strategica per lo sviluppo civile e democratico del paese.

Per fare cio’ è indispensabile un rilancio della scuola pubblica respingendo ogni riduzione del suo ruolo e della sua fruizione, riconoscendo a essa il ruolo di cemento dell’entità del nostro paese e di risorsa per un futuro di qualità. Ma le scelte del governo vanno in tutt’altra direzione.

Chiamiamo a Roma per dire un secco no alla devolution, cioe’ a un progetto di trasferimento alle regioni di competenze fondamentali in materia di istruzione. Dimensione nazionale del sapere significa unità del paese, radici per stare insieme, respingere una frammentazione dell’istruzione che dalle basi territoriali arriverà rapidamente al reddito di ogni famiglia, come se i diritti potessero seguire i confini geografici!

Un obbiettivo centrale della manifestazione riguarda la netta contestazione della legge Moratti di riforma della Scuola.

Sfileremo mentre emergono con tutta evidenza i gravi limiti dell’attuazione della riforma e mentre si avvia la discussione per i pareri sullo schema del primo decreto attuativo. E’ sbagliato un provvedimento che riduce l’offerta di istruzione (ed il tempo pieno, come il tempo prolungato, come la scuola dell’infanzia pagheranno prezzi particolarmente salati). Ma la legge n.53/2003 cambia anche la natura fondante della nostra scuola che, a meno di 40 anni di “Lettera ad una professoressa”, si troverebbe condannata a registrare passivamente le crescenti differenze sociali anziché essere messa nelle condizioni di contribuire a superarle.

Sono parte costitutiva della legge le pesanti ricadute sul personale, la precarizzazione crescente, la riduzione di risorse economiche alle scuola e di organico, aspetti ulteriormente alimentati dalla Finanziaria per il 2004, che prosegue la politica di sottrazione di risorse alla formazione pubblica. Una grande manifestazione nazionale per la scuola pubblica puo’ imporre scelte diverse (riproduzione riservata).